Foresta - incontro

"Davvero? Voi fate siete davvero organizzate nei vostri mestieri. Comunque, sono felice di non essere l'unico esploratore di Tairis. Sin da quando ho lasciato Falan, due anni fa, temevo di appartenere, per così dire, ad una specie più unica che rara. Aspettami qui e asciugati. Vado a prenderti qualche fiore. Torno subito."
Quindi si alzo' e si allontano' per raggiungere i cespugli che aveva menzionato prima.
Voleva fare in fretta, poiché non consceva la zona e temeva di mettere in pericolo Lisse lasciandola da sola.
Raggiunse i cespugli e raccolse i fiori che gli paressero più ricchi di polline.
Torno' indietro e, con sollievo, ritrovo' Lisse accanto al fuoco.
Mentre si avvicinava, noto' come la luce tremolante del fuoco si riflettesse negli occhi della Fata e ne rimase come affascinato; poi, ripresosi, si risedette a terra e diede i fiori a Lisse.
Estrasse dalla borsa un pezzo di pane e del formaggio e comincio' a mangiare.

Lisse

Ringraziò il gentil giovane e, anche se aveva un nodo allo stomaco, aprì con mosse esperte uno dei fiori più piccoli, e ne estrasse gli stami, scuotendoli poi del polline, sporcandosi i vestiti di giallo fosforescente. Quando finì, si alzò e si pulì alla bellemeglio, osservando in silenzio Gawain, che intanto mangiava cibo umano.

Mentre mangiava, il ragazzo si accorse che Lisse,ancora un po' sporca di polline, lo stava guardando.
Vederla ricoperta di quel giallo gli faceva una tenerezza tale avrebbe volentieri riso, se non avesse poi desistito per il rischio di far vedere il cibo che ancora masticava, aprendo la bocca. Rivolse comunque il miglior sorriso che potesse offrirle in quel frangente e, una volta ingoiato, le chiese:" che cosa c'e' ?". Temeva di aver fatto qualcosa di sbagliato, o di averla infastidita.

Edited by gawain bekket - 9/1/2012, 19:35

Lisse

Gli rivolse un'occhiata attenta, poi, spazzolandosi di nuovo il vestito, chiese: "Quanti anni hai, Gawain?"
Era curiosa, semplicemente curiosa: la paura era completamente sparita, ed ora voleva conoscere il più possibile della sua nuova conoscenza.

"Umanamente, ne ho 18. Tu invece ?".
Gawain aveva notato una nota di curiosità nella sua domanda e ad essere sinceri anche lui era piuttosto incuriosito, visto che quello era il primo rapporto che avesse mai avuto con un essere non umano.
Cerco' comunque di non sembrare un impiccione di fronte a Lisse.

Lisse

"Io ne ho sedici." disse, con un gran sorriso. Era giovane, in fondo. Quasi quanto lei.
"E.. beh.. ti dispiace se.. insomma, posso chiederti come mai vai in giro tutto da solo?" domandò di nuovo, questa volta con una certa timidezza per la sua sprizzante curiosità.

" I miei genitori sono morti che avevo da poco un anno. Sono stato quindi adottato da mio zio, il fratello maggiore di mia madre, anche se per lui molto volte ero un peso. Mi hanno detto che vedeva di malocchio di padre, così forse lui se la riprendeva con me, ritenendolo colpevole della morte della sorella. Con una famiglia così, non ero solito cercare o trovare amici o solo conoscenti, anche perché mio zio era visto non molto bene dai nostri compaesani. Io poi non me li cercavo perché temevo di ritrovarmi nella stessa situazione che avevo con mio zio. Tu sei la prima persona con cui abbia parlato di questo fatto, sai? Comunque, domandami quello che vuoi: mi fa piacere parlare con qualcuno, una volta tanto. Non so dire perché, ma con te mi sento bene a parlare.".

Lisse

Gli sorrise, arrossendo per il complimento.
"Anche i tuoi genitori facevano gli Esploratori? Siete tutta una famiglia così?"
Si fermò un secondo, e poi aggiunse, per educazione: "Anche tu puoi chiedermi quello che vuoi." e aggiunse l'ennesimo sorriso.

"No, loro no. Erano dei carpentieri, a detta di mio zio. Morirono durante quello che doveva essere il loro ultimo lavoro a Falan ma,ovviamente, non lo finirono mai.". Gawain provava a fare dello spirito con quella battuta, ma lui stesso sentiva di non riuscirci, avvertendo un velo di sofferenza nel suo tono di voce, di dolore. Un dolore che gli montava dentro, fortissimo, forse perché se lo era tenuto dentro per tanto, troppo tempo.
Poi, riavutosi,si rivolsi di nuovo a Lisse, e le chiese, grattandosi timidamente la testa: "Cosa facevi a Karin e come mai ti sei spinta fino a Netra? Deve essere successo qualcosa di terribile, visto come eri ridotta. Ma se non vuoi parlarne, dimmelo. Non andrò e chiederò oltre."

Lisse

Sospirò e scosse piano la testa.
"Sono arrivata a Karin con un giovane guerriero che avevo incontrato per strada.. sai.. avevo una missione da compiere: essendo una Narratrice, e avendo avuto dei genitori Esploratori, la Comunità in cui abitavo decise di inviarmi con una scorta per capire cosa succedesse dalle parti di Netra, perchè molte fate giungevano da noi raccontando incubi orrendi. Solo che.. durante il tragitto le fate che mi accompagnavano vennero uccise.. e una volta arrivata anche a Karin.. anche il giovane guerriero. La città era appena stata stretta in un assedio dalle Ombre.. e noi ci ritrovammo dentro, senza volerlo. Le Ombre ci attaccarono subito.. ma io mi salvai perchè.." si zittì per un secondo, poi continuò "Beh.. una fata alta undici centimetri non vale molto, nè morta nè viva."

"Mi dispiace tanto. Scommetto che eri affezionata a loro. Comunque non devi pensare di non valere niente. Sono certo per tu eri molto importante per quel giovane, e, se devo essere sincero, anche per me vali molto. Anche solo il fatto che ti sia salvata e sia giunta fin qui lo dimostra, Lisse.
Hai dimostrato di avere avuto volontà solo per essere arrivata qua da Netra con le tue forze. Sei grande.".
Gawain parlava sinceramente, cercando di far sentire Lisse meglio con le sue parole, anche se un po' temeva di non riuscirci.
Cercando di allontanarle la mente dal quei ricordi dolorosi, le chiese:"Cosa farai adesso? Hai una destinazione? Se vuoi, posso accompagnarti lungo la strada. Non me la sento a lasciarti da sola, almeno finche' non ti sarai rimessa e sarai al sicuro. Credi che questo umano vagabondo possa farlo?".

Lisse

Sorrise, guardando l'enorme viso del suo giovane amico umano, e per un lungo momento non disse niente, non trovando le parole.
"Più che chiedermi se tu sia in grado di farlo, dovresti chiederti se una creaturina minuscola e sostanzialmente utile solo a raccontar leggende sia degna di aver un così nobile e gentil accompagnatore." mormorò alla fine, senza distogliere lo sguardo.

Gawain rispose al sorriso di Lisse con un altro sorriso, poi rispose:"Per me, sei degna di questo e di altro; sono io che piucchealtro mi sento poco degno di viaggire con te. Comunque, non preoccuparti. Ho viaggiato per due anni intorno a Tairis, ma viaggiando fuori dalle normali tratte, non sono mai entrato in contatto con nessun'altro oltre al mio pensiero. Ci sono un sacco di cose che non conosco, ma avendo incontrato l'ultima Narratrice di Tairis, spero di poter uscire dalla mia ignoranza.".
Finita la frase però volle rimangiarsela, poichè gli sembrava molto parecchio ruffiana. Sperava comunque che Lisse non ne fosse infastidita.

Lisse

Si illuminò alle sue parole, e arrossì anche, sotto le lentiggini.
"Non so se sono l'ultima, in verità, anche se ci sono parecchie possibilità che sia così." mormorò piano, sorridendo con affetto "In ogni caso.. sei molto gentile. E.. ti ringrazio, per la proposta. L'accetto molto, molto volentieri."

"Ne sono felice. Cominciavo a stancarmi a viaggiare da solo tutto il tempo. Direi però che è il caso di riposare ora. Cosa ne dici? Domani vedremo di organizzarci e decidere dove andare, d'accordo?"
Trasse fuori dalla borsa la coperta che portava con sè, la distese a terra e cominciò a preparare il suo giaciglio per la notte.
Mentre lo faceva, però, gli venne in mente che non aveva pensato a Lisse.
Rivolgendosi alla fatina dai capelli rossi, che restava vicino al fuoco, che continuava a scoppiettare, le chiese:"Senti, Lisse, hai bisogno di una specie di letto? Se vuoi posso provare ad arrangiartene uno, se vuoi. Che ne pensi?".