Il Fiume

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Gigan
view post Posted on 29/9/2011, 20:39




Vikhem

L'aria si faceva più pura mentre si avvicinavano al corso d'acqua. Era un'ottima via da risalire per raggiungere Nen e avrebbero avuto acqua e selvaggina in abbondanza. I viaggiatori distavano circa mezzo miglio da lui, che si era portato avanti in volo. Non c'era nulla da segnalare, l'argine del Motran era vicino, e tra gli alberi aveva scorto solo qualche cervo o lepre. L'unico inconveniente era che il tramonto si avvicinava sempre più, e probabilmente gli altri, come lui, erano provati dalla battaglia alla Prigione. Facendosi notare, planò verso un largo spiazzo verde, abbastanza grande per accogliere tutti quanti e un fuoco, e li aspettò.
 
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torf
view post Posted on 30/9/2011, 17:57




Eogan & Balinor

-E' lui, il drago, e sta planando verso un punto della foresta. Avanti, un ultimo sforzo e poi saremo arrivati!- disse al gruppo e corse avanti. Si teneva il fianco, perchè da quando erano partiti un dolore lo aveva assalito, anche se aveva povato a tenerlo nascosto. Non era il classico dolore che ti coglieva dopo un lungo sforzo, o dopo una lunga corsa, ma un male più profondo. Sospirando, corse verso uno spiazzo verde lungo il fiume, al centro del quale stava il drago.
Con un cenno al possente essere, si gettò a terra vicino al fiume. Era stanco a causa della corsa e inoltre era sudato e puzzava come un cane bagnato.
"Stanotte farò un bagno" pensò il mago gettando la sua bisaccia lungo la riva. traendo dalla tasca un fazzoletto poi, si asciugò il viso dopo aver immerso la testa nella gelida acqua fluviale. Si avvicinò poi al resto del gruppo.
-Ci fermiamo qui, e dobbiamo ringrazsiare il drago per aver trovato un posto così comodo- disse il mago.
-Un posto così comodo per tendere imboscate vorrai dire! Avanti, se il nemico volesse assalirci, ci sono venti possibilità su dieci che lo faccia qui. Noi siamo allo scoperto mentre loro si nasconderebbero tra gli alberi. Dovremmo fare come minimo turni di guardia- ribattè il cavaliere.
Il mago annuì. Aveva ragione.
-Il primo lo faccio io dunque- affermò Eogan.
 
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Gigan
view post Posted on 30/9/2011, 20:44




Vikhem & Anthera

Guardò spazientito il guerriero e gli piazzò il muso a un niente dal volto. Il posto era favorevole per un'imboscata, vero, ma era anche vicino al fiume, e le Ombre non sapevano nuotare.
"In questo caso" disse fissandolo con i suoi occhi profondi e diversi "ti consiglio di dormire con un occhio aperto. C'è abbastanza spazio per riposare e per prepararsi, e abbiamo la certezza che un attacco può venire solo da una direzione"
Allontanandosi, si preparò a spiccare di nuovo il volo.
"Sarò di ritorno tra circa un'ora. Non sprecate tempo a cercare del cibo, tornerò con proffiste bastanti per tutti. E stanotte, farò compagnia al Mago durante il primo turno di guardia"
Scattò verso il cielo e aprì le sue larghe ali trasparenti, si allontanò verso nord, alla ricerca di animali selvaggi.

Intanto, Anthera si era avvicinata al fiume, senza però smettere di ascoltare il discorso di Vikhem e Balinor. Le era venuta in mente un'idea un po' rischiosa, ma che la stuzzicava. Inoltre, aveva notato parecchia legna, in un letto di arbusti non lontano dall'argine. Troppa per un fuoco che sarebbe durato tutta una notte, e vi erano anche tronchi molto larghi e di un buon legno. Osservò le acque. Erano perfettamente calme, scorrevano lente dinanzi a lei e pareva quasi che non ci fosse corrente. Prese forza, e pensò di chiedere a qualcuno se era il caso di provare una cosa del genere. Prese due persone che le sembravano opportune, chiamò Luin e Mork e sperò che l'idea gli piacesse.
"Potreste seguirmi un attimo? Ho bisogno di un'opinione, può farci risparmiare tempo"
 
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Luithil
view post Posted on 1/10/2011, 13:52




Luin

Eogan era corso avanti, per guidare il gruppo, e Luin era rimasta indietro, preoccupandosi più che altro di non inciampare in nulla ma soprattutto di controllare la situazione alla fine della colonna, nel caso qualcuno o qualcosa li avesse aggrediti in quel momento.
Per lei fu un sollievo impareggiabile arrivare nella radura verdeggiante. Immediatamente cercò con lo sguardo il mago, e lo vide sulla riva del calmissimo fiume che costeggiava gli alberi, così gli si avvicinò di un passo, ma poi riflettè un secondo e ritenne di non dovergli stare sempre appresso. Cioè, non era proprio il momento quello, di fare la fidanzatina apprensiva. Scocciata da se stessa, si accostò ad un sasso, semimmerso nell'acqua, e ci si sedette sopra, tenendosi le ginocchia.
Si rese conto in quell'istante, con suo sommo orrore, di quanto fosse conciata.
A parte l'ormai orrido vestito macchiato, strappato fino al ginocchio, sporco di ogni genere di sozzeria, dal sangue alla polvere, si ritrovò a fissare orripilata le parti di pelle visibili del suo corpo, a partire dalle braccia, e si accorse che era sporca.
Sporca.
Luithil, l'apprendista dell'Accademia di Arti Belliche e Magiche di Nen, una creaturina cresciuta nella bambagia e nella ricchezza, non si era mai sentita più brutta e sporca in vita sua.
Terrorizzata, alzò una mano e uno specchio d'acqua si sollevò parallelamente rispetto al suo viso, e lei ci si specchiò, osservandosi costernata. Gli occhi le diventarono immediatamente di un cupo verde petrolio.
Tutto il suo viso, il suo bellissimo volto da bambina, dalle candide e piene guance e dalle sopracciglia chiare era irriconoscibile: ciocche di capelli di un biondo chiaro ormai sporco, tendente al grigio, le si erano impiastricciate alle fronte, le labbra erano screpolatissime e pallide - ebbe un guizzo d'orrore - e tutto il suo viso aveva assunto uno strano colorito cadaverico, con profonde occhiaie violacee sotto i grandi occhi.
"Sono mostruosa." pensò, schifata, facendo ricadere in acqua la leggera superficie che aveva alzato.
Lanciò uno sguardo triste ad Eogan, che si stava sciacquando il viso, e il cuore le martellò nelle tempie.
"Al primo villaggio che incontriamo, compro nuovi vestiti, più comodi. Non posso più indossare un abito." riflette cupamente. Non le erano mai piaciute le brache da uomo, ma se quello era l'unico modo per non esser d'impiccio..
"Luin! Mork!"
La voce di Anthera la fece tornare di colpo alla realtà. Si voltò verso di lei e sorrise, anche se quello che le uscì fu un ghigno, storto dai suoi atroci pensieri sulla sua attrattività.
"Potreste seguirmi un attimo? Ho bisogno di un'opinione, può farci risparmiare tempo."
La ragazza saltò giù dal suo sasso e le andò incontro.
"Dicci pure." le disse, incoraggiante.
 
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Gigan
view post Posted on 1/10/2011, 14:43




Anthera

Li condusse alla catasta di legna che aveva trovato. Ne valutò rapidamente la quantità. A occhio e croce sarebbe bastato per un fuoco per tre giorni, se avesse preso il materiale che serviva a mettere in pratica la sua idea. Si voltò e mostrò loro prima il legno, poi le acque calme del Mortan.
"La mia proposta non è facile da mettere in pratica, ma se ci riuscissimo potremmo guadagnare molto tempo. Abbiamo un sentiero perfetto e agevole sotto i nostri occhi, e possiamo attraversarlo riposando le gambe, ma lavorando con le braccia"
E indicò il fiume.
"Ecco la mia proposta: le acque sono calme e leggere, il fondale vicino a riva è basso. Potremo costruire velocemente delle zattere, o qualcosa di simile, e utilizzarle per risalire il fiume. Ogni notte potremmo fermarci a perlustrare il terreno. Sarà faticoso, certo, e se il fiume dovesse ingrossarsi il nostro lavoro sarà vano. Ma se tutto dovesse andare liscio, non sarà più stancante che attraversare a piedi tutta la distanza che ci separa da Nen. La corrente è lenta, e basta poco per far muovere una barca in direzione opposta. L'ideale sarebbe costruirne tre, secondo me, e magari legarle con una fune. Inoltre, non vorrei trattarlo come animale da soma, ma c'è sempre l'eventualità che Vikhem accetti di trainarci. Lo so che sembra distaccato e un po'rude, e anch'io lo conosco da poco, ma so che in fondo anche lui desidera aiutare Tairis"
Abbassò la testa, prima per dare ancora un'occhiata ai tronchi, poi sembrava star riflettendo suu qualcosa. Infine si riscosse e li guardò sorridente.
"Allora, ditemi. Che ne pensate?"
 
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Luithil
view post Posted on 1/10/2011, 15:08




Luin

"Secondo me hai avuto una buona idea, Anthera." disse la ragazza sorridendo "E poi.." aggiunse, dando un'occhiata furtiva al fiume "Non avremo nemmeno i problemi di una piena, o di una corrente contraria.. in fondo.. non ho i miei poteri per nulla." completò, con un sorriso complice.
 
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torf
view post Posted on 1/10/2011, 16:46




Eogan

Il mago osservò Luin avvicinarsi ad Anthera con Mork.
Sorrise spontaneamente e si voltò versò il fiume. Sospirò e gli venne un'idea. Perchè aspettare la sera, quando l'acqua sarebba stata sicuramente fredda, per fare il bagno? Così lasciò le sue cose in riva al fiume e, non visto, si allontanò lungo le sponde, coperto dagli alberi e dal sottobosco.
Mormorò un incantesimo di invisibilità, in caso qualcuno fosse venuto a ficcare il naso, fece un incantesimo all'acqua, affinchè una porzione di fiume divenisse tiepida e, dopo essersi spogliato, con un tuffo, fu in acqua.
Riemerse dopo pochi secondi, godendo della sensazione dell'acqua che scorreva veloce tra i capelli e sulla pelle.
Si lavò velocemente, tentando di eliminare alla meno peggio il sudiciume del viaggio. Si tolse la terra ed il sangue dai vari punti del corpo, si lavò via il sudore e una parte del cattivo odore. Certo, un bagno senza adeguati saponi ed olii non era un vero bagno, ma almeno non puzzava più come un topo di palude.
Rimase immerso in acqua per una mezz'ora, dopodichè uscì dal fiume e, dopo essersi asciugato con un incantesimo il corpo, lavò i vestiti. Dopo avere asciugato anche quelli, si rivestì e tornò al campo, con i capelli ancora bagnati. Si sentiva rinato, pronto, riposato.
Tornando al campo però, fu assalito dall'improvviso malore al fianco. Tenendosi stretto il bacino con le mani, cadde in ginocchio. Una fitta lancinante lo stava assalendo, la vista gli si fece rossa. Veloce come era arrivata poi, la fitta svanì. Rimase alcora qualche minuto a terra, respirando affanosamente. Chiudendo gli occhi poi, si rialzò. E tornò al campo, sperando che nessuno avesse notato la sua assenza e sperando che nessuno si accorgesse del suo male.
 
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Gigan
view post Posted on 1/10/2011, 20:49




Anthera

"Quindi, lo facciamo?" si sentiva molto felice e realizzata, era la prima volta che una persona che non fosse lei acconsentisse in quel modo ad una sua proposta.
"Allora dovremmo chiamare gli altri! Ci servirà l'aiuto di tutti. Dov'è Vikhem?"
Prese in mano un piccolo ramoscello. Iniziò a dividere la legna buona da quella da ardere e chiese a Mork di andare a chiedere agli altri se l'idea li allettava.
"Penso che tra poco dovremmo dormire per forza. Se vuoi aiutarmi, Luithil, porta un po' di questa legna al centro dello spiazzo. So che sei una brava maga, quindi potresti pensare tu al fuoco..."
Si voltò, il suo sguardo incontrò i suoi occhi. Osservò bene i capelli ingrigiti dalla polvere, le vesti stracciate e macchiate, il suo volto come rovinato.
"No, no, lascia stare, ci penso io. Sembra che tu debba rimetterti un po'a posto"
 
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Kay93_
view post Posted on 1/10/2011, 20:52




Mork

Quelal di Anthera poteva rivelarsi davvero un 'ottima idea,c'erano dei rischi certo ma anche la possibilitò di un grande vantaggio.Oltretutto potevano contare su Luin "Anche io approvo"
 
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Luithil
view post Posted on 1/10/2011, 20:58




Luin

Sorrise, molto mestamente e con una punta di disperazione. Allora era proprio vero: era conciata sul serio.
"No, ci vorrà un secondo, Anthera. Non temere."
Puntò un dito contro la legna da ardere e si limitò a puntarlo verso il cielo, e la catasta si elevò di qualche centimetro compatta, e senza emettere un solo scricchiolio e lentamente fluttuò fino al centro dello spiazzo. La lasciò cadere con un debole e soffocato tonfo.
Sorrise ad Anthera, felice di aver dato una mano, e per completare l'opera lanciò un'occhiata alla legna, ed essa prese fuoco, con dolcezza e tranquillità, ma velocemente un fuoco si elevò dalla catasta.
"Ecco fatto. Ora posso sistemarmi." disse allegra alla ragazza, facendole un cenno.
"Ci vediamo dopo."
Marciò sicura oltre il piccolo falò, dietro cui quasi andò a sbattere con Eogan. Lo guardò, e si accorse che lui non era più così conciato - anche se lei l'aveva visto sempre perfetto - ed anzi, sembrava fresco come un fiore. Storse la bocca al pensiero di quanto lei fosse conciata.
"Ciao Eogan, tutto bene?" domandò, mentre lo studiava a fondo, leggermente preoccupata.
In effetti il mago portava sul volto i segni di una grande sofferenza.
 
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Gigan
view post Posted on 1/10/2011, 21:09




Anthera

Iniziò a correre a perdifiato verso il fuoco, era talmente intenta a controllare la legna che si era dimenticata di un particolare importantissimo.
"Maledizione, il fumo!"
Con un movimento rapido, si tolse Thalir, la pietra magica, dalla tasca. Congiunse le mani e pronunciò qualche frase in una lingua che nemmeno lei conosceva. In poco tempo, un lieve schermo coprì il fuoco, a circa un metro di altezza. Quando il fumo scuro incontrava la barriera, veniva filtrato e diradato, divenendo così invisibile. Con uno scatto veloce si tirò di nuovo in piedi e andò a perlustrare la zona verso sud.
"Lasciatela pure lì" disse riferendosi alla pietra "Ha energia sufficiente per nascondere il fuoco fino a domani, e di notte non ci servirà. Così non c'è bisogno che qualcuno rimanga a mantenere una barriera"
Detto questo, si inoltrò tra la vegetazione, verso il fiume che sembrava attrarre tutti.
 
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torf
view post Posted on 1/10/2011, 22:51




Eogan

-Io ho... ho fatto un bagno- disse Eogan sorridendo. Non voleva rivelarle che aveva avuto quel malore, anche se probabilmente si capiva. Tuttavia la abbracciò per non allarmarla più di tanto e rimase così per qualche secondo.
-Dunque, stanotte farò il primo turno di guardia- disse il mago -Non ti voglio chiedere di rimanere sveglia con me, solo... beh, solo di metterti vicina a me... non vorrei rimanere lontano stanotte- aggiunse con ua strizzata d'occhio. poi si diresse verso la bisaccia e ne trasse una faschetta.
"Margherita e fiori di Iperico" pensò Eogan studiandone il liquido "Antidolorifico abbastanza funzionante. Speriamo passì quel dolore" pensò bevendo tutto il contenuto in un sorso.
 
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Luithil
view post Posted on 2/10/2011, 11:43




Luin

Sorrise al mago, illuminandosi tutta.
"Non ti preoccupare, probabilmente riuscirò a stare sveglia con te." ribattè, ammiccando maliziosa. Eogan l'abbracciò, e poi si allontanò, verso il luogo in cui aveva lasciato i propri oggetti personali, e Luin sospirò: era un gran testardo, quel giovane uomo. Ormai erano legati, eppure non le diceva tutto, anzi. La maggior parte delle cose gliele teneva segrete.
"Come se io non riuscissi a capire che non sta bene.." pensò, mestamente, mentre si avvicinava al fiume. Si accorse che per i suoi gusti, era fin troppo affollato, così si mise a cercare un punto in cui potersi sistemare in santa pace, senza destare attenzioni. Passò di fianco ad Arrka e le sorrise: non le aveva ancora rivelato nulla di quello che le era successo, che l'aveva trasformata in un secondo da una bambina ad una giovane donna.
Costeggiò la riva del fiume, che scorreva placido, e si inoltrò di poco nel bosco a fianco della radura: voleva trovarsi un comodo luogo protetto, e dopo una ricerca attenta di circa dieci minuti, individuò una conca tra le rocce, sopra cui era cresciuto un enorme salice piangente, che formava una specie di tenda naturale. Sorrise e si insinuò nel piccolo spazio, sedendosi su di un sasso perfettamente levigato dall'acqua cheta che scorreva lì accanto. Si tolse la borsa, l'appoggiò al suo fianco e le diede un colpetto con l'indice sinistro. Eliene sbuffò e saltà fuori, con gli occhi accesi.
"Va' pure a caccia." le disse lei, con un sorriso "Ho bisogno di un bagno."
Il furetto sbuffò di nuovo, storse il naso, e sparì alla vista, come inghiottita dalla verzura lì accanto.
Solo a quel punto Luin chiuse gli occhi e si rilassò completamente.
Si appoggiò con la schiena alla roccia dietro e con le mani cercò l'allacciatura del suo abito, che non toglieva da almeno un mese. Arricciò il naso a quel pensiero.
E a dire che all'Accademia ne cambiavo uno ogni poche ore.. come una specie di principessa..
Cominciò a slacciare i vari ed invisibili bottoncini sulla schiena, finchè riuscì abd abbassare il vestito sotto il seno. La fasciatura che glielo stringeva era ancora al suo posto.
La ragazza scrutò torva quel pezzo di stoffa che le avevano insegnato a tenere fin da quando era entrata nell'adolescenza, da quando il suo corpo aveva cominciato a mutare.
Nessuna maga che si rispetti può essere troppo vistosa, o piena di malizia. La sacra arte non può essere profanata dal germe della debolezza umana.
Sì certo, ma così Luin si era sempre sentita di un'infantilità mostruosa. La libertà del suo corpo era sempre stata censurata.
All'improvviso ribelle e vogliosa di sfidare la sua legge morale, si slacciò lentamente anche quella fascia stretta, e respirò a pieni polmoni quando finalmente il suo petto non ebbe altre ristrettezze che la pelle. Si strinse le braccia attorno al corpo, quando una brezza mosse debolmente i rami pendenti del salice, e sorrise, elettrizzata. Si alzò in piedi e si tolse l'abito, che gettò da parte, e si osservò critica: la sua pelle, su tutto il corpo, aveva un color latteo, perlaceo. Solo sulle braccia aveva delle imperfezioni, piccoli nei scuri, disposti in una serie di disegni complicati, e uno esattamente in mezzo al petto, un puntino ad indicare il cuore.
Mosse cauta un piede verso l'acqua, e la sentì gelata.
Meglio.. ho bisogno di schiarire la mente..
Avanzò nella corrente lenta ma gelida fino ai fianchi, e quindi prese un gran respiro, e si tuffò.
Il paesaggio sotto la superficie era incantevole: il fondale era molto vicino, e ricoperto da pietre scintillanti di mille colori, sopra cui nuotavano alcune creaturine, tra cui pesci sulle gradazioni del grigio e qualche alga verdissima, che ondeggiava calma al ritmo delle acque. La ragazza sorrise, e nuotò verso il fondo, appoggiandosi ad esso, e chiudendo gli occhi. Quasi d'istinto portò una mano al collo, a cui pendeva ancora la sua pietra.. la pietra dei suoi antenati. Aprì gli occhi, nell'acqua, dopo un minuto, e si rese conto di aver ancora ossigeno a sufficienza.. come se non avesse bisogno di respirare.
Strano.. pensò.
Ma quel pensiero, più che stupirla, la rese semplicemente felice. Si portò entrambe le mani alla testa e raccolse i capelli, che avevano perso immediatamente quel grigiore polveroso ed orrendo. Alzò gli occhi, e vide che ondeggiavano proprio come le alghe.
All'improvviso Luin ebbe l'immediata e violentissima sensazione di aver trovato il proprio elemento.
Si sentiva così bene, là sotto, tutto sembrava così calmo, sereno, ovattato.
Ci sarebbe rimasta in eterno..
Se la pietra non si fosse scaldata all'improvviso nel centro, e divenendo gelata tutti intorno. La ragazza emise un basso mugugnio, e se la staccò dal collo, senza però lasciarsela sfuggire nella corrente. L'avvicinò agli occhi, e la studiò con le sopracciglia aggrottate.
Una runa si era illuminata.. di una bizzarra luce bluastra. La fissò con attenzione e quel ghirigoro a spirale lampeggiò, più forte che mai.
All'istante, il rumore della corrente tutto intorno a lei, il guizzo dei pesci, l'ondeggiare delle alghe, insomma, la tacita canzone dell'elemento, sembrò sussurrare una parola.
Luin sgranò gli occhi e delle bolle le uscirono dalla bocca socchiusa per la sorpresa. Quella parola si ripetè.. assomigliava ad un suono magico, qualcosa che non aveva mai sentito..
Dopo la terza volta, lei capì.
Era il nome, di quella runa. Di quell'elemento.
Idros.. udì di nuovo.
Idros.. era quello il nome dell'Acqua, nell'antica lingua degli Elementari. Idros, Acqua.
Luin sorrise e due lacrime le vennero strappate dalla corrente.
Non glielo avevano forse spiegato, i suoi genitori, che ogni Elementare è legato ad uno dei quattro elementi, in particolare? Suo padre era stato Aria, sua madre Terra.
Lei era Acqua.
Emozionata e scossa, sia per aver scoperto di essere una creatura completa, sia per aver almeno decifrato la prima parola della sua lingua natia, riemerse lentamente, come una specie di ninfa. Si tirò a riva, finalmente ripulita e rinvigorita, i capelli fradici appiccicati al corpo in un abito color madreperla che le arrivava alle ginocchia. Si risedette sulla roccia di prima e chiuse gli occhi per un lungo istante, respirando a fondo.
Si sentiva.. bene. Anzi no, benissimo.
Era da tanto che non si sentiva così bene, in effetti.
Riaprì gli occhi, e scoccò un'occhiata al suo abito, non proprio pulito come lei. Lo prese tra le mani e lo studiò critica.
Oh beh, tanto fa già schifo così.. concluse, con un mezzo ghigno. Afferrò una mano e la strappò. Lo stesso fece con l'altra. Si ritrovò quindi un abito corto e senza maniche.
"Sarà più comodo ora." sentenziò, tra sè e sè, soddisfatta. Mise da parte la stoffa blu che aveva ricavato e poi si riavvicinò all'acqua. Vi immerse l'abito e lo sfregò, in fretta e furia, accenendosi sulle macchie di sangue, che erano le più resistenti. Non sapeva bene come fare per lavarlo - un lavoro che non aveva mai fatto in vita sua - ma quando finì di ritrovò soddisfatta. Lo distese sul masso di fianco al proprio e tese le mani, asciugandolo con il calore che esse sprigionavano. Una volta completato il processo, lo sollevò e sorrise.
Ora sono un po' più decente..
Riprese tra le mani la fascia per il seno e anche se ebbe un guizzo di protesta, la rilegò stretta attorno ad esso, anche se non più come prima, dopodichè indissò il suo nuovo e strano abito e si guardò in uno specchio d'acqua.
Si trovò molto più presentabile di prima e soddisfatta, si legò i capelli in una coda alta sopra la testa e finalmente riprese la sua bisaccia. Fischiò, ed Eliene ricomparve tra i sassi, con un cipiglio serio e un passero tra i dentini acuminati.
"Ehi, che caccia, Eliene." rise Luin, facendola saltare nella borsa. Il furetto emise un basso ringhio d'approvazione e assieme alla sua compagna ritornò al campo.
 
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torf
view post Posted on 2/10/2011, 13:36




Balinor

Appena il drago se ne fu andato, dopo una bella sgridata, il cavaliere sbuffò con disprezzo e si tolse l'armatura. La poggiò a terra, davanti a se e sfilò anche la spada, che depose al fianco dell'armatura insieme allo scudo, rimanendo soltanto con una tunica raffinata, degna d'uno dei panni elfici che aveva visto qualche volta.
Estrasse dallo zaino una cote ed iniziò ad affilare la spada, con un suono stridulo. Quando ebbe finitp quel lavoro, ripose la cote ed estrasse tutto il materiale per riparare e lucedare l'armatura e lo scudo con lo stemma di famiglia.
Guardando quel simbolo, gli vennero in mente tutti i suoi compagni, le battaglie, le vittorie e le sconfitte, e ancora i volti dei caduti, le membra distaccate dai corpi trucidati dalle spade e dalla magia.
"E' per questo che sono diventato così intrattabile. Ognuno qui critica gli altri, ma nessuno conosce appieno le sofferenze di ognuno di noi" penso il cavaliere in un misto di disprezzo e disperazione.
Come aveva fatto il mago, Balinor si andò a lavare nel fiume a sua volta. Si lavò viso e capelli, si lavò il torace e le braccia. Si deterse la ferita superficiale al braccio e poi la nascose sotto una benda che aveva nello zaino. Dopodichè, con un sospiro, ripose tutti i suoi strumenti per la cura del suo equipaggiamento e si sdraiò lungo le rive del fiume, su di un masso abbastanza grande anche se non perfettamente levigato, e chiuse gli occhi.

Eogan

Il mago osservò Luin allonanarsi.
"Che creatura meravigliosa. Dolce, bella e forte allo stesso tempo"
pensò il mago sorridendo mentre la maga scompariva tra il sottobosco.
Osservò che ultimamente, per cause maggiori, non aveva studiato un granchè, soprattutto perchè i suoi libri li aveva lasciatì in città quando erano partiti alla frettolosa ricerca di Arrka e Mork, insieme al suo arco dono del suo maestro.
"Temo che non lo rivedrò più" pensò riferendosi sia al suo arco che al suo maestro. Questo ancora di più lo convinse che doveva passare assolutamente all'Accademia Magica per rivedere il suo maestro.
Iniziò allora, per distrarsi da quei pensieri cupi, una serie di esercizi di allenamento: iniziò con il rilassarsi, facendo magie più banali, come il far cambiare l'acqua di stato, alterandola da liquida a solida, a vapore. Dopodichè passò agli incantesimi di illusione, evocando riproduzioni, o immagini. Passò infine con il bersagliare quelle immagini con incantesimi distruttivi, come sfere di fuoco, fulmini, colpi di forza e cose del genere.
L'ultimo esercizio che tentò, per poco non gli fu fatale: Eogan aveva appena deciso che avrebbe tentato ad autobersagliarsi con degli incantesimi, per testare le sue difese, i suoi incantesimi di protezione e anche la difesa mentale. Lanciò così vari incantesimi con traiettoria curva, in modo che poi sarebbero tornati a schiantarsi sulle barriere e sui campi i forza del mago. Parò i primi tre o quattro colpi, respinse svariate maledizioni, evitò con cura i colpi lanciati dalle sue illusioni, simulando una vera battaglia. Ma all'ultimo, fu colto da un nuovo attacco, una nuova fitta al fianco. Si piegò dal dolore e fu allora che, scoperto, fu colpito proprio da uno di quegli incanti che si era lanciato contro e cadde così rivers, gli occhi spalancati, la bocca aperta e sanguinante, il respiro fermo.

Si risvegliò poco dopo e davanti a lui c'era Balinor. Lo aveva soccorso nonostante la sua avversione per la magia.
-Che razza di mago è un mago che si colpisce con i suoi incantesimi?- disse con un ghigno e si allontanò verso il suo zaino.
Stordito e sanguinante, si alzò. La sua tunica era bruciacchiata irrimediabilmente su un fianco, mostrando la pelle. Da quel lato inoltre, il lato in cui la fitta lo aveva assalito, sanguinava.
"Non ho le forze per guarirmi" pensò Eogan disperato "Ma cosa succede, per l'Abisso!Cos'è questo nuovo dolore adesso?"
 
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Luithil
view post Posted on 2/10/2011, 13:43




Luin

L'aveva lasciato sano e ora lo ritrovava ferito! Ma era mai possibile che Eogan tentasse di farsi del male ogni volta che si trovava da solo?!
"Cosa è successo?" esclamò Luin, ricomparendo come un fantasma nella radura, a passi sicuri e pugni chiusi adesi al corpo, puntando dritta verso Eogan, che si stava rialzando da terra, e sanguinava. Lanciò un'occhiata a dir poco furiosa a Balinor, pronta a incenerirlo, pensando che la ferita del mago fosse opera sua.
 
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108 replies since 29/9/2011, 20:39   615 views
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