| Ashamyru
Anthera stava morendo e le cure di Briget ed Eleazar servivano solo a fermare l'emorragia, <<a-aiuto>> mormorava la mezzodrago, l'albero rispose al suo richiamo, dalla corteccia si allungarono dei filamenti lignei come delle liane viventi, si posarono sullo squarcio della donna e cominciarono a intrecciarsi tra loro, la liana si allungava continuamente formando nuovi tessuti richiudendo la ferita, dopo alcuni minuti le liane tornarono al loro posto, Anthera era perfettamente guarita anche se stanca. <<ve l'avevo detto>> sorrise Ashamyru sempre a occhi chiusi, <<albero, cibo e bevande per recuperare le energie al massimo per favore>>, la pianta rispose al suo richiamo, mettendo insieme foglie, rami e corteccia lasciò in mezzo a loro un vassoio con bicchieri colmi di un liquido azzurrino insieme a frutta e strane barrette dure giallo ocra, <<mangiate vi farà bene>> disse l'elfo e riprese a meditare. Sembrava combattere una lotta interiore perchè ogni tanto sussultava e fremeva, Kurowa era vicino a lui per sostenerlo. <<cosa fanno qui questi estranei?>> gli chiesero gli antichi, le possenti voci che rimbombavano nella testa dell'elfo, <<vi prego, io, il mio spirito e i miei amici siamo qui solo per recuperare le forze perchè dobbiamo affrontare una grande armata di ombre, se fossimo rimasti li saremmo morti, venire qui era l'unica soluzione>>. <<loro non hanno l'accesso in questo luogo e pertanto moriranno>>. <<no vi prego, siamo qui solo per salvarci la vita e il compito degli sciamani come quello degli spiriti è salvare la vita giusto?>>, Kurowa fremette nervoso. <<noi custodiamo il ciclo della vita, non facciamo preferenze ne favoritismi>> disse uno spirito <<dopotutto hai ragione, giovane sciamano, pertanto permettiamo ai tuoi amici di rimanere per il tempo di riprendersi, tu puoi stare quanto vuoi, dopotutto è il tuo albero>> sorrise lo spirito e se ne andarono. Ashamyru aprì gli occhi e vide gli altri che mangiavano, loro non avevano udito nulla, <<tutto a posto, possiamo rimanere fino a quando non recupereremo le forze>>. Si avvicinò e mangiò pure lui, aveva sonno, <<se volete potete dormire, l'albero vi farà stare comodi, dormo anch'io ma mi raccomando: non uscite per nessun motivo e se qualcuno di voi dovesse uscire accidentalmente, dovete avvisarmi immediatamente o sarà troppo tardi>>. Si distese sul fianco e l'albero gli fece apparire sotto un cuscino di foglie. <<dormite tranquilli e non temete di riposare troppo, il tempo qui scorre in modo diverso>>:
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