Nella foresta

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view post Posted on 2/3/2010, 22:38
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Dannati dalla carne, salvati dal sangue.

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Era bellissimo: non c'era altro rumore che il dolce sospiro della brezza che ogni tanto scrollava delicatamente i rami degli alberi, il cinguettìo degli uccelli che a guardarli sembravano giocare ad acchiapparsi tra le fronde e poi c'era il rumore delle foglie secche cadute a terra che si rompevano delicatamente sotto il suo piede.

A Taldeer piaceva la foresta le ricordava i giochi che faceva con il padre quando era una bambina, le risate della madre quando papà inciampava o quando con un'abile mossa lei lo scartava quando giocavano a rincorrersi intorno alla mamma.
La foresta era l'unico luogo in cui Taldeer si sentiva finalmente sola, infatti ora la maschera era agganciata alla vita e si stava godendo i profumi della natura a pieni polmoni: le venne in mente quella volta in cui aveva trovato un posto bellissimo, era pieno di piccoli fiori che profumavano magnificamente, ne aveva raccolti alcuni e gli aveva portati alla madre ma si era scordato del padre, così lui fece finta di arrabbiarsi e inscenò una piccola tragedia che alla fine sembrava più una commedia dalle risate che si fecero lei e la madre, poi gli chiese scusa e corse a prenderne alcuni anche per lui.
Il turbine di ricordi venne interrotto da qualcosa di bagnato che colava lungo la guancia. Era una lacrima, si era scordata delle lacrime....voleva provare di nuovo quella strana sensazione che era piangere col cuore, non piangere perchè lo richiedeva una determinata scena, ma piangere per gioia o per dolore, per qualcosa di vero e sincero, così si lasciò trascinare in un pianto silenzioso, un pianto dovuto all'emozione dei ricordi nati grazie a quella foresta.
Taldeer continuò a camminare, i suoi passi erano sinuosi e molto leggeri quasi camminasse sulle punte, ogni tanto faceva una piroetta o una verticale con salto, era nella sua indole non riuscire a stare ferma, era stata anche addestrata per questo.

" Perchè hanno deciso di vivere tra la gente di mamma? Uff lì fa sempre freddo e non c'è tutta questa meraviglia" Pensò guardandosi intorno.
"Meno male che m'hanno lasciato viaggiare quando voglio! " Taldeer sorrise.
"Vabbò, andiamo verso Netra allora, dovrebbero esserci delle notizie riguardo alle ombre, devo raccogliere qualcosa per la setta"
Pensò, poi sganciò la maschera dalla cintura e se la mise in faccia, si fermò, girò elegantemente su se stessa e si mise a correre molto veloce verso Netra.
 
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view post Posted on 3/3/2010, 15:05
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Continua in "In viaggo" nel paese di Netra
 
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view post Posted on 25/4/2010, 19:11
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Continua da Villaggio Erin in Paese di Golas


Takra

Erano passati tre giorni da quando aveva lasciato il villaggio di Erin in fiamme, ora vagava senza meta nella foresta.
" Per quanto tempo dovrò continuare così? " Pensò mentre con lo sguardo si guardava intorno cercando di captare ogni piccolo dettaglio dell'ambiente che la circondava per trovare qualsiasi cosa che poteva essere commestibile. Andava da una parte all'altra del sentiero che stava seguendo raccogliendo bacche e altri piccoli frutti del bosco mangiandoli avidamente " Non posso continuare a mangiare bacche! Sono due giorni e tre notti che non mangio altro che questa roba, se non trovo della carne.... " Un rumore di rami spezzati la fece voltare di scatto, aveva rallentato il respiro e i suoi occhi totalmente neri scrutavano in mezzo agli arbusti dall'altra parte del sentiero, tra gli alberi. Un nuovo movimento e un secondo che le fecero notare bene che vi era qualcosa in quella zona, lentamente il suo corpo fu circondato da un debole alone di fumo nero mentre due globi verdi apparirono nel palmo delle sue mani ed emanarono strane fiamme nere.
" ora " pensò Takra appena vide un arbuto muoversi e scagliò i due globi in quella direzione, pochi secondi dopo esplosero emanando una luce verde e tentacoli di fumo nero in tutte le direzioni, i secondi passarono lenti mentre Takra aspettava e guardava se gli arbusti si muovevano ancora, quei globi erano puramente fatti di anime e l'ambiente infatti non era stato danneggiato, l'unica soluzione era aspettare una risposta, un segnale.
Takra sorrise < Ti ho preso > disse dopo che un lampo di luce verde apparve da quella direzione, si avvicinò rapidamente agli arbusti e una volta spostati vide la sua preda. < *Umpf*..... Un coniglio.... > Disse guardando quel corpo senza vita ai suoi piedi, poi il fumo nero che la avvolgeva svanì e guardò in alto cercando il sole tra le fronde degli alberi < Pazienza, almeno questa sera mangerò carne > Aggiunse poco dopo aver preso per le orecchie l'animaletto e si incamminò di nuovo sul sentiero per un po'.


Ormai era diventato buio, gli animali notturni si erano svegliati e la luce lunare filtrava forte tra le fronde degli alti alberi che circondavano Takra: era seduta affianco ad un focolare, non sapeva accendere un fuoco, così ricorreva sempre allo spiro urlante, un getto di anime verde che produce un fortissimo calore paragonabile alle fiamme di drago, per far bruciare la legna. Ormai aveva finito di mangiare quel coniglio da tempo, la notte era inoltrata, ma Takra non aveva sonno, non aveva più dormito da quando era diventata l'araldo di Darkor, era costantemente assillata dai ricordi di morte: aveva visto bambini, donne, uomini e vecchi soffrire in modi atroci e lei stessa ne aveva causato la morte...
" Takra. Takra, mia cara " Una voce la fece sussultare e aprire gli occhi, si guardò intorno e vide la sagoma di Darkor tra le fiamme del focolare, l'ambiente intorno sembrava aver perso i suoi colori, tutto era diventato marcescente e il terreno aveva delle piccole crepe dalle quali fuoriusciva un fumo denso nero e una luce verde che zampillava vivace.
< Milord! > Esclamò Takra prostrandosi immediatamente chinando il capo. < Ai suoi servigi >.
" Mia cara, hai fatto un ottimo lavoro oggi con il villaggio dei tuoi genitori e per ricompensarti sto torturando le anime di coloro che ti hanno fatto soffrire " Disse Darkor con un tono affettuoso, la sua voce era potente e rauca. " Ma ora l'equilibrio della vita e della morte è messo a repentaglio "
Takra deglutì a forza < Mi perdoni Lord, non volevo esserne la causa, accetterò qualsiasi punizione senza indugiare. >
" No, no, no Takra. Non è colpa tua. La causa di questo squilibrio sono le ombre, quelle creature infime. Da quando sono uscite dalle terre centrali hanno portato solo morte e non generano vita per la loro natura. Ora hanno attaccato da poco una città, i viventi la chiamano Karin e stanno ponendo fine a tantissime creature viventi. Ciò ha portato squilibrio nel mio mondo e in questo. Devi fermarle a qualsiasi costo mia prediletta. "
Takra alzò lo sguardo, gli occhi riflettevano la luce verde delle fiamme come uno specchio d'acqua riflette i raggi solari. < Così sia milord > Disse portando una mano al petto. " Bene, sapevo di poter contare sul tuo aiuto Takra. " Le ultime parole di Darkor si persero lentamente nell'aria mentre le fiamme tornavano alla loro dimensione originale e le piante, l'erba e i fiori tornarono normali, poi fu il silenzio più totale.
Takra guardò le fiamme ancora per un po', infine si poggiò ad un albero e i ricordi tornarono ad asseragliarle la testa, altri morti, altra desolazione e altre urla delle persone supplichevoli...
 
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view post Posted on 30/4/2010, 22:56
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Takra

Il sole era finalmente sorto, la sua luce filtrava pallida tra le foglie degli alberi facendo splendere le goccie di rugiada come se fossero le stelle della notte cadute sulla vegetazione. Gli animali notturni si erano nascosti nelle loro tane mentre quelli diurni si stiracchiavano e salutavano la luce dell'alba con lieve torpore, gli uccelli cominciarono a cinguettare in lontananza e sembrava che pure la natura si stesse muovendo scossa dal nuovo calore.
Takra non aveva chiuso occhio, come ogni notte, ma era riposata, le occhiaie del giorno prima dovute alla stanchezza e alla fame erano scomparse e gli occhi totalmente neri sembravano ancora più vitrei del solito. Si alzò, finalmente i ricordi smisero di tormentarla mentre pensava a cancellare le tracce del falò e nascondere resti del coniglio. Quando finì si guardò di nuovo intorno e tornò sul sentiero, dopo una veloce occhiata per vedere se vi era qualcuno si incamminò verso Karin.
" Ombre, schifosi esseri, le loro anime sono corrotte, sarà interessante vedere il loro potere distruttivo " Pensò sorridendo, la strada sarebbe stata molto lunga, chissà quando fosse arrivata in che stato avrebbe trovato Karin.
 
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3 replies since 2/3/2010, 22:38   71 views
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