Confine Palan-Golas, Città di Aceria

Shyranna

Sapeva che la gramigna era una pianta davvero fastidiosa, che infestava i campi, e di sicuro quel tipo sapeva come imitare le erbacce. Abile nel dire tutto e non dire nulla quanto dal faccino innocente. Eppure si diceva "criminale". Ah se ci fossero state delle guardie nella taverna! Avrebbero preso due piccioni con una fava, eppure il tempismo non è mai stato il forte delle sentinelle, o meglio....non a tairis.
"mettiamola così... Se tairis è un campo di grano, mi pare di aver capito che tu sei non un erbaccia, ma bensi un animaletto che ruba i semi. Visto che non vuoi dirmi il tuo nome ti chiamerò Volpe. "
Intrigante e divertente come conversazione, non le succedeva da tempo di sentirsi così scherzosa, forse era un istinto per sopprimere l'angoscia di quella notte.

Fabricius

Il nuovo gioco lo stava divertendo, non era così semplice trovare una persona che non perdesse le staffe dopo due secondi di chiacchiere con lui. Solitamente la gente si stancava dei suoi difficili giochi di parole, o delle sue metafore incapibili. Ma forse questa donna ci sarebbe riuscita, chissà.
Le rivolse l'ennesimo, furbo sorriso e ribattè: "Volpe, sì. Mi piace. E visto che lo stesso vale per voi.. avendo notato come vi muovete in mezzo alla folla, quasi non esisteste.. e le persone non vi vedono per quello che siete, ma solo per il mantello che vi nasconde.. desidero chiamarvi Ombra."

Shyranna

Una risatina sarcastica le uscì dalle labbra, leggera. Quanto aveva ragione la piccola volpe! Era proprio un'ombra, che nel campo di tairis tagliava le spighe.
"già, sono proprio un'ombra. Hai trovato il nome giusto. Ma occhio ad usarlo che esistono altre creature, chiamate ombre. Potrebbero scambiare il tuo nome per un'allarme. Hai davvero molto intuito, piccola volpe. Hai capito davvero molte cose". per oltre la metà di tairis io sono solo un mantello

Fabricius

Nei suoi occhi passò una scintilla di sordo dolore al sentir nominare la Ombre, anche se non diede per nulla a vedere il proprio turbamento, rimanendo rilassato e sorridente. Tuttavia nella sua mente non potè fare a meno di chiedersi come stesse la sua famiglia, anche nella valle in cui era nato. Stavano tutti bene? Le Ombre si erano già tese sopra il loro villaggio? A quel pensiero si rattristò, ma si mantenne etereo come sempre.
"Comunque, a quanto capito.. a questo tavolo sono seduti ben due persone che... prendono la legge a modo loro, la interpretano in maniera personale. O erro?" chiese, serafico come sempre.

shyranna

"io seguo la legge degli altri, non aggiro quella di tutti. Non ho nulla contro i governi regolari ne ho necessità di infrangere la legge". Sperava che quella frase riuscisse a mettere in difficoltà la piccola volpe, che pareva un mago nei giochi di parole e sembrava capire tutto anche dalle frasi più contorte. E in effetti un assassino su commissione segue la giustizia degli uomini che lo prendono a servizio. Continuò, dopo aver svuotato il boccale, "io non ho un mio senso di giustizia, e se ce l'ho è davvero molto vago e diverso dai più... A dimenticavo, questa è tua". Detto questo sfiorò con la mano guantata il tavolo e ti pose sopra la pergamena del ragazzo che era caduta.

Fabricius

Osservò vagamente sorpreso la sua pergamena, leggermente impolverata, come se stesse capendo se fosse veramente sua oppure no, ma se ne accertò subito facendo scivolare una mano nella borsa e rendendosi conto che era scomparsa. Le rivolse subito un sorriso riconoscente.
"Mi è caduta nella colluttazione con quel mercante. Grazie." mormorò, e la mise via in un battito di ciglia. Dopodichè tornò ad osservarla, attentamente, e aggiunse: "Parlate come parlano i mercenari. Ma forse è solo una mia impressione." annuì candido, e disse: "La mia invece, si chiama giustizia personale. O anche, bisogno di sopravvivere.. e di far sopravvivere. In ogni caso, è qualcosa che Natura ha concesso agli esseri viventi, e non è per nulla da disprezzare. Tiene in vita te e i tuoi cari. Perciò, tendo a seguirla.."

Shyranna

Ci aveva quasi azzeccato ancora, si avvicinava ma non toccava mai il bersaglio. Come una volpe che vede la preda ma non la tocca. Chi le assicurava che non aveva davvero capito chi lei fosse? Un amante del pericolo non sarebbe fuggito...chi glielo assicurava?
"rubi per necessità? Vorrei poter dire lo stesso....ma forse no, mi va bene noni avere una ragione al di fuori del codice"
Si moriva dal caldo dentro quella taverna. Si tolse i guanti lasciando prendere aria alle mani incredibilemtne pallide.

Fabricius

Fu a quel punto che Fabricius si fece un'idea piuttosto concisa di chi avesse davanti, ma non si scompose. L'unica differenza fu che il sorriso si inscaltrì e nei suoi occhi danzò una scintilla d'intesa, tutta rivolta alla ragazza.
".. Tuttavia.." iniziò, come se stesse ricominciando il discorso di poco prima ".. i mercenari non hanno mai mani del genere. E soprattutto, non hanno un codice."
La guardò, facendole intendere con nonchalance che aveva compreso benissimo, anche se non parlava.

Shyranna

"chi ti dice che i mercenari non abbiano un codice? siamo più organizzati di quanto tu possa credere, cara volpe. E poi magari le mie mani sono così perchè porto sempre le protezioni. Magari sono una mercenaria accorta ed attenta. E chi ti dice che io non sia un maga... o una negromante....potrei essere di tutto. Invece tu sembri un ladruncolo....ma non appartieni ad una gilda di ladri. E non sei nemmeno di Golas forse, dall'accento oserei dire più a nord. E i tuoi occhi mi dicono che sei umano..."
Si stavano analizzando a vicenda, ed era terribilemente interessante.
"Vediamo chi vince... ci stai volpe?"

Fabricius

Piegò appena la testa, gli occhi gli brillarono.
"Ci sto, Ombra." e quindi alzò la mano sinistra, con solo l'indice teso "Uno, ho conosciuto molti mercenari, e il loro codice prevede poche cose che ho imparato con il tempo. In più, siete istruita, come si può notare dalle vostre risposte. I mercenari sono per lo più soldatacci in cerca di ricchezze. Voi non appartenete alla categoria come è sicuro che io non sia un mercante. Due - alzò il medio - le vostre mani non sono adatte alle battaglie, le vostre sono mani da esperta, che sia lavoro di vita o morte, è un'altra questione. Tre - e alzò l'anulare - non siete una maga o una negromante perchè il loro profumo si odora a miglia di distanza. O almeno, per me è distinguibile. Intorno a voi non vibra nessun tipo di elettricità, come invece percepisco negli altri."

Shyranna

Shyranna simulò un applauso.
"bravo, quasi tutto giusto...dico quasi perchè c'è qualche imprecisione, ma non ti dirò quale. "
Poi allungò la sua di mano a prendere quella del givane. La soppesò e la guardò.
" Sei mancino, e di lavoro non fai dic erto il ladro e basta. Hai un callo qui che mi dice hc ein realtà, nonostante iltuo umile aspetto sai scirvere, e scrivi anche tanto. Oseri poi dire che, per la pergamena trovata per strada, ti fermi ai crocicchi a vendere la tua scrittura. Poi hai viaggiato molto, hai visto molte persone e a vedere dal fatto che bevi sidro di more devi essere giovane. E - qui al voce si abbassò- hai unh conto in sospeso con qualcuno....o meglio con qualcosa...con le ombre"

Fabricius

Fabri non tradì nemmeno un'emozione. Mantenne il suo sorriso limpido e quando la donna finì, aggiunse semplicemente: "Anche voi, quasi tutto giusto. Qualche imprecisione.. ma direi che per la maggior parte avete azzeccato."
Fece scivolare gentilmente la mano tra quelle della donna ed estrasse dalla bisaccia la sua penna d'oca con l'inchiostro.
"Sicuramente sapere questo non mi caccerà nei guai, anzi. Se volete, sono a disposizione per scrivere lettere e trattati in bella grafia, per poche monete d'argento." disse, in tono pratico, da venditore incallito, senza tuttavia perdere il suo immancabile sorriso da furbo.
"Per il resto.. non è così difficile comprendere se io sia giovane o vecchio, con un po' d'esperienza tra gli umani e.. chi non ha un conto aperto con le Ombre?"
Il suo non era un modo per prenderla in giro, più che altro per ammettere in modo educato che non aveva fatto grandi passi avanti.

Shyranna

"so scrivere, grazie. E anche in più lingue di te....ma cilò non maschera il fatto che tu non abbia fatto passi avanti... vuoi arrenderti o un indizio da parte mia?"
Chiese tutto ciò con malizia nella voce e allusività. non le pareva il tipo da arrendersi così facilemente.

Fabricius

Si portò una mano al petto, in atteggiamento dignitosamente offeso.
"Arrendermi, io? Mai, mai nella mia vita, mia cara gentil signora. E se me lo concedete.. io vorrei provare a dare una risposta, almeno a ciò che siete.. prima di avere un qualunque indizio."
Le sorrise, i suoi dentini bianchi brillarono come gli occhi di una lucetta intrigante.

Shyranna

"vorrei provare a dare una risposta" chiosò il ragazzo, e l'assassina sorrise accondiscendente, voleva proprio vedere cosa tirava fuori la piccola volpe. Forse aveva intuito la sua professione, ma lei aveva fatto davvero poco per nasconderla. Peró se lui dava la risposta esatta lei doveva fare di meglio.
Lo guardo con atteggiamento di attesa compiaciuta, e curiosità.