La prigione

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view post Posted on 8/2/2011, 22:02
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Dannati dalla carne, salvati dal sangue.

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Khastiana

Dovette muoversi rapidamente sulle mura della prigione, uccidendo le ombre che si avvicinavano troppo e mutilando quelle che invece si trovavano a portata delle sue lame. Si fermò un istante per guardarsi attorno, aveva perso il senso dell'orientamento continuando a correre sulle mura senza una meta precisa e in quel momento aveva bisogno di cercare la porta per stabilire come muoversi.
" Diamine" Pensò, mentre con un movimento rapido del braccio destro tagliò la testa ad un ombra avvicinatasi troppo; non riusciva a trovare i cancelli da cui era entrata precedentemente, questo fatto non andava affatto bene, ormai l'esplosione della prigione aveva smesso di fare danni e di certo le ombre si stavano organizzando mentre lei vagava ancora in cerca di una via di fuga.
< Eccolo! Uccidetelo! >
Delle urla non troppo distanti la spaventarono e quando si voltò istintivamente vide alle spalle di Sthammer, ad una trentina di metri, un gruppo di ombre armate di balestre e le tenevano puntate verso di loro, mentre una di loro aveva un braccio alzato.
" Oh no..." Pensò Khastiana, poi corse verso Sthammer e tentò di prenderlo per un braccio " Avanti! Salta! " Gli disse Khastiana, poi si lanciò dalle mura verso l'esterno della città, ormai l'unico modo per lasciare quella città era fare quel salto dalle mura e sperare di atterrare bene.
 
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Gigan
view post Posted on 9/2/2011, 21:56




Sthammer

Atterrarono pesantemente sull'erba. L'Eterea si rialzò agilmente ma a lui ci volle un po' di tempo. Si guardò intorno. Erano appena sotto le mura, qua e là si vedevano i cadaveri delle Ombre che erano cadute dai bastioni. Ora toccava a lui prendere il comando. Strinse la presa sulla spada e fece un cenno all'Eterea.
<<per di qua.>>
Attraversarono il fogliame correndo, ogni tanto le fronde prendevano il colore rossastro delle fiamme che circondavano la città, se non avevano preso già fuoco. Al di fuori di quelle solide mura tutto era permeato da quello che sembrava un silenzio glaciale, rotto solo dalle urla della battaglia. Continuò a fardi strada tra l'introco di rami finchè non si sentì al sicuro. In realtà sapeva che appena avesse rivelato tutto, gran parte delle Ombre avrebbero iniziato a dargli la caccia. Ma si era allontanato più che poteva, voleva che l'Eterea riuscisse a dare la notizia. Non poteva finire così. Allora alzò le braccia, lasciò cadere l'arma che si conficcò a terra.
<<e sia. Ti avverto, prima. Appena inizierò a parlare le Ombre verranno a cercarmi. Quando avrò finito scapperò. Dovrò fuggire per fare in modo che non facciano male a nessun altro. Tu procederai nella direzione opposta. Faranno poco caso a te, sarà facile ucciderle.>>
Detto questo, si appoggiò ad un albero e vuotò il sacco.
<<baulgir è un folle. C'è un motivo per cui la prigione è in mano sua. Vuole uccidere. Solo questo, per raccogliere tutta l'energia delle anime. è per questo che inizia dalle creature più indifese. Gli serve morte, il più presto possibile. La sua fortezza nel Lumbar non è altro che un enorme catalizzatore magico. Una volta che avrà fatto convergere lì tutte le anime, darà inizio al processo. è orribile il modo in cui riesca a catturare le anime dei morti, con un incantesimo incredibilmente studiato le rintraccia, come fossero qualcosa di materiale, che realmente esiste. Qualunque cosa entri nel Lumbar è condannata. Ma non è questo il vero motivo.>>
Sospirò, sospirò così forte che gli sembrò che i polmoni stessero per scoppiare. Sentiva che già qualcuno era sulle sue tracce, e i suoi istinti d'Ombra, impossibili da reprimere completamente, già gli sibilavano di suicidarsi all'istante.
<<baulgir ha un'arma impossibile da combattere, l'unica speranza è evitare che riesca nel suo intento prima del completamento del processo. Ti sei mai chiesta perchè il Lumbar è una terra desolata, priva di vegetzione, nera? Perchè lì non soffia mai il vento, il cielo è sempre grigio, c'è una costante atmosfera di morte? Perchè il Lumbar non è quel che sembra. è un'Ombra. L'intero stato del Lumbar è un'immensa Ombra, e Baulgir ha intenzione di risvegliarla.>>

Edited by Gigan - 10/2/2011, 21:22
 
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view post Posted on 4/4/2011, 22:02
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Khastiana

Le parole dell'ombra erano terribilmente inquietanti. l'Eterea percepiva, negli istanti in cui Sthammer parlava, dei grandi cambiamenti a livello psichico, sentiva proprio una strana influenza attrattiva che proveniva dal suo interlocutore, questa strana voce che sussurrava nella mente dell'Eterea le consigliava di alzare il braccio, attivare la lama psionica e farla ricadere sulla testa dell'ombra. Immediatamente Khastiana non riuscì a reagire e si sentì travolta da un fiume psionico che la scosse per un istante, il tempo necessario affinché si proteggesse da quell'attacco. L'ombra, prima di vuotare il sacco, l'aveva avvertita che avrebbe cominciato ad attirare tutti i nemici nei paraggi affinché giungessero ad uccidere la traditrice, ma non si aspettava una forza così prorompente. Dopo essere riuscita a bloccare il fiume psionico malvagio, tornò ad ascoltare le parole piene di orrore, dette da Sthammer.
Non appena Khastiana sentì la terribile rivelazione sulla vera essenza della tetra Lumbar, rimase sconcertata e i suoi occhi si spalancarono per un istante, lasciando che il suo sguardo luminoso rispecchiasse le sue preoccupazioni. Sembrava che fosse intimorita come nel giorno della caduta della sua razza, aveva infatti creato una specie di somiglianza tra la fine che era spettata alla sua specie e l'intera Tairis. Non era riuscita a salvare il suo popolo e si sentiva in dovere di salvare almeno Tairis, anche soltanto avvertire coloro che potrebbero realmente fare qualcosa.

< Le tue parole sono veramente sconcertanti, mai avrei potuto pensare a una cosa simile. > Disse telepaticamente Khastiana a Sthammer, poi fece qualche passo a destra e a manca, per poi portarsi nervosamente una mano sul volto.
< Bene, dobbiamo andarcene da qui. > Disse Infine. Sthammer aveva esplicitamente affermato di dover essere abbandonato, poiché dal momento in cui aveva parlato si era condannato a morte, le ombre l'avrebbero seguito per ucciderlo, ma l'Eterea non poteva lasciarlo così al suo destino, era diverso dalle altre ombre, forse poteva essere salvato.

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< La prigione! E' crollata! >

< Radunate tutte le truppe! Cercate e uccidete tutti coloro che sono evasi! >

Improvvisamente le ombre si fermarono.

< C'è un traditore...è vicino... >

Sibili e ruggiti, accompagnati da truci sguardi e un'ira collettiva, si alzarono nell'aria, mentre tutte le ombre presenti nella città cominciarono a muoversi verso il traditore.

< Che cosa sta succedendo? >
Dei passi leggeri portarono una nuova figura, incappucciata, sui bastioni delle mura della città. Un'ombra si voltò e la sua espressione collerica mutò in terrore, mentre riverente e da brava seguace si inginocchiò pietosamente ai piedi della figura.
< Oh signore, abbiamo percepito un traditore, stiamo andando a ucciderlo per fare contento il grande Baulgir! >
La figura incappucciata aveva una corporatura esile, un fisico slanciato ma coperto da un grande mantello stracciato che sventolava innaturalmente, mosso da venti di energia psionica emanati dalla creatura. Il cappuccio rendeva impossibile guardarne il volto, come se una maschera di oscurità coprisse i lineamenti dell'individuo.
< Noto. Percepisco anche io il traditore. Ciò che sto cercando di capire è il motivo per cui abbiate ignorato un mio ordine preciso per seguire i vostri istinti animaleschi. > La voce pulita e profonda della creatura stava instillando il terrore più puro nella povera ombra ormai quasi sdraiata ai suoi piedi.
< Siamo dispiaciuti, signore. Richiamerò tutti all'ordine e... > L'ombra stava blaterando, cercando di evitare una punizione esemplare.
< E' tardi ormai. Le tue scorrettezze hanno raggiunto il limite della sopportazione, quest'ultimo errore ha dichiarato la tua sentenza. > Disse l'individuo, l'ombra si alzò in preda al panico, alzò le mani in segno di supplica e cominciò a blaterare parole incomprensibili.
< Sai, la giustizia è come una creatura lunatica. A volte agisce secondo buoni principi, altre volte si confonde con la vendetta, mentre in certi casi non è altro che un crudele omicidio. > Con queste parole, l'individuo alzò fulmineo un braccio, rivelando da sotto il suo mantello una spada lucente, essa cadde sul collo dell'ombra e ne staccò la testa dal corpo in un istante. Degli schizzi di sangue e icore bagnarono il terreno, mentre in quell'istante tutte le ombre si fermarono per voltarsi verso l'individuo misterioso, come riscosse bruscamente dal sonno.
L'individuo ripose la spada, facendola di nuovo sparire sotto il mantello, poi mosse qualche passo per scavalcare il cadavere ai suoi piedi e si fermò nuovamente.
< Tornate in città, formate un contingente e date la caccia ai fuggitivi. Dovete recuperarli, o ucciderli. > Disse, poi fece un altro passo. < Io cerco il traditore. > Con queste parole si lanciò oltre le mura e corse in direzione dell'ombra traditrice.
 
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Gigan
view post Posted on 6/4/2011, 20:11




Sthammer

Non stava nemmeno più a sentire le parle dell'Eterea, che lo raggiungevano sotto forma di un sibilio quasi incomprensibile. Si stava concentrando più che poteva. Negli anni passati come Ufficiale delle Ombre detestava la compagnia, per questo aveva elaborato un trucco per percepire se qualche suo simile si aggirava nei dintorni. Riconosceva con precisione anche la natura, il tipo e il carattere dell'intruso, nonchè la distanza e, se occorreva, la velocità. Qualcosa però non andava. Troppa calma, troppo silenzio. Non era un buon segno. Anche se conosceva i piani di Baulgir, Sthammer sapeva che le mosse che quest'ultimo prendeva durante i momenti di allarme erano sconosciute alla maggior parte dei suoi soldati. Spesso erano affidate ai suoi sicari preferiti. Le Ombre migliori, scaturite direttamente dal sangue dei migliori guerrieri di Tairis. Quelli che il fato aveva voluto così nobili nel passato, così spietati nel presente. Nient'altro che delle macchine nere, prive di moralità, prive di qualsiasi cosa di vivo, tenute agganciate a questo mondo solo grazie all'odio di una singola persona. Sthammer era una di queste macchine. La concezione della vita di un'Ombra era qualcosa di impossibile, nessun altro essere avrebbe potuto capirle. Come se il mondo fosse un unica grande arena, dove si combatte senza sosta ogni giorno, al solo scopo di far divenire realtà la frase continua che rimbomba nella mente e che si traduce nell'unica sensazione provata dalle Ombre.
Il destino è antagonista, la terra brucia. Uccidi per la vita, distruggi per creare.
L'apoteosi della falsità. Quanti avevano seguito questo codice? Hell, ad esempio, e lui era morto miseramente a Karin. I favoriti di Baulgir... Erano in pochi. Ma ce n'era uno che attirava la sua attenzione. Chi era? Non lo vedeva. Ma perchè lo sentiva?

<<crede che funzionerà, mio signore? Sono già stati fatti altri esperimenti, non credete che…>>
Il Re delle Ombre non lo fece finire. Una mano nera afferrò il monaco per la gola e lo spinse verso il muro. Una mano fredda e allo stesso tempo incandescente, in grado di bruciare la pelle. Baulgir non sembrava nemmeno essersi mosso. Manteneva sempre la sua postura ferma e indifferente, e fissò il mago ingenuo finchè questo non fu prossimo a diventare folle di paura. Riuscì a balbettare qualche parola.
<<intendevo… Non… Non abbiamo prove concrete che si possano… Convertire direttamente corpi vivi in Ombre… L’anima deve essere… >>
A questo punto la mano mollò la presa, il monaco cadde a terra ansimante guardando il terreno con gli occhi sbarrati e tenendosi una mano sulla gola.
<<io stesso sono una prova. Procedete.>>
Il mago non osò più contraddire il suo signore, pensava solo che era folle, e che l’esperimento sarebbe stato solo un insensato fallimento, una lezione su cosa evitare.
Ma non era così, e sarebbe venuta alla luce la creatura più oscura e malvagia mai uscita dal castello di Baulgir. Un Elfo nel quale era stata iniettata direttamente l’essenza vera dell’Ombra. Nessun corpo poteva reggere. Ma lui sì.


In un lampo tornarono in mente gli eventi legati a quel personaggio. La sua mente navigò tra le fronde della bassa vegetazione, scavalcò le mura martoriate della prigione, e lo vide. La consapevolezza della fine si faceva strada. Era lui, stava venendo da solo a cercarlo. Impossibile, cosa ci faceva qui? Persino Sthammer tremava a sentirlo nominare, a vederlo mentre passava tra le mura della Fortezza del Lumbar. Ogni volta che gli occhi di quella creatura incontravano quelli di un’Ombra, anche enorme, questa tremava. Questo essere era tanto spietato, che si era diffusa la diceria, subito troncata di netto, che lo stesso Baulgir volesse liberarsi di quello strano esperimento, poiché incuteva terrore persino nel suo cuore nero.
<<non è possibile>>
Fissò l’Eterea negli occhi. Sembrave che volesse stare lì a combattere. Lui si fece pervadere da un misto di collera e timore. Sguainò la spada e la roteò a pochi centimetri dal corpo dell’Eterea.
<<non mi serve il tuo aiuto, vattene! Vattene, ho detto, non hai idea di chi mi stia cercando! Non puoi morire a causa mia!>>
 
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view post Posted on 8/9/2011, 11:32
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Khastiana

Cosa stava succedendo? Uno strano e improvviso disturbo psichico aveva quasi lacerato le sue barriere come se fossero state di carta, e nonostante avessero tenuto, aveva potuto percepire come un leggero tocco alla sua anima, sensazione gelida come di una mano fredda sulla schiena. In una frazione di secondo si sentì debole, le ginocchia tremarono e crollarono come colonne in frantumi e tutta la sua massa precipitò verso terra. Soltanto le mani evitarono al suo volto di toccare il sottobosco, le sue braccia si irrigidirono per sopportare il peso delle sue spalle, mentre faticosamente si stava riprendendo. Cosa poteva essere stato? Sicuramente si era trattato di una folata di energia molto potente, ma da dove era pervenuta? Da quale corpo era stata liberata? Ma soprattutto: non era energia benevola, ma malvagia. E in questo caso significava che il nemico era parecchio potente, da evitare, quindi...quanto era lontano da loro? Quanto tempo avrebbero avuto per salvarsi? Khastiana non poteva dirlo, ma stava cominciando a sudare freddo, aveva paura. Per la prima volta dopo tanto tempo aveva di nuovo paura, temeva di nuovo la morte; in tutta la sua vita non aveva mai temuto per la sua vita, certamente era sempre in pericolo ma poteva cavarsela, in un modo o nell'altro. Tuttavia, in questo caso si sentiva minacciata, sapeva che non ci sarebbero state speranze nel caso di uno scontro.
Sthammer irruppe nelle sue riflessioni con la sua lama e il rumore dell'aria che stava fendendo.

<<non mi serve il tuo aiuto, vattene! Vattene, ho detto, non hai idea di chi mi stia cercando! Non puoi morire a causa mia!>>

Khastiana lo guardò, era assorta ancora nei suoi pensieri e stava prendendo una decisione. Quell'ombra avrebbe potuto avere qualche speranza di informare le persone giuste? Doveva scoprirlo.

< Voci mi hanno informato di un grande assedio svoltosi a Netra, tu ne sai qualcosa? > La domanda di Khastiana irruppe nella mente dell'ombra rapida, inducendo l'altro a rispondere come se ordinato.

<<sì, io guidavo quell'assalto assieme a un altro generale. Siamo poi stati sconfitti grazie a un gruppo di personaggi particolari... >> Disse Sthammer, quasi senza accorgersene, probabilmente per via dell'agitazione e della consapevolezza che quell'entità malvagia si stava facendo sempre più vicina.

< Bene, allora immagino tu sappia chi siano queste persone. Và e dì la verità a loro, io ti darò del vantaggio. > Khastiana era determinata, la paura si era trasformata in coraggio, stupida volontà di morire per una causa maggiore.

<< Cosa? >> Sthammer non riusciva a credere alle sue orecchie. Aveva incontrato da poco quella strana creatura e già si voleva sacrificare per lui, per il nemico. Vero, aveva tradito il reale nemico, ma era pur sempre anche lui un avversario per quella creatura. Riflettendo: il nemico del mio nemico, è mio amico.

< Non c'è tempo da perdere! Sparisci! Cerca quelle persone e non farti ammazzare! Vattene!! > Urlò Khastiana. Sfruttò i suoi poteri psichici per fare pressione sulla mente di Sthammer, facendogli provare un forte mal di testa. Poco dopo, l'ombra la guardò per qualche istante, sconsolata e sconcertata, infine cominciò a correre nel fitto del bosco, sparendo alla vista dopo qualche istante.
< Stupida. Stupida! > Mormorò Khastiana, rimproverando il suo comportamento idiota. Ora era in pericolo, grave pericolo.

< Sei stata stupida, hai ragione. > Una voce profonda si fece sentire all'improvviso, sembrava provenire da ogni angolo del bosco.

< Ti avrei ignorato, ma ora sei colpevole. >

Una strana massa nera apparve tra le fronde di un albero, una nube talmente densa da sembrare una creatura, un groviglio di serpenti; e in quel momento le sue spire tendevano verso Khastiana, rapide.

< Quale sarà la tua pena? >
Quella voce profonda si rifece sentire, forte e vicina, direttamente proveniente dalla nube. In un lampo, quel fumo si diradò, lasciando il posto a una creatura incappucciata, dalle sembianze umane, brandente una spada splendente.

Quei vestiti stracciati. Quell'energia psichica così malvagia e mortale. Quel teschio sulla spalla. Infine gli occhi: neri come l'ossidiana e lucenti, trasudanti morte, dolore e una storia maledetta.

Un attimo. Infine il fendente.
 
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34 replies since 22/6/2010, 20:35   226 views
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