| Luin
Le iridi di Luin si ricolorarono presto. Non riusciva a mantenere la rabbia e i poteri così forti a lungo. "Ecco cosa intendevano i miei genitori sul non farsi controllare dall'ira: la mia potenza si moltiplica ma non dura per sempre." pensò amaramente. Purtroppo il suo intervento era solo servito a bloccare per pochissimo tempo quella marea nera che ora si gettava entro le mura di Karin. Era terribile, tutta la città stava soccombendo. Sicuramente i combattenti avrebbero resistito a lungo, ma non per sempre. Le Ombre sembravano infinite. "C'è una sola possibilità. Devo almeno tentare." pensò "Ma se fallisco.." un groppo le bloccò la gola. Scosse la testa. Ce la doveva fare. Per i suoi amici, per la città, per tutti gli Elementari. Si voltò verso Arrka. "Arrka. Ho un piano.. è rischioso, probabilmente non ce la farò, ma voglio provare. Devo giungere là." disse piano, indicando un punto lontano più di duecento metri dalle mura, nella marea nera "Non bisogna aspettare che le Ombre giungano alle mura, bisogna eliminarle prima." Poi sentì la voce possente di Elmer e lo guardò con grandi occhi di un colore indefinito, una miscela di lillà freddo e azzurro. "Elmer!" urlò "Cerca di eliminare tutte queste Ombre! Addio!" Si rigirò in fretta, senza guardare nessuno. "Alle altre ci penso io." sibilò. Concentrò l'energia su un solo incantesimo. "Occulta." pronunciò a fior di labbra. Per un secondo la figura di Luin divenne argentea, e poi sembrò dissolversi, sparendo alla vista. La ragazza si era resa invisibile. Corse velocemente tra le Ombre, passando senza essere nè vista nè attaccata. Corse per quello che sembrò un tempo infinito, finchè giunse nel luogo, uno spiazzo rialzato di qualche metro, da cui poteva attuare il suo progetto. Chiuse gli occhi. Inspirò una boccata d'aria. Tolse l'incantesimo di invisibilità e all'improvviso tutte le Ombre che erano nei paraggi si voltarono verso di lei, gli occhi inferociti e sorpresi. Luin non li guardò, gli occhi erano diventati di nuovo bianchi. Nessuna ombra di sorriso spuntava sulle sue labbra. Si piegò veloce come una vipera su una gamba e allargò le mani parallelamente. "Addio" disse richiudendo gli occhi. La maggior parte delle Ombre le stava correndo incontro e tentava di saltare sul piccolo rialzo, quando un rumore inusuale cominciò a sentirsi nella pianura pendente che circondava Karin. Le Ombre si bloccarono un attimo e nei loro occhi passò per un attimo il terrore. Una specie di fiume in piena stava giungendo da lontano, puntando quella terribile marea nera. I nemici rivolsero prima una sguardo impaurito all'acqua tumultuosa e poi guardarono con cattiveria la maga dagli occhi bianchi. Cercarono ancora di saltarle addosso, ma l'onda gigantesca ormai era giunta. Luin guardò verso le mura. "ENTRATE NELLE MURA! CERCATE DI CHIUDERE LE PORTE!" urlò con una voce terribile, come se fosse accoltellata. Eliene si sporse dalla borsa ed osservò decisa la sua compagna. Luin toccò il muso dell'animaletto con la fronte bianca. "Anche io ti voglio bene Eliene." sussurrò. Risollevò gli occhi. L'acqua era arrivata e cominciava a spazzare via tutto l'esercito nemico che assediava l'entrata. La sua figura fu avvolta dalla sua tipica aurea argentea. I capelli si sollevarono lentamente, come se fossero elettrici. Il vestito cambiò, ridivenne uguale a quello leggero ed opalescente che indossava nella visione. Luin chiuse gli occhi ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, in modo straziante. E l'onda l'inghiottì, insieme ai suoi assalitori.
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