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| Eogan & Erlend
Il monaco afferrò l'uomo tirato dentro da Anthera, gli diede un colpo sul collo e gli fece perdere i sensi. Dopodichè diede due schiaffi sulle orecchie del secondo, stordendolo, e lo portò dentro con l'altro. -Bene, ora possiamo legarli. Dell'interrogatorio potete occuparvene voi, io interverrò solo e soltanto in caso servano... le maniere forti. Si, la tortura è decisamente utile se gli interrogati non parlano, ed io sono un maestro delle torture. Ho fatto cantare molta più gente di quanto si possa credere- disse con semplicità il monaco, immobilizzando su due sedie i due mercenari e legandoli per bene con le mani dietro la schiena e con le gambe a quelle della sedia.
Il mago assistette a tutto quanto immobile. Quando poi il monaco, mentre legava i due, parlò di torture, emise un verso schifato. -Tortura? Siamo in un mondo che cerca di cambiare, monaco. Vogliamo liberarci di Bauglir e dei suoi metodi, ma come faremo se parli di tortura con la stessa leggerezza con cui parli del tempo?- chiese Eogan schifato. Non concepiva quel metodo di interrogatorio, soprattutto dal momento che lui era stato torturato diverse volte. -La tortura è un metodo ottimo anche se nuove alla persona in se. Tuttavia, non può essere altrimenti- disse il monaco nemmeno guardandolo. -Sbagli. Alcuni raccontano che in certi Paesi, oltre il mare, hanno abolito la pena di morte- ribattè il mago sbattendo una mano sul tavolo. -Non ci sono Paesi oltre il mare, giovane mago. E se ci fossero nessuno ci è mai arrivato. Chi racconta certe storie, vuole solo attenzioni e vuole fregare l'interlocutore. Sei uno sprovveduto? O un ingenuo? A te la scelta- concluse Erlend.
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