Palazzo reale

Loe

Sospirò leggermente quando Shyranna gli si rivolse in quella sua maniera sempre troppo brusca e priva di tatto, ma non si scompose più di tanto. Nella sua mente diede la colpa del suo comportamento alla fatica e alla preoccupazione, così si limitò a seguirla, stando attento a mantenere un passo felpato accettabile e un'alta attenzione.

Shyranna

Lermel la seguiva con passi felpati, continuavano entrambi a camminare per il corridoio, guardando di tanto in tanto dientro di se per accertarsi di non essere seguiti. Shyranna aveva imparato a memoria la cartina, e sapeva dove fosse l'ufficio. Una volta li però avrebbero dovuto trovare i documenti e per quello c'era solo l'istinto di ladro di Lermel per trovarli. Persa nei suoi torvi pensieri arrivò d'istinto alla porta di legno, chiusa a chiave, dello studio.
Shyranna non potè fare a meno di sorridere.
"Lermel, l'abbiamo trovata"

Loe

Nonostante la tensione della situazione, Loe non potè non aprirsi in un sorrisone trionfante. Non attese altro, gettando quasi completamente la prudenza alle ortiche. Spalancò la porta dell'ufficio e.. il suo cuore perse un paio di colpi, mozzandogli il fiato. Nel locale, buio a causa della mancanza di candele accese, si scorgevano varie figure in piedi. Erano vive, e si vedeva, perchè non appena se li trovarono davanti, le lame che alcuni avevano in mano scintillarono ai bagliori provenienti del corridoio.
Loe capì troppo tardi che era una trappola.

Shyranna

Il ladro si lasciò prendere dal suo istinto per il furto, e aprì la porta dell'ufficio di colpo. POi lo vide bloccarsi e quasi riuscì a vedere le pupille degli occhi grigi rimpicciolirsi, segno di terrore. Il suo respiro rallentò e strinse il pugnale con più forza. Senza timore alcuno scostò il ladro ed entrò nell'ufficio. Era un trappola!
Cielo! Shyranna! come hai fatto a essere così stupida?! COme hai potuto credere che il governo di LAch ingaggiasse due dei suoi peggiorri criminali impuniti....se non per catturarli!
Quello era lo scopo della trappola, catturare le due piaghe ch avevano messo a segno parecchi colpi nella regione di Lach.
ERa buio, ma lei li vedeva, li sentiva. Almeno 10 soldati scelti, uno o due arcieri appollaiati sulle scale delle librerie, per non parlare degli stregoni. Attaccarono e l'istinto le disse di non fuggire ma di contrattaccare. non aveva mai fallito, ce l'avrebbe fatta a sfuggira anche a questa. Accattò con il pugnale, rapida e silenziosa, schivò senza problemi i fendenti e poi infisse la sua arma nel braccio di uno degli uomini armati. Quello non fece una piega e non una goccia di sangue stillò dalla ferita. Shyranna rimase basita ed ebbe la prontezza di spostarsi subito, pur lasciando il pugnale infisso nella ferita asciutta.
Shyranna non capiva, come poteva uccidere qualcosa che non sanguinava e non porvava dolore?
Disarmò uno degli altri soldati e con un potente fendente, seppur ostacolata dagli altri soldati che correvano verso Loe, cercò di decapitare l'uomo. La testa rotolò sul pavimento ma il soldato decapitato rispose all'attacco. shyranna lasciò cadere la lama e fissò il morto continuare a camminare.
"Sorpresi? Loro sono non-morti, combatteranno fino a che i loro cadaveri non saranno liberati dal mio incantesimo. non li puoi uccidere, come puoi fare ciò a una cosa che è già morta?"
La vvoce proveniva da uno degli stregoni, ma non capiva quale. Erano immobili e protetti da forti scudi di energia. Si era dimenticata del suo compagni di missione di voltò, ma si distrasse dal combattimento e uno dei non morti si avventò su di lei.

Loe

"Shyranna!"
Il suo nome gli era uscito con una foga tale da farlo rimanere basito, ma solo per brevissimo tempo, prima di gettarsi contro quella specie di soldato non morto che l'aveva attaccata. Estrasse il coltello e lo infisse nel collo dell'uomo, anche se aveva sentito le parole dello stregone, ma naturalmente tutto ciò che riuscì ad ottenere fu l'interesse di colui che aveva colpito, che riversò addosso a lui la sua attenzione. Loe si scostò un secondo prima che la spada del soldato lo trapassasse da parte a parte, ma si rese conto fin da subito che combattere contro quelle cose era una battaglia persa. Lanciò uno sguardo a Shyranna, che stava cercando di capire come ucciderli, e comprese che l'unica cosa che poteva fermarli era un diversivo. Non si poteva vincere la guerra, ma una piccola, minima vittoria..
Di scatto caricò la ragazza, e la sbattè con violenza fuori dalla porta aperta.
"Vattene via, scappa!" urlò, per poi rigirarsi verso la moltitudine di nemici, pronto a divenire uno scudo umano.

Shyranna

una spada aveva quasi trapassato da parte a parte Lermel. Lei se lo era già visto davanti agliocchi ferito, ma la sua agilità lo aveva salvato all'ultimo momento. non ci poteva credere, stavano davvero per morire, fallire. Il ladro attirò le attenzioni dei soldati morti su di se. Si accanirono contro di lui che si offriva alle loro armi come scudo.
Fuggire...questa parola non le aveva mai sfiorato la mente. La morte che danza non fugge, mai. Eppure era come se quella richiesta implorante fosse neii suoi interessi. Valeva davvero la pena morire? Quante volte aveva desiderato morire, ora che si trovata davanti a lei la possiblità di essere uccisa...non ne aveva il coraggio. Sarebbe fuggita, ma avrebbe fatto un ultimo regalo a LErmel. Prese dal corsetto due coltelli e abbassandosi tagliò di netto i tendini di un paio di soladti che caddero, incapaci di camminare. Poi non ebbe il coraggio di rendere vano il sacrificio del ladro.
Gli dispiaceva lasciarlo....c'era com un immenso dolore nel petto, che non aveva mai provato prima, nuovo. Le vennero le lacrime agli occhi.
Si tolse la collana e l'illusione si disfò, prese i due spilloni che le reggevano i capelli e li infisse con forza nelle ginocchia di un altro soldato. Poi con un ultimo sguardo dei grandi occhi verdi salutò muta il ladro e corse via per i corridoi.

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