| Rethel
Dopo alcuni sforzi finalmente riuscì ad alzarsi, ma dovette reggersi su merli per non cadere di nuovo, la ferita al fianco faceva sempre molto male e doveva essere chiusa subito da qualche guaritore, altrimenti avrebbe fatto infezione, la magia di Kriel aveva impedito al sangue di uscire dai vasi sanguigni e impediva alla carne di rigenerarsi, se aspettava ancora sarebbe morta di cancrena. In quel momento arrivarono urla di gioia alle sue orecchie. " Le hanno respinte" Sussurrò sorridendo. Poco dopo vide Kriel correre verso di lei con una brutta espressione, seguita dai soldati che presero le scale e cominciarono a scendere dalle mura. " Kriel ma ch.... " Rethel fu presa sotto braccio da Kriel che cominciò a portarla verso le scale con attenzione ma più velocemente possibile " Non c'è tempo Rethel! Dobbiamo correre alla fortezza! Stanno arrivando delle ombre ancora più forti e sono parecchie! Se rimaniamo qui verremo sconfitti. " Kriel era preoccupata, si voltò verso i soldati e ordinò la ritirata.
Taldeer
Non poteva ancora crederci, non poteva pensare ad una vita senza Riesti, dopo così tanti anni di morte e sangue che dovette versare egli era l'unica persona che le aveva fatto capire cosa voleva dire amare e cosa era l'amore. Guardò il suo volto spento con compassione e versò altre lacrime accarezzandogli le guance che si facevano fredde. " Oh Riesti....perchè è dovuto succedere.... " Singhiozzava e diventava difficile pensare, la perdita dell'unica persona che le aveva dimostrato così tanto affetto all'infuori dei suoi genitori adesso giaceva sulle sue gambe senza vita, sicuramente non era questo il finale che avrebbe mai pensato o desiderato. Aveva sempre accettato la morte, sapeva che era parte del ciclo della vita di ogni essere e che alla fine l'anima lasciava il corpo per tornare nel mondo immateriale, ma perchè Riesti? In quel momento trovava quel destino a cui aveva sempre creduto un essere infido, atto a farle del male, prima con la Divoratrice e ora con questo. Tutto questo odio verso la morte e il destino non l'aveva mai provato, lei stessa più volte aveva chiesto l'abbraccio della Madre Falce, come solevano chiamarla gli Arlecchini, ma ora la trovava ingiusta e crudele, sapeva che tutto questo era causato dal dolore della perdita, ma non poteva accettarlo, avrebbe dovuto riprendere l'anima dell'amato e riportarla nel suo corpo materiale, ma non poteva... I suoi pensieri furono interrotti da rumori di tamburi in lontananza, alzò la testa disperata e vide in lontananza grosse figure avvicinarsi verso la breccia. Le lacrime svanirono e la sua attenzione fu rubata da quelle figure, sembravano tante copie di Hell e come se stesse vivendo un incubo stavano avanzando verso di lei, come la prima volta che lo vide. Era un buon esercito di ombre forti e medio-forti che stava marciando inesorabile verso Karin, per dare il colpo finale alle mura Ovest. Taldeer fu colta dallo spavento, non poteva rimanere lì, non era in buone condizioni per affrontarle e doveva portare via il corpo di Riesti, così piazzò la lancia dentro la fodera della spada, si caricò il corpo sulle spalle e cominciò a muoversi verso l'interno della città; in quel momento vide passare di corsa i soldati delle mura Ovest < Alla fortezza! Alla fortezza! > Continuavano ad urlare, Taldeer li guardò qualche istante, poi vide due donne poco distanti, una era ferita ad un fianco, ma non era il tempo per chiaccherare, si portò affianco a loro e le salutò con un cenno del capo mentre quella ferita la stava guardando come per trasmetterle il suo dispiacere per l'uomo che si stava portando sulle spalle. Quella donna aveva qualcosa di particolare, era molto gentile e riusciva a capirla subito, sicuramente una volta alla fortezza avrebbe sperato di parlarle.
Continua in Karin: La Fortezza
Edited by niawe makto - 24/4/2010, 09:43
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