città di eluxi (pare II)

« Older   Newer »
  Share  
-Fan-ky-
view post Posted on 25/11/2011, 23:04




"generale, quanto tempo! a parte la freccia, va tutto bene? come stà sua moglie?" gli chiese dolcemente, superato l'iniziale smarrimento. "chi quella p****a?! è scappata con il mio secondo!"rispose lui schifato. Non rispose. Aveva finito di tirare fuori dalla borsa i suo arnesi e si apprestava a imporre su di loro un incantesimo di purificazione. mentre bisbigliava in latino la formula, constatò tra se e se di aver dimenticato la maggior parte dei suoi bisturi e delle bende con il resto dei bagagli. "vedi cosa ti succede quando le zuppe iniziano a parlare?! ci si dimentica tutto comprese le cose più importanti tipo l'asino!" pensò e sul suo volto non comparve nessuna espressione che potesse tradire queste intime constatazioni e la preoccupazione per l'amico con gli zoccoli (aveva un ottimo autocontrollo dei suoi muscoli, sopratutto quelli facciali, ogni espressione era assolutamente voluta, solo gli occhi avrebbero potuto tradirla, ma la benda li copriva accuratamente). "comunque quella bestia è capace di mangiare qualunque cosa , volendo anche le pentole. spero solo non mi mangi i vestiti" sospirò a questo pensiero e imperturbabile si avvicinò al paziente, che nel frattempo si era girato su un lato cosicchè lei potesse lavorare sul fianco infetto. Quando alzò la tunica, si accorse con orrore che la maledizione non solo era più estesa di quanto si aspettasse ma anche più cattiva: stava consumando ad una velocità impressionante la carne immediatamente intorno alla ferita, che aveva già assunto un colore violaceo marcio, lasciando tutto il fianco dal gluteo a sotto l'ascella di un vila livido e gonfio. non si lasciò dominare dall'incredulità: non aveva mai visto una simile maledizione o meglio niente che si potesse applicare ad un oggetto. "hai ancora la freccia?", "certo, è nella cassapancha ai piedi del letto". si avvicinò e prese la freccia, mentre l'uomo rimaneva sdraiato. la osservò ed ogni dubbio sparì dalla sua mente. pose la freccia e si avvicinò come se nulla fosse al suo paziente. purificò più volte la ferita con unguenti e incantesimi e fasciò il tutto. poi prescrisse al generale una soluzione di erbe medicinali e spezie lasciando la ricetta al piccolo monaco aiutante, che a un suo ordine era entrato nella tenda, e al quale spiegò il trattamento da iservare al malato. quando furono di nuovo soli gli comunicò: "c'è un traditore nelle tue file, probabilmente un uomo a te vicino e fidato". Il generale la guardò incredulo con l'aria di chi non capisce e non riesce a credere a quello che ha appena sentito. "ho detto che uno dei tuoi amici più fidati ti ha tradito". Continuava a non capire e a non crederci. "vedi la maledizione che ti stà consumando è troppo grande per essere condensata in una sola freccia nessun mago che io conosca riuscirebbe a fare una cosa simile!", "e come ti spieghi la potenza di questo male?". ora erano l'uno difronte all'altra. Lei sospirò profondamente, il cuore oppresso dalla conclusione a cui era giunta e che temeva di comunicare. gli occhi di lui facevano trasparire ogni suo pensiero e lei li leggeva come in un libro: incredulità alle conclusioni logiche a cui la sua mente era arrivata e timore che queste si rivelassero vere. con coraggio riprese "ho ragione di credere che sia un sovrapposizione di maledizioni: una inferta dalla freccia, quella meno potente, e la seconda probabilmente ti è stata portata da qualcuno che sfruttando la debilitazione causata dalla prima ti ha nuovamente infettato. questa seconda è molto più potente della prima e non va sottovalutata, io l'ho purificata come ho potuto, ora con quel preparato che ho dato al monaco dovrebbe migliorare in qualche giorno. hai buone possibilità di sopravvivenza" lui la guardava senza fiatare. questa nuova terribile notizia aveva inciso il suo volto accentuando le rughe della vecchiaia già presenti. ora i 55 anni gli si abbattevano sul viso con tutta la loro gravezza. Non avrebbe voluto ma doveva continuare e disse "probabilmente la seconda maledizione è giunta a te attraverso un liquido, magari una bevanda o un unguento spalmato sulla ferita". scosse la testa. "non è successo niente di tutto ciò. mi si sono avvicinati solo i monaci che come sai hanno fatto giuramento di curare qualunque malato a suo vantaggio. non mi avrebbero ami danneggiato" .
 
Top
0 replies since 25/11/2011, 23:04   35 views
  Share