Villlaggio di Tiarus

« Older   Newer »
  Share  
La G@tta Matt@
view post Posted on 12/1/2012, 15:30




Altàis

Il villaggio di Tiarus era una piccola roccaforte dove si erano rifugiati soto la guida di Alassi tutti i dissidenti di Nen.
Si era messo in viaggio dopo esattamente tre giorni di riposo alternato da allenamenti e giri di guardi al palazzo, aveva voluto capire come era fatto.
La mattina del quarto giorno era partito con la sua sacca su una spalla, pronto per quel viaggio-missione.
La mattina era grigistra come al solito al confine del Lumbar, ma spostandosi verso Nene il cielo schiariva e diventata ceruleo con il sole lumisono, che seccatura. ORamai si era abituato all'oscirutà, e sinceramente la preferiva al sole. E poi, quel venticello tipico delle zone lacustri, che fastidio!
Era davvero felice di essere in missione di nuovo, ma qual tempo cos' serafico aveva su di lui uno strano effetto, lo infastidiva troppo e lo metteva di cattivo umore. Ma non doveva lasvciarsi trascinare dai sentimenti. Si voltò di scatto quandi senti un rumore, era solamente un carretto che in lonananza viaggiava sulla sua stessa strada. Significava che la civiltà era vicina. Il carretto viaggiava nella direzione opposta alla sua, e dopo pochi minuti si incorciarono, alla guida c'era un giovano con una spiga in bocca, molto tranquillo a fischiettare una canzonaccia da osteria, alla quale rispondeva ogni tanto un altro uomo incappucciato seduto a cassetta di fianco al primo. Anche l'asinello che tirava a volte rispondeva con ragliati felici al ritornello.
Altàis sorrise dal sotto il mantello per non sembrare una cattiva persona,, ma semplicemente un viandante.
Quando si incrociarono il carrettiere fermò e Altàis pure.
"Non è prudente andare in giro da soli, signor viandante!" disse il giovane.
Altàis disse :"ma il viaggio è breve dal confine a Tiarus!"
"però non si sa mai cosa si potrebbe incontrare, ecco perchè viaggiamo sempre in coppia, vero Samuel?"
l'uomo di fianco a lui ridacchiò.
Altàis rispose: "penso di sapermi difendere da solo, non penso di aver bisogno di compagnia per sentirmi sicuro. Ma penso che di questi tempi non lo si sia mai!"
Il giovanotto improvvisamente assunse un ghigno terrificante e Altàis si accorse che c'era qualcosa che non andava, ma tropo tardi.
"Saggie parole!" disse il giovano mentre dal retro coperto del carretto saltavano fuori 5 uomini armati e una donna dai fluenti capelli biondi, che ripetè le parole del giovane.
"Esatto, emissario del signore oscuro, saggie parole"
Il gruppetto si slanciò contro Altàis che si difese fiermanete atterrandone un paio, ma erano molto ben addestrati, soprattutto la donna, che lo colpiì da dietro, con un oggeto pesante in testa.
L'ultima cosa che vide prima di svenire in mezzo alla strada fu Alassi che rideva e prendeva la sua sacca.
"Sogni d'oro emissario del signore oscuro. Portagli questo messaggio. Noi della resistenza di Nen non ci arrenderemo mai!"
Poi tutto fu tenerbra.

***



Quando riaprì gli occhi la testa gli pulsava dolorosamente, ma più delle ferite bruciava la sua mente malata e il suo orgolio ferito. Una donna, era stato appena atterrato da una donna. Se gli fosse di nuovo capitata tra le mani l'avrebbe.... No
Calmati Altàis si disse da solo il tuo abbiettivo è portarla interga al padrone, i tuoi desideri non contano.
Ma la sua mente era troppo impegnata, troppe cose. Sentiva un forte dolore alla testa, e quello era normale. Più anormale invece era il bruciare ai polsi.
Si alzò piano piano, ignorando le proteste dei suoi muscoli, era dolore forte e diverso da qualsiasi ne avesse provato prima.
si guardò i polsi, erano tagliati ma non ne fuoriusciva sangue, il che è era ancora più anormale.
Anche le bende candide che vi erano posate sopra erano pultie e non sporche.
Ma quale nemmico avrebbe mai ferito e poi curato il suo nemico. Un refolo di vento lo colpì.
Si trò in piedi e annusò le bende, un odore acre di erbe gli bruciò le narici e fu costretto a smettere di annusare.
Rise convulsamente, da folle: "Veleno! Ahah...."
Si strappò vie le bende con i denti, e guardò i tagli. Una sostanza violetta colava dai lati e già la si vedeva diffondersi nei primi centimetri di capillari.
Guardò il sole, alto nel cielo. era stato sventuo circa un'ora. Probabilemnte Alassi era già bell'e lontana, ne avrebbe seguito le traccie dopo aver trovato una cura all'avvelenamento.
Non tanto però guarire, in quanto quel dolore lo assuefaceva in qualche modo, ma per avere un altro veleno nel suo arsenale. Al padrone lui serviva vivo e Alassi pure.
Sarebbe stata una sfida emozionante.
Si rassettò il mantello e si girò nella direzione in cui se ne erano andati gli aggressori.
"ALASSI! ti verrò a prendere! DIvverai ....la mia preda!" Urlò con divertita follia.
Il vento ricominciò a spirare come a portare un irrisoria e incomplrensibile risposta a quella minaccia, rivolta a nessuno.


***



Entrò nel villaggio e decise che avrebbe cercato un medico, che lo curasse senza fare troppe domande, e magari senza chiedere soldi.
C'era poca gente in giro, sentiva la braccia bruciare, non c'era molto tempo. Fermò un passante con modi rudi, non c'era tempo per recitare.
"Sai dove posso trovare un medico?"
Il passante si rimpicciolì spaventato e gli indico una via. "C'è una donna medico ing iro in città in questo periodo, è andata di li poco fa"
Altàis sorrise poco simpiatico :"Grazie"
mollò il tipo e si diresse a passo svelto verso la direzione indicata.
Entrò nella via e vide poco davanti a se una donna con un mulo, bionda, alta e avvolta in un mantello.
Non sapeva se fosse lei o meno ma senza esitare la prese con forza alle spalle.

Edited by La G@tta Matt@ - 3/2/2012, 22:10
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 3/2/2012, 22:02




"si si ho capito. sette anni fa ne aveva settanta per cui per te è morto! lo so il tuo parere scansafatiche! ma tra i due sono io il medico! e ho il dovere di cercarlo! mulo insensibile!" lei mise il broncio e l'asino a cui erano state rivolte quelle dure parole la ingorò bellamente ed allungò il trotto. erano entrati in Tiarus da un giorno intero e da allora stavano vagando cercando un vecchio uomo affetto da una rara malattia delle ossa che costringeva il malato ad un forzato riposo. "tu hai l'orrenda capacità di pensare solo a te stesso!" lui aveva già smesso di ascoltarla e si era dato alla ricerca di una stalla con annessa taverna per il suo vitto e alloggio. mentre lei gli faceva piovere una sfilza di insulti capaci di sotterrare chiunque, lui aveva appena addocchiato la locanda più idonea e raggiuntala si sedette davanti alla porta deciso a non muoversi fino a quando lei no gli avrebbe prenotato un posto letto nella comoda stalla.
litigato un poco lei si arrese, entrò nella taverna e lo sistemò nella stalla
continuò a vagare per la città da sola e dopo aver setacciato tutta la città alta si recò nel sobborgo dove venne nuovamente aggredita.
"sembra una nuova moda quella di abggredire i medici!"
le mani che la stringevano erano robuste e ruvide ma fiaccate da un male innaturale. dai polsi usciva uno strano odore di erbe che lei subito riconobbe come veleno, un veleno potente. dal calore delle membra ipotizzò anche da quanto tempo questo era in circolo nel sangue. capì di avere la meglio su un corpo sfinito e prostrato da un intruglio che solo i più esperti medici (tra cui suo padre) avrebbero potuto fabbricare. si divincolò facilmente ed assestò al moribondo un calcio in pieno stomaco.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 4/2/2012, 18:59




Altàis

Gli arrivò un calcio in pieno stomaco, perse subito la presa delle mani ormai troppo deboli per tenere ferma la donna. Gli mozzò il fiato.
Non cadde, perdere l'equilibrio era morte in battaglia, quindi indietreggiò e rimase a distanza dalla donna.
"Sta' calma, ho saputo che sei un medico, vorrei farmi curare da te"
Una fitta lo colpì all'altezza dei gomiti, gemette.
"E ...se non vorrai farlo non sarò gentile"
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 10/2/2012, 18:46




lei si mise i posizione strafottente, con le mani sui fianchi e il busto in avanti "bhe che tu abbia bisogno di un medico è ovvio! ma non sarei così sicura di volerti aiutare!" lui non rispose troppo concentrato a sopportare gli spasmi ormai diventati talmente forti da essere insopportabili. lei si impietosì e lo osservò con più attenzione. lui si teneva con forza le braccia all'altezza dei gomiti ma capì che il problema era molto più in basso. i suoi occhi lo esaminarono da cima a fondo. sui polsi notò la pella più scura e sporca di sangue. "sei stato avvelenato" constatò con un misto di sorpresa e seria curiosità, ma lui non poteva più neanche rispondere. "O dea mia! aiutami tu a comportarmi secondo i tuoi disegni e voleri in ogni occasione, anche in questa!" detta questa preghiera li si avvicinò. lui non aveva più forze neanche per fermarla. molto dolcemente gli prese i polsi e li esaminò. profonde ferite incidevano la pelle delicata e intorno agli squrci la carne stava andando di già in cancrena, facendo scaturire da essa sottili rivoli di nero sangue. lei ne assaggiò una goccia e sputò. il suo volto ora lievemente preoccupato. lo guardo "ti devono odiare veramente tanto se ti hanno maledetto così!". cercò di frlo alzare ma lui non ci riusciva. "dov'è il mulo quando hai bisogno di lui?! ma nella stalla ovviamente, dove vuoi che stia! e io devo fare tutto da sola!". lo coprì con il mantello e lo prese in braccio apprestandosi a tornare alle locanda.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 10/2/2012, 19:02




Altàis

La donna lo guardò male e lo schernì con delle parole rapide. Era bella... il viso era bello ma gli occhi coperti da una banda di stoffa.
Spasmi continui lo facevano tremare, sempre più frequenti e dolorosi. La donna gli osservò i polsi...
"sei stato avvelenato. genio, fin li c'ero arrivato anche io....
ma non lo disse...non riusciva più nemmeno a parlare....le parole altrui, pure, alle sue orecchie giungevano a scatti.
Sentì parole a porpostio di un mulo e di una dea....ma quali dei?
Quella donna era una monaca, fu tutto quello che riuscì a collegare, niente di più, prima che lei se lo caricasse in spalla.
Il suo corpo gli pareva un estraneo, nemmeno la minima briciola di dolore. che ironia.
tutto ciò che riuscì ad articolare fu...non grazie.
"per favore....fai in fretta"
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 16/2/2012, 20:39




lo portò nella sua stanza alla locanda. con quanta più dolcezza potè, lo posò sul letto e gli coprì la fronte per far abbassare la temperatura. quindi da sotto al letto prese i suoi arnesi e li mise sul piccolo comodino accanto al letto. lo spogliò. vide che la maledizione si stava propagando ad una velocità impressionante: ora anche tutte le braccia erano nere e la carne intorno ai polsi era ad un avanzato stato di deecomposizione. mise una pentola sul fuoco e prese alcune erbe da una borsa. intonò una dolce preghiera e cominciò a preparare una pozione. mentre questa bolliva gli disinfettò le ferite (anche se sapeva non sarebbe cambiato molto). "ehi riesci a capirmi? come ti hanno avvelenato? chi erano?" non aspettò la risposta e si avvicinò precipitosamente alla sua pentola. riprendendo la sua litania aggiunse altre erbe e sali, quindi vi immerse delle bende che pose in un'altra ciotola. alla pozione aggiunse ancora erbe e altri intrugli già preparati. tutto questo continuando a cantare a bassa voce. mentre la pozione continuava ad andare, gli fasciò i polsi con le bende, gli cambiò la pezza sopra la fronte e con le mani poste sul suo petto, cominciò a fare incantesimi. la temperatua stava scendendo "è un buon segno". si alzò e riempì un bicchiere della pozione rimanente quindi gliela fece bere. gli cambiò un'ultima volta la pezza sopra la fronte ed uscì dalla stanza, conscia che aveva fatto tutto il possibile per lui.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 16/2/2012, 20:51




Alàis

Nella sua testa ombre e fantasmi di Alassi e i suoi sicari si avvicendavano a immagini del signore oscuro.
Le orecchie gli fischiavano e sentiva lame incandescenti come salirgli per la schiena, per i polsi, fino alle spalle. Ma non riusciva a reagire, ma si sentiva assuefatto dal dolore. Avrebbe dovuto procurarsi delle dosi di quel veleno e osservare le reazioni dall'esterno...era troppo diabolico. Molto corrisopondete alla sua ricerca del dolore ...
Dopo perse del tutto conoscenza e quando la riacquistò era in una stanza di una locanda porbabilmente, con una pezza sulla fronte, bendato e curato.
C'era un fortissimo odore di infuso nell'aria.
Si tirò su in piedi ignorando il fortissimo malditesta e si accorse di essere a petto nudo. Osservò la stanza e si girò di scatto, non c'era nessuno.
La donna medico forse lo aveva portato li dopo che era svenuto.
Riprese la sua casacca rattoppata e se la infilò lentamente, come si fa quando si è feriti. Ma lui non era ferito era troppo indolenzito.
Stava per prendere anche le protezioni di cuoio quando senti degli sricchiolii su per le scale...prese in fretta il pugnale. Nesuno se non sotto giuramento avrebbe saputo che era li. E anche se lo venisse a sapere, non glielo avrebbe lasciato raccontare a nessuno. E se fosse stata la donna medico...aveva qualcosa da dirle.
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 17/2/2012, 18:43




nelle ore che il paziente ci mise a riprendersi, lei rimase in compagnia di Gneus. gli portò da mangiare, gli pulì gli zoccoli e gli spazzolò il pelo. non disse neanche una parola era molto assorta nei suoi pensieri. quelle ferite, erano quelle ferite che le dava da pensare. il moribondo che aveva curato non era un tipo aposto
"no, non è sicuramente aposto. chi attaccherebbe un medico per convincerlo a farsi curare in quello stato! e poi sono una donna. mettiamo caso che non fossi stata abbastanza forte da divincolarmi e mi fossi fatta sopraffarre, sarei morta di paura o come minimo il terrore mi avrebbe paralizzato tanto che non sarei riuscita a curarlo decentemente. ed era di questo che aveva bisogno. se me lo avesse chiesto lo avrei fatto. non è normale uno che fa così". pensava e intanto strigliava il mulo.
era un tipo ambiguo ma quelle ferite le davano da pensare. dove le aveva già viste?dove se l'era procurate? chi era? abbasso gli occhi bendati sul grigio manto del suo animale e seguì la spazzola (passando lasciava il pelo liscissimo).
poi le venne in mente all'improvviso "ma si certo, ora ricordo!". accadde in un villaggio sperduto nella regione delle montagne. "questo gruppo di reibelli tagliavano le vene agli avversari e le infettavano con vari tipi di veleni. strano ma efficace. anche se loro lo usavano principalmente per la tortura, ed in effetti qui il veleno impiegato è diverso.
questo tipo è quindi contro i ribelli!"
qualche ora dopo passò dalla locanda e prese da mangiare. prese un menù vario perchè il suo paziente potesse riprendersi completamente. salì alla sua camera ma solo dopo essersi armata ed entrò nella stanza.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 19/2/2012, 15:04




Altàis

Aveva frugato nella borsa della donna medico ma non aveva trovato nulla a parte erbe medicinali e fogli che lui non sapeva leggere.
Nulla che indicasse il suo appartenere ad ordini maggiori o minori da lui conosciuti. Aveva però trovato delle armi. La donna di sicuro le sapeva usare, ormai non era raro per i monaci saper combattere.
Dopo esseri assicurato che tra i suoi averi residui non mancasse nulla decise che, approfittando della temporsea assenza del medico avrebbe potuto svignarsela. Ma non fece in tempo s prendere in mano il suo mantello per allacciarselo che sentì rumori di passi su per le scale.
Attese immobile ma quando sentì i passi dirigersi verso la porta della stanza, prese d'istinto un piccolo pugnale che stava sul tavolo, probabilmente utilizzato per tritare le erbe del intruglio curativo. Lo prese, rallentò il respiro... Magari la donna medico aveva capito chi era ed era andata ad avvertire le autorità. Era impobabile ma possibile. Si preparò ad accogliere chiunue potesse entrare.
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 4/3/2012, 20:10




con calma si avvicinò all'uomo in piedi di fronte a lei. il vassoio traballava pericolosamente. "bene vedo che siete in piedi di gia" appoggiò il vassoio sul comodino "ora vi lascio mangire in pace, poi verrò a vedere le ferite e a rifarvi le medicazioni". si girò per uscire ma un terribile rumore alle sue spalle la fece fermere.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 5/3/2012, 14:51




Altàis

Altàis decise che era il momento di accertarsi che il medico non avesse parlato con nessuno, prese lo stesso coltellino con cui strano state triturat le erbe poco prima e la prese per i capelli, puntandole il coltello alla gola, scoperta .
La voce gli uscì meno sicura del solito.
"tu, medico, hai detto forse a qualcuno che io sono qui? risposte sincere o non finirà bene."
Le tiró dentro la stanza e chiuse la porta con una pedata. Doveva assicurarsi che nessuno vedesse, nel co la chiacchierar non fosse andata bene.
Era forte, e resisteva. Ma le risposte erano tutto ció che gli interessava, il dolore di un medico non era valido.
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 25/4/2012, 11:46




mimì

percepì uno spostatmento d'aria alle sue spalle ma si impose di stare ferma, sentì la sua grande mano afferrarle la folta chioma bionda e le dita passare decise tra i morbidi capelli. percepì un tintinnare e qualcosa di freddo le si posò sulla gola. come una bambola di pezza si fece strattonare e assecondò tutti i folli movimenti di lui. le parole che udì erano meno sicure di quanto avrebbero dovuto essere, esattamente come si aspettava. "tu, medico, hai detto forse a qualcuno che io sono qui? risposte sincere o non finirà bene.". la minaccia suscitò in lei un impertinente risolino. "ah si??? ma se non vi reggete neanche in piedi" rispose dolcemente. "io non ho detto a nessuno nulla semplicemente perchè non so chi siate e perchè nessuno mi ha chiesto nulla di voi. ed ora per favore lasciatemi e mangiate tutto quello che vi ho portato."
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 25/4/2012, 14:31




Altàis

La calma e la reazione della donna lo lascio assolutamente interdetto. Era tranquilla e si era lasciata prendere e puntare un coltello alla gola senza reagire. Come poteva esserci una persona del genere? Era forse senz'anima anche lei e non temeva il dolore? Quella era l'unica possibilità che si formo nella mente malata di Altàis, una persona che non aveva paura di soffrire gli dava fastidio, lui che cercava di infliggere dolore.
E poi aveva anche ragione, era troppo teso, doveva riprendersi, lo avevano avvelenato. non vi reggete in piedi, anche questo era vero. Sentiva le ginocchia deboli e le mani ancora tremare. Senza mollare i capelli della donna tolse. Il coltello dalla sua gola e la mise a sedere sul letto con uno strattone.
Gli aveva portato da mangiare, da quando non succedeva che qualcuno facesse quello per lui? Era un medico, forse era molto abituata a prendersi cura delle persone.
Guardò il vassoio, mandava un ottimo odore.
La guardò a lungo torvo, immobile, poi alla fine disse:
"perché mi avete portato del cibo? Non vi sembro pericoloso, potrei farvi qualcosa...d'altronde, non sapete chi io sia."
Si Avvicinó al vassoio e lo prese con le mani tremanti cercando di non far sbrodolare il contenuto del piatto.
 
Top
-Fan-ky-
view post Posted on 1/5/2012, 17:06




lui obbedì e con uno strattone la lasciò andare. assecondò anche quest'ultimo movimento e si sedette sul letto, calma, aspettando che lui dicesse o facesse qualcosa. sembrava paralizzato, gli occhi bassi erano persi nel vuoto. pensava ma in qulle condizioni anche chiedere alla propria mente di riconoscere l'ovvio implicava uno sforzo fisico notevole. lei gli lasciò tutto il tempo di cui aveva bisogno per schiarirsi le idee e per decidere come agire. alla fine lo sentì dire:"perché mi avete portato del cibo? Non vi sembro pericoloso, potrei farvi qualcosa...d'altronde, non sapete chi io sia.". un altro risolino divertito. "certo voi sembrate molto pericoloso! ma qui io sono il medico e so bene come sia provato il vostro fisico. anche se lo voleste non riuscireste a graffiare un bambino!" attraverso la benda candida puntò gli occhi nel profondo marrone del suo interlocutore. sembrava sorpreso e leggermente rintontito. gli lasciò tutto il tempo di cui aveva bisogno per meditare anche su questo e aspettò con calma che si sedesse e cominciasse a mangiare.
 
Top
La G@tta Matt@
view post Posted on 3/5/2012, 20:54




Altàis

Il cibo sapeva di buono. Era un zuppa tiepida, che riscaldava la gola e poi lo stoamco e si lasciava dietro un piacevole senso di tepore e sazietà.
Da quanto non mangiava qualcosa di caldo e piacevole non nella penombra ombrosa del castello dell'oscuro signore?
Non doveva pensare così, qualsiasi cosa dell'Oscuro era meglio di tutto. Anche di quella zuppa così buona. Il cucchiaio arrivò in poco tempo a raschiare il fondo, vorace e stanco, aveva mangiato in fretta tutta la zuppa. Non si trattenne a pucciare il rimanente della zuppa con un pezzo della crosta del pane. Poi si ricordò della donna, deglutì e si pulì poco elegantemente la bocca con la mano.
"Era tutto buono" si limitò a dire. La donna lo fissava da dietro quella benda strana che le cropriva gli occhi.
Era cieca o fingeva di esserlo. Lo vedeva, questo era ovvio, allora aveva poteri magici?
"Se sei un medico perchè non ti curi gli occhi?"
 
Top
18 replies since 12/1/2012, 15:30   188 views
  Share