| Thoril
-Se ti ha ingaggiato Cremisi, sono sicura che posso offrirti di meglio rispetto a ció che ti ha offerto lei. Non toccare Ëllidia, possiamo trattare- disse la donna, ritenendo che il mago fosse un mercenario della peggior specie. -Mmm... voglio metà della tua riserva di denari, ed in più voglio quella collana che porti al collo. Tua sorella mi aveva ingaggiato per ucciderti e rubarla, ma il prezzo per il doppiogioco è lo stesso che ha pagato tua sorella, donna. Voglio non meno di un centesimo di quello che ho chiesto- disse poi. Vermiglia, Vermillia, o come diavolo si chiamava la sorella di Cremisi, protestò. Ovviamente non voleva separarsi dalle sue ricchezze, ma nemmeno sottostare agli ordini di un assassino qualsiasi, un pazzo sconosciuto. -TACI!- gridò l'assassino, e troppo tardi, anche se aveva messo a tacere la donna, si rese conto che probabilmente aveva messo in allerta metà delle guardie del palazzo, dal momento che l'altra metà era defunta. La donna sbiancò e si alzò dal letto di corsa, correndo in fretta nella stanza adiacente e prendendo qualche sacchetto d'oro. Si slacciò a malincuore la collana, porgendola al mago. -Sei un maledetto bastardo. Ti auguro la morte più atroce che ti possa capitare- disse il marito, che era rimasto in silenzio fino ad allora -Ed ora lascia mia figlia, è un ordine- disse l'uomo severamente. L'assassino inarcò un sopracciglio, ironico. Si permetteva persino di dare degli ordini? Comunque, Thoril prese collana e soldi e, con un incantesimo ridusse la dimensione delle borse fino a quella di una moneta, che infilò poi in tasca. Si avvertiva oramai lo scalpiccio degli stivali delle guardie. -Beh, per me è tardi. Addio- concluse drastico l'assassino, passando la lama sulla gola della ragazzina, che cadde a terra senza un lamento. I genitori urlarono, ma Thoril li uccise rapidamente con la magia. -Eccolo!- urlò una guardia e, vedendo lo scempio, si fermò atterrito. Questo diede al mago il tempo di lanciarsi dalla finestra ed atterrare sul prato, planando dolcemente con il supporto della magia. -Prendetelo!- si udì dal palazzo, ma Thoril non ci fece più caso. Avrebbe abbattuto tutto. Si chinò a terra, tracciò dei segni, delle rune magiche sul terreno. Mormorò una breve formula e le rune si illuminarono. Contemporaneamente, un rombo scosse la terra e la casa crollò su se stessa, prendendo poi fuoco, uccidendo definitivamente le guardie intrappolate. Uccise agilmente le poche guardie che gli stavano correndo incontro, uscendo con calma dal cancello abbattuto. Montò a cavallo e galoppò verso il forno. Aprì le porte di scatto, agguantando per il collo il fornaio che gridò come un maiale. -Dammi rifornimenti, o morirai ora- disse l'assassino brutalmente, lasciandolo. Quello si sbrigò a dargli più pane possibile e glielò lanciò addosso, per scappare. L'assassino rispose con un fulmine nero, che lo trapassò da parte a parte, lasciandolo sanguinante sui mattoni sporchi di farina. Dietro di sè, una guardia tentò di assalirlo. Thoril estrasse il pugnale ma la guardia glielo fece partire con un colpo di lancia. Un'altra guardia lo prese da dietro, ma il mago, con un colpo di mano al pomo di adamo, la uccise, spezzandoglielo, impedendogli così la respirazione e lasciandolo soffocare nel suo sangue, a terra. Una sfera di luce uccise la seconda guardia, con la lancia. Riprese il pugnale e montò a cavallo, partendo verso l'uscita del villaggio. Arrivato alle porte, una cinquantina di soldati si frapposero tra lui e la fuga. "Chi diamine sapeva che sarebbero accorsi tanti uomini!" pensò il mago sbuffando dalla fatica che iniziava a farsi sentire. Senza tentare di combattere, il mago decise di tentare una formula su cui stava lavorando da parecchio tempo. Mormorò l'incantesimo ed un portale dimensionale si aprì, chiudendosi poi dietro di lui, una volta dentro. Fu strattonato e sentì un vuoto allo stomaco, trascinato dalla magia. Sperò solo di sbucare nel punto giusto.
Il portale si riaprì accanto alla roccia da dove era partito. Con un urlo di trionfo, Thoril cadde da cavallo, ridendo. Era riuscito nella sua missione, aveva praticamente massacrato un'intera guarnigione di stanza in un villaggio, aveva fatto funzionare una formula che, a quanto sapeva, nessuno aveva mai utilizzato prima. Non sono abbastanza, mi chiedo, i motivi per ridere? Fattostà che l'assassino salì sulla roccia e trovò una Cremisi ancora addormentata. Saltò giù sorridente e poggiò accanto a lei le borse con l'oro, fatte tornare a dimensione normale, e la collana presa dalla sorella. Dopodichè tornò su, appollaiato su una roccia, attendendo l'alba e controllando la pianura circostante, non volendo svegliare la stanca donna che dormiva pià sotto.
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