Verso Forochel

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La G@tta Matt@
view post Posted on 23/10/2011, 11:11




continua da Lumbar "Sala del trono"

Altàis

Era partito dal Lumbar da circa due giorni, camminava a passo spedito ansioso di completare la sua missione il prima possibile. Era entrato al servizio di Bauglir e voleva mostrargli la sua abilità come sicario. All'orizzonte si iniziavano a vedere le nuvole bianche di freddo del paese dei ghiacci, in contrasto della nera atmosfera che regnava nel Lumbar. Tra qualche ora di viaggio avrebbe superato il confine. Non aveva intenzione di fermarsi, la notte non lo avrebbe rallentato, ma lo avrebbe coperto con il suo atteso velo di oscurità.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 28/10/2011, 18:22




Altàis

Mentre si avvicinava a Forochel si perdeva sempre più nei suoi pensieri...chissà come sarebbe stata la faccia del padrone quando gli avrebbe riportato la sua preda. Chissà se gli avrebbe fatto conoscere gli altri suoi subordinati? Chissà cosa pensava di lui?
Era troppo felice che a malapena sentiva il freddo.
Chissà quando gli avrebbe permesso di prednere ciò che riteneva suo. La sua mente malata faceva in fretta i ragionamenti.
chissà come era diventata bella e terribile in quei lunghianni senza vederla, aveva sentito della sua fama, ma non l'aveva mai più vista. Si era fatta crescere i capelli? Aveva magari trovato casa, marito, magari aveva figli...ma nulla a lui importava se non sentirla sua. Portarla con la forza se necessario al palazzo di Bauglir e farla vivele li con lui, come moglie. Che bello che sarebbe stato. Magari Bauglir l'avrebbe anche apprezzata per la sua bravura con le armi...magari...Gli interrogativi erano troppi, ma la sua fantasia non si fermava.
Conitnuò a camminare per una ltro giorno e finalmente giunse a Forochel.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 1/11/2011, 21:44




Altàis

Avvolto nel suo mantello e arrossato dal freddo giunse ad un villaggio di frontiera; con parecchio nevischio scvoloso sparso per le strade.
Altàis pensò al fatto che non sapeva dove fosse ii villaggio di Tir-rit. Avrebbe chiesto indicazioni in una delle abitazioni o magari nella locanda.
Entrò nella locanda con un sorriso benevolo e si scrollò il nevischio di dosso. Tutti gli avventori del locale si girarono verso il nuovo arrivato, dato che quello era uno dei rari visitatori del villaggio.
Lui disse: "Salve, il cielo dice che prestò nevicherà di nuovo". Tono spudoratamente amichevole, poco adatto ai progetti omicidi che si affollavano nella sua mente.
L'uomo dietro al bancone disse: "Eh già...cosa vi porta qui, in pieno inverno per di più!"
Altàis rispose: "vengo a trovare un mio parente, mio zio Zirot...è da tantissimo che non lo vedo, non sarà l'inverno a fermarmi"
Il barista lasciò cadere il bicchiere che aveva in mano: "Tu cosa hai a cher fare con Zirot?" il suo tono era passato da ilare a preoccupato.
"E' il fratello di mia madre...perchè?"
L'uomo diveniva smepre più preoccupato: "Zirot vive qui, ma non sapevo avesse una sorella. E' un tipo pericoloso..."
"Lo zio è cambiato molto negli ultimi anni è per questo che mia madre mi ha mandato qui...Per questo devo trovare il villaggio di Tir-rit"
L'oste rise fragorosamente, a metà tra l'isterico e il divertito: "Ma tu sei a TIr-rit!"
Altàis sorrise come se fosse stato un vero errore: "O perfetto sono già arrivato! Dove posso trovare mio zio?"
"Nell'ultima casa a sinistra"
Poi raccolse il bicchiere, il brusio riprese lentamente nella locanda.
Altàis uscì e si diresse deciso a finire il prima possibile.
Vide una casupola mal messa, diede un calcio alla porta marcia, dentro regnava il caos, in particolare notò delle pergamene sparse per terra, ricche di piani di guerra e copie di trattati antichi, che mano a mano che si procedeva nella stanza diventavano sempre più recenti, fino ad arrivare ad un piano di battaglia contro Bauglir...ecco la prov ahce gli serviva.
Si guardò intorno e non vide nessuno, però percepiva un apresenza, come se fosse sotto di lui. Allora capì tutto.
Prese un pugnale seghettato e lo infilò con forza del pavimento, sentì un sussulto provenire da li. Infisse il pugnlae acora e ruppe una parte di pavimento. Sotto c'era un omino dagli occhi intelligenti, ma terrorizzati con un vistoso tatuaggio azzurro sul collo.
"Sapevo che prima o poi Bauglir mi avrebbe trovato."
"Ottima previsione vecchietto", fu tutto ciò che disse prima di colpirlocon forza sul collo, missione compiuta.

COntinua in Lumbar
 
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2 replies since 23/10/2011, 11:11   63 views
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