Enta - Città bassa

"Se sei con me, troverò la forza in ogni momento per superare qualsiasi difficoltà. Con una persona come te accanto, la carica per andare avanti la troverò sempre. E' per questo che ti amo, Lissi.", e riprese a fissarla, ancora più intensamente di quanto avesse fatto prima. Gawain, in tutto il tempo che aveva vissuto la propria esistenza, aveva finalmente trovato l'amore vero, quello che aveva letto nelle favole da lui tanto amate da piccolo, con cui si addormentava dolcemente la notte.

mikki

Mentre lisse e gwain cercavano per le locande e si addormentavano tranquilli, mikaila si era data a ciò che le veniva meglio. Ubriacarsi. Aveva prima chiaccherato un pò con Raun, che si dimostrato un ragazzo molto simpatico. Poi era tornata al tavolo con gli altri uomini. Uno di loro aveva fatto il grande errore di offrirle da bere e lei aveva fatto pienamente onore all'offerta. Era stata una serata grandiosa, senza pensieri. Come piaceva a lei, non si ricordava nemmeno cosa aveva fatto. Si era svegliata in una camera con il tipo che le aveva offerto da bere di fianco. Il letto era praticamente intonso. Erano crollati dall'alcool. Si massaggiò la testa e si alzò. Una serata del genere era da ripetere, certo...doveva trovarsi un appartamento e un lavoro, ma in ogni nuovo posto ci volevano tre giorni per smaltire la noia del viaggio. Così si decise a rimanere alla locanda per un altro paio di giorni con l'ottima compagnia della sera prima.

Maly e Raun, nei giorni successivi, si consultarono riguardo la nuova arrivata.
"Che ne pensi di Mikaila, Maly? A me pare una persona simpatica, ma tu di certo ne sai su di lei molto piu' di noi.".
"Io dico di starle addosso come la puzza su un pezzo di formaggio. Non mi fido di lei....", aggiunse Nuar, con uno sguardo sospettoso.
"Tu non ti fidi mai di nessuno, se e' per questo, Nuar. Sei malfidente per natura, purtroppo. Comunque, non e' una cattiva ragazza in fin dei conti. Ha sofferto la perdita del fratello a causa delle Ombre, come io ho perso i miei genitori.".
"Allora, a te tenerla d'occhio, ok?", disse Raun. "Ok, tranquilli.", rispose Maly con un leggero sorriso.

Scese giù e avendo convenuto che l'ora per iniziare a bere sarebbe arrivata verso le otto di sera, decise di andare a farsi un giro per la città. Trovare magari qualcuno molto distratto per la strada e autoprestarsi del denaro, per esempio, sarebbe stata un'ottima occupazione. O semplicemete vagare senza meta per esplorare la città bassa. Così avrebbe conosciuto meglio il territorio. Prese a camminare lungo la via principale, era piena di gente, forse era giorno di mercato. Il continuo passare di persone e carri sollevava un gran polverone sulle strade secche. Il sole batteva, lei era sempre stata a golas, dove raramente ci poteva essere quell'arsura. Tutti, donne e uomini indistintamente avevano la pelle abbronzata. Cotta dal sole. Mikki si chiese come facessero a coltivare la terra con un clima così poco adatto. La risposta fu presto svelata. Enta viveva di commercio. Lo si vedeva dalle quantità di stranieri che vendevano i loro prodotti. Era una città talmente affascinante che mikki passò l'intera giornata a passeggiare tra le sue vie. Fino a che fu sera e si rimise sulla via per tornare alla locanda.

Maly aspettava la ragazza sull'ingresso, con le braccia conserte, con la sua solita espressione semivuota negli occhi.
Era fissa su Mikaila, che ora stava avvicinandosi nello scuro crescente della sera.
"Chissà perché me lo aspettavo, Mikki. Non so perché comunque mi sorprendo.". Emerse anche Raun, con un grembiule sporco addosso. Aveva finito di pulire gli utensili, i piatti, le tazze, i bicchieri, le posate, pronte per la ressa che di li' a poco avrebbe letteralmente invaso la locanda.
"Non sorprenderti, Maly. Lo sai com'è. Pero', non farti venire pregiudizi."

Mikki

Vide Maly che la attendeva sulla porta con quegli occhioni inquietanti, e si chiese come si potesse capire dove stava guardando.
"mi stavate aspettando?"
chiese lei con una faccia misto tra il sorpreso e l'ironico.
di sicuro lei mi vorrà dire di nuovo di stare lontana dal collo delle bottiglie.

"Non ti dirò di stare lontana dalle bottiglie, anche perché non mi daresti ascolto. Ti entrerebbe da un orecchio e ti uscirebbe dall'altro, come e' già successo ieri. Forza, preparati. La padrona di ha concesso un lavoro indeterminato ed una stanzetta qui, vicino alla mia. Basta che le porti un minimo di risultati.".
Maly quindi rientro', seguita da Raun, lasciando Mikki sulla soglia.

Mikki

"le bottiglie per me sono vitali, soprattutto quello che hanno dentro....do solamente un po' di vita al locale. Quando inizio a lavorare?"
Chiese mikki avvicinandosi attraverso il crepuscolo a quella che sarebbe diventata la sua nuova casa.

"Tra mezz'ora. Raun ci darà una mano a servire e prenderà gli ordini. Gli abiti sono sul letto di camera tua. E' sopra le cucine. A dopo.".
E la lascio' li'. Raun le si avvicino', appoggiandosi al muro.
"Un consiglio: non provare ad avere segreti con Maly. Non so se l'hai notato, ma legge nella mente, ed anche più. Attenta. E' un avvertimento da amico e collega.".
E dettolo, la lascio'.

"e che cosa dovrei nascondere, di grazia?" chiese mikki mentre il ragazzo se ne andava. "se davvero legge nella mente sa perché sono qui, e sa che non ho nulla da nascondere''.

"Io parlo in caso di segreti futuri. Bada bene. Meglio parlare subito. E' piuttosto imbarazzante farsi scoprire da lei. Credimi, ne so qualcosa.", e Nuar aggiunse:"Perciò, bada bene a che ti passa per la zucca, perché lo sapremo subito.". E rientro'.

quel tipo avevo di sicuro uno sdoppiamento di personalità, cambiava improvvisamente dal gentile al rude. Ma in fondo dov'era il problema? Salì le scale e arrivò alla stanza indicata da Maly e vi trovò un grembiule che di sicuro una volta era stato bianco, e un vestito. Un normale vestito come è normale si vestano le cameriere. Se lo mise senza lamentarsi, nonostante portare gonne non le piacesse più di tanto. La stanza era piccola ma accogliente, un materasso di pagliericcio, ma ben camuffato, un semplice letto in legno. Faceva caldo, la stanza era posta sopra le cucine di modo che si potesse risparmiare sulla legna per scaldare le stanze. Mikki si chiese il senso di tale collocazione visto che raramente in Lach faceva freddo abbastanza da richiedere l'accensione delle stufe. Scese dopo essersi preparata e arrivò nella taverna.

"Bene, sei qui. Allora, la cosa e' abbastanza semplice. I tavoli sono tutti numerati. Tieni, su questo cartellino annota: numero del tavolo, lettere che ti diranno(le opzioni sul menu sono segnate con lettere) e possibili variabili ai piatti che ti chiederanno. Porta i foglietti alla finestrella della cucina. Ti avvertiamo se abbiamo bisogno di te. Ti basta questo per fare bene. Ricordati pero' anche di sparecchiare e riapparecchiare i tavoli che si liberano. Beh, buona fortun.".

mikki

"ricevuto, non è difficile, ho già fatto questo lavoro parecchie altre volte, non dovrebbe essere un problema."
Prese uno dei foglietti dove segnare le cose e si preparò ad affrontare l'ondata di gente che sarebbe arrivata.
Si chiese dove fossero in quel momento Gawain e Lisse....come si chiamavano i tipi che stavano cercando?
Bho, chissà perchè pensava a loro.

"Gawain? Strano, questo nome mi è familiare. Dove l'ho già sentito? Aspettami qui!".
Maly corse all'ingresso della locanda, ed aprì il registro delle camere.
Ecco perché quel nome le era familiare! Un ragazzo spigliato, un po' svampito, che stranamente non riusciva a "leggere" completamente, come se avesse intorno a sé una specie di...."interferenza" di qualche tipo.
Tornò da Mikki, che la aspettava.
"Come fai a conoscerlo? Perché alloggia qui per i prossimi due giorni. Ehi, chi é Lisse?".