La foresta

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anaklusmos
view post Posted on 14/3/2010, 17:57




Redart

Il ritmico rumore di passi veloci sovrastava gli altri rumori del sottobosco, gli steli d'erba si piegavano sotto i suoi stivali, i capelli fluttuavano al vento, non aveva una direzione precisa, faceva esattamente come facevano le lepri di fronte a un lupo: fuggivano alla ceca cercando riparo.
Redart stava correndo da pochi minuti eppure era già stanco, i polmoni lavoravano come mantici per sostenere il suo respiro affannato e le gambe gli bruciavano per impedirgli di cadere a faccia a terra, "ieri mi sono stancato troppo e non ho ancora recuperato bene le forze" pensò amaramente, un rumore di legno spezzato dietro di se lo fece voltare, lo inseguivano ancora.
Erano una banda di briganti del nord che lo pedinavano da quella mattina come un ombra ma solo allora si erano decisi a insegurilo e catturarlo, da quello che gridavano tra loro e quello che gli urlavano dietro aveva capito cos'erano:mercanti di schiavi, volevano catturarlo per farne uno schiavo e venderlo a chissà chi, "hanno sbagliato persona" pensò ironicamente Redart.
Dopo altri due minuti si fermò al centro di una radura, le mani posate sulle ginocchia per riprendere fiato, era inutile continuare a correre, subito dopo i mercanti lo raggiunsero urlando come i matti e lo accerchiarono; erano cinque uomini robusti e barbuti e lo guardavano sorridendo e parlando tra di loro dei soldi che avrebbero presto incassato, "sono degli idioti" pensò Redart "armati fino ai denti ma sempre idioti", li avrebbe già sconfitti con la magia, ma per qualche motivo i suoi incantesimi non funzionavano, forse avevano con loro un qualche talismano per bloccare i poteri magici e dato che Redart non aveva armi con se era indifeso, bhè non esattamente...
uno di quei balordi si fece avanti, aveva il cranio completamente rasato e un occhio mezzo chiuso, <bene bene moccioso, finalmente ti abbiamo preso, cavolo per essere un mezzelfo sei lento>, una vena prese a pulsare sulla tempia di Redart,"non posso fare nulla, o meglio potrei, ma qui vicino c'è un villaggio e non voglio che mi vedano" pensò nervosamente Redart, ma alla fine non aveva scelta...
<voi non mi catturerete mai> gli disse Redart beffardo, i suoi occhi risplendettero alla luce di mezzogiorno, <non ti cattureremo mai?> gli rise in faccia il tipo pelato, gli altri uomini scoppiarono in fragorose risate,
<e come pensi di sfuggirci?sei disarmato, sei un semplice mezzelfo>, sotto la manica di Redart il braccio risplendette come una piccola luce, un sordo ringhio risuonò dalla sua gola e gli disse <semplice?non credo proprio>, piantandosi bene sulle gambe e serrando i pugni Redart urlò <yewal raiselt!>.
La luce sul suo braccio brillò più intensa e parve diramarsi per tutto il corpo quando all'improvviso delle lingue di fuco nacquero sul terreno senza bruciarlo e avvolsero Redart in una specie di sfera incandescente, i cinque guerrieri guardarono le fiamme preoccupati e piuttosto spaventati, <arag, ma quel tuo aggeggio non doveva bloccare qualunque incantesimo?> disse uno degli uomini a quello pelato, Arag controllò un amuleto che aveva al collo e gli rispose confuso <infatti è cosi, eppure funziona> ma la sua confusione si trasformò presto in terrore;dove prima c'era un piccolo mezzelfo indifeso, ora c'era un maestoso drago dorato, la creatura, alta almeno cinque metri e lunga quindici, spalancò le fauci e lanciò un profondo ruggito di sfida dispiegando le sue enormi ali membranose, due mercanti fuggirono nei boschi urlando come pazzi, altri due si lanciarono all'attacco,Redart ne uccise uno schiacciandolo sotto una zampa e prima che l'altro lo colpisse con una lancia inspirò l'aria e soffiò una palla di fuoco dal naso che, veloce come una freccia, colpì quel povero malcapitato arrostendolo sul colpo.
Redart girò la testa e con un colpo di coda mandò a terra Arag prima che fuggisse e lo tenne inchiodato al suolo con una delle sue possenti zampe, l'uomo tentò di divncolarsi, ma la sua forza non era nulla in confronto a quella di un drago, Redart abbassò la testa all'altezza di Arag e il suo naso sfiorò il suo, i suoi penetranti occhi arancione brillanti lo fissarono silenziosi e aggressivi,<e così sono un semplice mezzelfo eh?> ruggì Redart, <ti prego non mi uccidere> strillò quello, la morte negli occhi, Redart sbuffò del fumo nero dalle narici e alzando lentamente la zampa disse <vattene e non tornare mai più altrimenti> disse indicando i cadaveri <farai la fine dei tuoi compari> Arag non se lo fece ripetere due volte e fuggì nella foresta.
Redart sbuffò, esausto, <non posso rimanere così ancora a lungo, devo andarmene> si guardò intorno e vide non molto lontano una montagnetta solitaria, con un potente scatto verso l'alto, si alzò in volo e si diresse verso la meta,le membrane arancioni delle sue ali mandavano riflessi infuocati sul terreno quando venivano colpite dai raggi del sole, dopo alcuni minuti di volo atterrò in una rientranza nella parete della montagna, proprio quello che gli serviva, arrancò ancora faticosamente per qualche metro e si fermò, le solite fiamme lo avvolsero e dopo pochi attimi ricomparve il ragazzo biondo e solitario che si distese dietro una roccia e dopo poco si addormentò, esausto per la stanchezza, stringendo il ciondolo che teneva al collo.
 
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