| Tsamiyu
Ascoltò le parole di Lisse e gli studi che si ricordava riaffiorarono, gli venne di nuovo in mente i giorni passati ad ascoltare gli elfi parlare di queste ombre ma purtroppo neppure loro poterono indottrinarlo abbastanza su quell'argomento, erano creature non dedite ad essere studiate. Accelerò il passo d'istinto mentre si sforzava di ricordare qualcosa e poi guardò Lisse. < Si, quelle sono ombre. > Disse infine, non ricordava parecchio ma almeno qualche base l'aveva ancora in testa. < Sono creature molto malvage, non hanno molti scopi, ciò che più gli piace è distruggere la vita. Sono comandate da un capo molto cattivo, ma nessuno l'ha mai visto in guerra. > Aggiunse poco dopo, in quel momento gli venne da pensare se questo grande capo di cui gli parlarono non fosse altro che una cosa dedotta, forse tutte quelle ombre si radunavano con l'intento di uccidere e partivano alla guida della più forte per poi tornare nel loro paese, ma anche queste che stava facendo erano supposizioni, probabilmente nessuno sapeva la verità. < Alcune sono diverse, ci sono quelle poco pericolose da cui ti ho salvato ieri e poi ce ne sono di più grosse, alcune sono grandi come me, bisogna fare attenzione. > Disse ancora, ricordando alcuni scontri fatti con delle ombre giganti, furono i più duri poichè sono della sua dimensione e sono particolarmente resistenti rispetto alle altre, ma si sentiva orgoglioso perchè ne era sempre uscito vincitore da uno di questi scontri.
Il viaggio continuò molto spedito, Tsamiyu bruciò molta strada in una giornata di corsa poichè aveva visto delle ombre in lontananza, provenivano dalle loro terre probabilmente ed erano troppe per affrontarle da solo. Fu così che si accorsero che il paesaggio stava mutando, la pianura si stava facendo più rara e le montagne sempre più frequenti, l'acqua diminuiva ed erano presenti pochi fiumi, rari laghetti e molti torrenti. Dopo essersi fermato a prendere fiato si guardò intorno e raggiunse una conclusione banale quanto vera. < Forse siamo vicini a Netra > Disse ansimante per la tanta strada percorsa rapidamente e ricordando che il paese che stavano raggiungendo era principalmente montuoso. Lo spettacolo che si mostrava all'orizzonte era quello di un paesaggio selvaggio, dove i veri giganti e padroni erano i monti.
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