| Tsamiyu
Il sole era alto in cielo, la sua luce riscaldava ogni parte di quel luogo e creava stupendi riflessi argentati sulla superficie del lago, l'aria era fresca e muoveva delicatamente i rami degli alberi e cullava i fiori. Il lago era molto grande, era circondato da una vasta prateria che confinava con le foreste del paese di Golas e si estendeva verso altri boschi e altri laghi a nord, verso Netra. L'erba era verde e si potevano scorgere tanti uccelli che volavano sopra le praterie e si rifugiavano nella foresta. Tsamiyu rimase incantato da quella vista, nonostante i suoi viaggi non aveva mai visto tutte le meraviglie di quel mondo e ne rimaneva sempre incantato. La sua terra non era paragonabile con quel luogo e altri che vide, la sua terra era selvaggia, ogni cosa era una trappola mortale, alberi, rovi, piante velenose, paludi e animali misteriosi e oscuri. Aveva vissuto gran parte del suo tempo in una regione del paese di Knefas, dove risiedeva tutto il suo popolo e appena nato dovette subito lottare contro l'ambiente circostante e contro i suoi stessi simili. Camminare su quell'erba così luminosa e in un posto così incantevole...sembrava il contrario di quello che aveva provato da giovane, un terreno duro o fangoso, persino sotto la terra vi potevano essere i pericoli, creature striscianti e sotterranee che si nascondevano in attesa che una preda passasse sopra di loro. Dopotutto si sentiva un po' straniato, una creatura delle sue dimensioni sentiva che era un eccesso in quel luogo, una cosa che non doveva esserci, un errore in un luogo perfetto. Scese per il lieve pendio che portava dalla foresta al lago a qualche centinaio di metri facendo attenzione a non rovinare il terreno che calpestava, era perfetto e non doveva rovinarlo. Man mano che si avvicinava al lago poteva sentire un profumo pungente, il profumo dell'erba e dei fiori, l'aria fresca ora stava abbracciando anche lui e ne fu felice, sembrava che quel luogo lo accettasse anche se la sua natura era avversa alle sensazioni che emanava il paesaggio, poche volte era stato accolto a braccia aperte da qualcuno o qualcosa, la sua mole e la sua razza così ostile ad ogni altra che popolava Tairis suscitavano subito il terrore o attivavano gli istinti di sopravvivenza delle altre creature e lo costringevano a scappare, non perchè erano più forti di lui, ma perchè cercava di essere il più amichevole possibile e le loro reazioni lo ferivano più di un centinaio di zanne e le temeva più di quanto temesse un mastodonte. In tutti questi pensieri Tsamiyu si stava perdendo ma fu portato alla realtà da una strana sensazione, qualcosa nella sua mente gli diceva che necessitava di qualcosa. Si guardò intorno con i suoi occhi gialli e fu attirato dai riflessi dell'acqua davanti ai suoi piedi. Non si era accorto di essere arrivato già al lago e quando guardò la sua acqua limpida e trasparente capì di cosa aveva bisogno. < Pay > Disse mormorando, e si inginocchiò mettendo le mani in acqua e con cautela sorseggiò un po' di acqua alla volta: era fresca e piacevole, dopo il suo lungo viaggio gli serviva proprio e fu sollevato dalla sensazione dell'acqua che scendeva nella sua pancia e lo rinvigoriva.
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