Villaggio di Lucea

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torf
view post Posted on 27/5/2012, 16:16




Thoril

"Bene, ecco Lucea" pensò l'assassino tirando un sospiro di sollievo.
Da giorni era al galoppo, ferito ed esausto dopo il combattimendo contro il maledetto Eogan ed il suo gruppo, senza sostare se non per far riposare appena il cavallo, mangiando, bevendo, riposando in sella al suo destriero nero come il carbone.
E dopo cinque giorni da quando era ripartito dal Palazzo Nero di Lumbar, finalmente ora aveva raggiunto il paesino.
Lucea era una piccola concentrazione di case sorte alla rinfusa intorno ad un palazzo signorile che con il tempo si era espansa fino ad assumere la conformazione di un paesino. Era tuttavia evitata dalla maggior parte dei viandanti, se non nell'ora del tramonto: non era infatti meta di commercio o di soste, poichè le uniche attrazioni del paesino erano una o due taverne, un altare, un mercato che si teneva nel fine settimana e, nella zona più malfamata della città, un bordello. Ed era proprio quella la direzione del mago.
Suvvia, ora non starete di certo immaginando maliziosamente le intenzioni del mago! Era infatti Thoril, diretto al bordello per incontrare una vecchia conoscenza che avrebbe potuto aiutarlo nella missioa affidatagli dal suo Signore.
Tremò ripensando alla furia di Bauglir, al suo ritorno nel palazzo, dopo avergli annunciato il suo fallimento.
"Che tu possa essere maledetto per sempre, inetto! Non ti si può affidare una missione senza prevedere un tuo ritorno a mani vuote! Sei riuscito a lasciarti scappare Eogan! Una seconda volta!" gli aveva urlato contro il suo signore, mentre l'assassino tremava, ferito e terrorizzato, al pensiero della sua punizione. "Vai, vai fuori dalla mia vista, non ti voglio vedere per il momento!".
Il giorno successivo lo aveva mandato a chiamare e Thoril aveva temuto seriamente per la sua vita. Ma il sovrano era stato magnanimo: "Voglio che tu ti scelga una spalla, un parter, un compagno o chiunque tu voglia che sia in grado di aiutarti per questa prossima missione. Il fallimento non sarà contemplato, poichè questa volta la pena sarà la morte, tua e del tuo compagno, perciò scegli bene" aveva iniziato, e poi gli aveva spiegato il suo obiettivo. Inizialmente si era sorpreso, ma poi, una volta uscito dalla sala, era scoppiato a ridere: aveva già fatto quel tipo di lavoro una volta, e con sorprendente semplicità. E inoltre, sapeva esattamente a chi chiedere per condividere la sua missione.
Dunque era partito ed ora era arrivato a Lucea, che svettava su di una collina dove nasceva l'omonimo torrente, nel tramonto.

Le guardie all'entrata non gli fecero domande e così l'assassino proseguì per le strade buie e vuote senza interruzioni. Passò davati ad una locanda e davanti ad una casa grande e presidiata da un ingente numero di guardie armate che lo guardarono sprezzanti non appena gli passò davanti.
Si diresse verso la Casa del Piacere di Lucea e, una volta arrivato, lasciò il cavallo allo stalliere ed entrò. Una volta dentro, fu avvolto da una densa coltre di profumo e fu accolto da un trio di ragazze che lo avvicinaronoo chiedendo quale servizio desiderasse.
-Non sono venuto per voi, signore. Cerco una ragazza, dai capelli rossi. Cremisi è il suo nome e so che lavora qui. Ho bisogno di lei- disse l'assassino strizzando l'occhio ad una delle tre.
-Se preferisci lei, la mando a chiamare- disse la ragazza bionda tra le tre -Nel frattempo, puoi sistemarti in una stanza, di sopra. Se hai bisogno di compagnia, chiama, mi raccomando- disse ridendo e, prendendolo per mano, lo portò in una stanza vuota al piano di sopra.
-Se non vi è di disturbo, desidererei qualcosa da bere per accogliere colei che cerco. Almeno avrà una consolazione per l'interruzione del suo... lavoro- disse il mago lanciandosi sul letto e gemendo per le ferite che aveva portato durante il combattimento. Era ridotto veramente male ed era stato ad un passo dalla morte, ma fortunatamente il suo signore lo aveva fatto curare un po' prima della partenza. Ora, con le forze che gli rimanevano, curò le ferite gravi rimanenti, lasciando ancora svariati tagli minori perchè non aveva la forza, dopo quattro giorni di viaggio, per curarli.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 27/5/2012, 18:30




Cremisi

Era seduta sul letto, di fianco al corpo adddormentato di un uomo di cui nemmeno si ricordava il nome. Era un uomo sgradevole, ma con gli anni ci aveva fatto l'abitudine. Era un uomo frustrato dal fatto che la moglie lo tradisse, allora aveva deciso di fare altrettanto. La cosa più sgradevole di tutte è che aveva continuato a chiamarla con il nome della moglie. L'uomo aveva anche bevuto quindi era stramazzato sul letto in maniera scomposta.
Tutta colpa di Vermillia se ora si ritrovava in quella situazione, tutta colpa della sua cieca gelosia. Si passò una mano tra i capelli ramati. Si sentiva così sola in quei momenti, nessuno aveva realmente bisogno di lei. Amate da molti e da nessuno al tempo stesso, il destino delle cortigiane. Solo che lei si sentiva ormai inadatta a quel mestiere così aborrito. Aveva passato i trenta, non era vecchia, era pienamente matura. Ma gli uomini disperati o vogliosi che fossero, volevano la carne giovane e morbida.
Prese dal comodino il suo pugnale e eseguì una lieve incisione sul gomito dell'uomo che si mosse appena. Subito ne stillò na goccia di sangue bruno.
Stare li era la sua pena, ma anche la chiave dela sua liberazione. Sangue umano, maschile, corrotto. Era ciò di cui si nutriva Aliseo. Con un breve formula evocò il latteo spirito che apparve con un refolo di vento. ALiseo si inchinò e Cremisi gli inidcò il braccio tagliato.
Aliseo si gettò come una belva famelica sull'uomo e bevve tre lunghi sorsi. POi si staccò e si avvicinò a Cremisi. Lei accarezzò il suo unico compagno fedele. "
"Devi diventare sempre più forte, solo così potremo essere liberi e romperò il mio contratto con te"
Alisei scosse la testa: "non voglio che rompiate il contratto con me padrona." Disse con la sua voce hce assomigliava a un leggero fischio di vento, che non proveniva dalla sua bocca cucita.
In quel momento di tacito colloqui con il suo spirito qualcuno bussò alla porta di legno.
Cremisi sobbalzò e congedò Aliseo. In fretta si avvicnò al suo abito color dell'ambra e se lo infilò.
Entrò una delle ragazze più giiovani, Alisanna. COn un sorrisino malizioso stampato sul volto.
"Cremisi, c'è un uomo che chiede esplicitamente di te.... " emise un risolino irritante e si avvicnò. Cremisi si girò di spalle e si lasciò aiutare a chiudere il corsetto. Le mancò il fiato quando Alisanna diede un ultimo lieve strattone ai nastri. Alisanna stava di sicuro pensando male.
"Che aspetta aveva quest'uomo?"
"Bhe...era maturo, corvino di capelli e armato....aveva l'aspetto di un guerriero appena uscito da una battaglia"
chi conosco che abbia una spetto del genere? pensò la donna.
apppena finito di vestirsi prese una stola di stoffa e se la drappeggiò sulle spalle per coprire il suo tatuaggio e poi si infiò in fretta gli orecchini. Nel caso non fosse chi lei pensava doveva essere pronta a lavorare.
"grazie Alisanna, che stanza è?"
"quella di fronte"

Cremisi uscì dala stanza ed entrò circospetta nella stanza, vi era un uomo seduto sul letto. C'era nella stanza anche una bottiglia di vino. Lo sguardo affaticato non nascondeva quello fiero che conosceva, le ferite non celavano il fisico gagliardo e la corporatura possente. Quell'uomo lo conosceva, era un assassino, e la preoccupò molto vederlo li per lei. Chi la voleva morta? Oppure...voleva di nuovo lavorare con lei. Solo che la prima volta che avevano lavorato lei non era ridotta in quello stato.
Si vegognò improvvisamente del suo vestito con il corpetto troppo scollato e anche dello spacco della gonna che lasciava vedere le forme. Ma non diede a vedere nulla di tutto ciò. Sorrise come era solita fare ocn i clienti, per abitudine, si passò una mano fra i capelli.
Poi si decise a parlare con la sua voce non squillante, ma più grave e suadente.
"E' un piacere rivederti Thoril"
 
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torf
view post Posted on 27/5/2012, 19:33




Thoril

Il mago aspettò sul letto finchè la porta non si aprì e Cremisi entrò. Indossava i suoi... abiti da lavoro, scollati come da previsione, che lasciavano molto poco all'immaginazione. La ragazzina dai capelli rossi che aveva conosciuto molti anni prima, era diventata una donna, ed anche piuttosto seducente.
-E' un piacere rivederti Thoril- mormorò Cremisi con voce suadente.
-Cremisi Zauberin. Il piacere è mio, veramente! Dopo tutto questo tempo... sei cambiata. E a giudicare dal tuo aspetto te la passi bene, anche se direi che non sei per niente sodisfatta della tua vita, ma questi sono fatti tuoi e non voglio immischiarmi. No, io sono venuto a chiederti un favore. Ho bisogno di te per un... lavoro, come ai vecchi tempi. L'ordine arriva direttamente da Lui- mormorò il mago alzandosi in piedi.
-Oh, ma che sgarbato. Non ti ho nemmeno invitato. Vieni, entra e chiudi la porta e siediti, poichè abbiamo molto di cui parlare- disse il mago riempiendo un bicchiere di vino e porgendolo alla donna che si era seduta vicino a lui.
-Spero di non disturbare il tuo lavoro. Comunque sia, i clienti potranno aspettare, abbiamo cose importante di cui discorrere. Dunque, il nostro Signore mi ha affidato una missione. Devo ostacolare un gruppo di esaltati che ritengono di poter sconfiggere Sua Signoria. E' qui che entri in gioco te: devo riesumare diversi cadaveri di loro conoscenza e scatenarli loro contro, così perderanno speranza e si demoralizzeranno. Non dobbiamo necessariamente ucciderli, però se riusciamo almeno a portare uno o due corpi, Bauglir ne sarà lieto. Ho portato anche una somma di denaro per riscattarti con la padrona di questo posto. Non dire di no, perchè sei l'unica donna che conosco di cui mi fiderei- disse l'assassino.
Conoscendola avrebbe chiesto qualcosa in cambio, qualcosa che forse sarebbe stato che molto impegnativo, però doveva avere i suoi favori a qualsiasi costo.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 27/5/2012, 21:03




Cremisi

Thoril la accolse impeccabile e gentile come un signore nel suo palazzo. Non era cambiato molto, anche il tono baritonale della voce era sempre lo stesso.
Aveva bisogno di lei, dei suoi poteri. Peccato che non sapesse che non evocava un morto da oltre dieci anni. Ma più che Thoril era l'Oscuro Signore, ad avere bisogno di lei. L'oscuro signore aveva dei nemici che voleva confondere rivoltandogli contro i loro amici. Tecnica fine e assolutamente efficiente se tutto fosse andato nella maniera da lui prevista. Lei personalmente era neutrale, non parteggiava ne per Bauglir ne per i rivoltosi. Parteggiava per chiunque le facesse un favore, o per chiunque pagasse i suoi servigi.
La invitò ad entrare e le offrì un bicchiere di vino. Lo prese tra le dita e lo avvicinò al naso per sentirne il dolce odore. Non era un gran vino, ma l'odore era forte. Ne bevve un sorso e andò a sedersi vicino a Thoril sul lato del letto. Il materasso la fece spofondare leggermente, e lei accavallò le gambe con calma.
devo riesumare diversi cadaveri di loro conoscenza e scatenarli loro contro, così perderanno speranza e si demoralizzeranno. Non dobbiamo necessariamente ucciderli, però se riusciamo almeno a portare uno o due corpi, Bauglir ne sarà lieto. Ho portato anche una somma di denaro per riscattarti con la padrona di questo posto. Non dire di no, perchè sei l'unica donna che conosco di cui mi fiderei
Fu ciò con cui concluse il mago. Lei bevve un altro sorso di vino e poi piantò gli occhi in quelli di Thoril. Odiava le persone che non ti guardano quando ti parlano.
"Ciò che mi porponi è molto interessante...ma devi sapere che non so nemmeno io se sono in grado di compiere ancora un richiamo alla vita. E' da molto tempo che non pratico la magia in dosi così massiccie... Però la parte del riscatto mi interessa.
Come avrai potuto notare, stare in questo posto non mi piace affatto. E' disgustoso stare qui. SE tu mi riscatti sarò tua fedele serva, ma...
non posso andarmene da qui senza prima aver fatto una cosa. E tu mi potresti aiutare sai?"
Poi si accorse di una cosa...
"tutte queste ferite....Sembri appena uscito da un battaglia"

ILLUSTRAZIONE:


Edited by La G@tta Matt@ - 30/5/2012, 19:43
 
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torf
view post Posted on 27/5/2012, 21:17




Thoril

-Non ho bisogno di schiavi, e nemmeno di amici se non vuoi esserlo: io ho bisogno di compagni. Per quanto riguarda la parte in cui dici di non sapere se puoi riportarli in vita, non fa niente, ci aiuteremo a vicenda. Io non pratico questo tipo di magia da ben vent'anni e l'ultima volta che l'ho fatto ho riportato in vita il nemico che stiamo tentando ora di demoralizzare. Ognuno fa i suoi errori, ma cerchiamo di rimediare oppure Sua Signoria ce ne farà pentire. Per quanto riguarda la parte del mio aspetto, si, sono effettivamente uscito quattro giorni fa da uno scontro contro questo gruppo di visionari. Quando ho affermato che avrei ucciso la sua fidanzata, il mio vecchio allievo si è alterato e mi ha preso alla sprovvista con un incantesimo. Non mi aspettavo che fosse diventato così potente, ma non utilizza la magia nera, dunque è decisamente meno potente di me. E poi è giovane ed io, anche se mi tengo in allenamento, sono invecchiato. Odio ammetterlo, ma inizio a sentire il peso degli anni. Tu invece... non sembri cambiata affatto. Anzi, se possibile, sembri addirittura più bella di quando ti conobbi anni fa. Ma questo non ha niente a che vedere con la missione. Un favore dicevi, per cui ti posso aiutare. Dimmi tutto, poichè ti aiuterò se rientra nelle mie capacità, ma solo dopo essermi ripreso. Avanti, cosa ti turba...- chiese l'assassino iniziando a levarsi mantello e armatura da battaglia per rimanere soltanto con una tunica raffinata. Appoggiò le armi vicino al letto, per ogni precauzione, quindi si sfilò anche la tunica e la poggiò ben piegata su di un mobile accanto alla finestra.
-Non credo che tu ti faccia problemi di sorta nel vedermi a petto nudo, giusto?- chiese il mago senza nemmeno guardarla poichè era impegnato a controllare la situazione di certe sue ferite che martoriavano il suo corpo.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 27/5/2012, 22:11




Cremisi

No, Thoril non aveva bisogno di persone che fossero con lui per obbligo, poteva capirlo. Lei avrebbe potuto salvarlo da morte certa, nel caso fosse riuscita a evocare i morti. Ma in caso contrario averebbe firmato la condanna a una morte atroce per entrambi. Sinceramente la morte le faceva meno paura del rimanere li per il resto dei suoi giorni. L'assassino parlò di come l'individuo che dovevano spaventare fosse un redivivo anch'esso. Qualcosa di storto nell'evocazione che aveva fatto si che il morto si ribellasse. L'errore più comune ma comunque più letale della necromanzia. Poi le fece un esplicito complimento che la fece arrossire leggermente sulle gote. addirittura più bella di quando ti conobbi.
" Tutti cresciamo, invecchiano. È la vita a essere così. Ma ti assicuro che dimostri molti meno anni di quanti tu ne abbia realmente, o rispetto a quanti pensi di dimostrarne. - poi si decise ad andare al succo della questione mentre lui si liberava della pesante armatura. Rimanendo a petto nudo. Le chiese se le faceva problema. "affatto. Un buon fisico su cui rifarsi gli occhi dopo orde di contadini." nonostante le ferite il fisico di quell'uomo si vedeva che era stato allenato da sempre. Si potevano vedere i muscoli guizzare sotto la pelle, definiti. Ma si potevano anche vedere i rossi segni che sicuramente facevano male.
"ciò che mi turba è mia sorella Vermillia. Colei che mi ha rinchiuso qui dentro a fare quel che faccio, e che viene anche ad accertarsi che così sia. Lei mi ha tolto la possibilità di continuare i miei studi di magia, per gelosia. Io le ho giurato vendetta. La ucciderò, ma il mio spirito più potente è fin troppo debole per togliere di mezzo tutte la guardie di cui suo marito la circonda. Lui è uno dei ricchi della città, non riuscirei nemmeno ad arrivare alle porta d'ingresso senza morire. Ma tu no. Tu sei un professionista. "
 
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torf
view post Posted on 28/5/2012, 17:11




-Ciò che mi turba è mia sorella Vermillia. Colei che mi ha rinchiuso qui dentro a fare quel che faccio, e che viene anche ad accertarsi che così sia. Lei mi ha tolto la possibilità di continuare i miei studi di magia, per gelosia. Io le ho giurato vendetta. La ucciderò, ma il mio spirito più potente è fin troppo debole per togliere di mezzo tutte la guardie di cui suo marito la circonda. Lui è uno dei ricchi della città, non riuscirei nemmeno ad arrivare alle porta d'ingresso senza morire. Ma tu no. Tu sei un professionista- disse lei quasi supplichevole.
-Ma che devo mai sentire! Mi hanno preso per un maledetto assassino da quattro soldi. Deve essere frustrante non potersi muovere da un luogo perchè qualcun altro ha deciso per te. Sia, mi sei simpatica, quindi va bene, per te sono disposto a rischiare una taglia anche in questa città, ma solo a patto che poi mi seguirai senza fare storie. Abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Che un giorno non ci troviamo a svolgere incarichi migliori sotto Bauglir, possa regnare in eterno. Dunque, informami. Ho bisogno di sapere tutto quello che mi puoi dire su tua sorella ed il marito. Voglio sapere di eventuali abilità o poteri magici, devo conoscere il perimetro del palazzo, devo sapere quante guardie ci sono di giorno e quante di notte. Vorrei sapere di eventuali rinforzi, se ci sono stanze delle guardie nel palazzo, voglio sapere tutto quello che sai. Ah, ovviamente... voglio sapere se tua sorella tiene particolarmente a qualcosa, con cui la possa ricattare, e lo stesso vale per il marito. Ed inoltre, vorrei sapere dove tengono i gioielli, poichè con quelli ci compreremo due stalloni che ci porteranno lontano da questo sputo di villaggio. Dunque, mettiamoci comodi e racconta. Questa sera e domani li passerai nella mia stanza. Non ti preoccupare, voglio soltanto avere tutte le informazioni di cui ho bisogno, non pretendo altri... servigi... da parte tua. Ed è altrettanto ovvio che ti pagherò come se fosse una giornata di lavoro con un altro qualsiasi cliente. Sei disposta ad accettare queste condizioni, mia cara Cremisi?- chiese l'assassino prendendo un bicchiere di vino e bevendolo in un sorso.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 28/5/2012, 17:35




Thoril si giró, si versó un secondo bicchiere di vino e lo svuotó in un sorso. Le fece un lungo elenco delle cose che gli sarebbero servite. Di tutto e di più; non avrebbe mai immaginato che servissero tanto informazioni per compiere un assassinio. Forse lei la pensava così come tutto il mondo non pensava ci volesse una scienza per essere una cortigiana. Sottovalutare gli altri deve essere una caratteristica umana.
Cremisi vuotó anche lei il suo bicchiere e poi si sedette più comodamente sul letto. Sarebbero sarai dei lunghi giorni, ma lei agognava quel momento da anni. Era pronta.
" mi sei simpatico anche tu e quindi mi spiace che tu debba rischiare un ennesima taglia, ma ti assicuro che se avremo successo non diró la minima parola. Anzi ti seguirei senza fiatare per molto meno sai. Anche solo il fatto che mi porti via da questo letamaio. La tua offerta è molto piacevole e possiamo parlarne quanto vogliamo. Nessuno si preoccupera di veniree e controllare. Siamo in un bordello, é naturale che un uomo e una donna stiano in stanza per parecchio. E non voglio pagamento per questo. Tutto compreso nel prezzo...massimo se hai davvero voglia di sborsare posso chiamare una delle ragazze. Comunque parlando di informazioni,...Le cose che so sono poche e Vermillia mi ha portato nel suo palazzo solo una volta, per spiegare a sua figlia maggiore come non doveva diventare - le sorse naturale un sorriso sardonico - sia lei che Loth, suo marito, sono privi di poteri magici. Ma non escludo che nel palazzo che sia qualcuno che ne possieda. Il perimetro non é ampio, nemmeno il palazzo lo è. É solo schifosamente opulento. Sia lei che le sue figie amano possedere cose di un lusso sfrenato, essendo poi che
Loth se le puó tranquillamente permettere grazie ai suoi affari nel commercio... La volta che sono andata c'erano tre guardie alla porta principale e sono sicura di aver visto il cambio per quelle uscire da una porta all'interno del palazzo. Quindi c'è una sala delle guardie ma non ne conosco la collocazione. Una mappa non sarà difficile da recuperare però, spesso alcuni dei servitori o delle guardie stesse vengono qui. Ho provato a vederci Loth stesso. Ma la padrona di questo posto si prodiga sempre che non capitino mai a me. Per quanto riguarda i ricatti....Vermillia e Loth hanno tre figli. Una femmina è la più grande, e poi due bambini sui 7 o 9 anni. Vermillia si fa tenere da una balia, e non si occupa quasi mai di loro. Non penso pagherebbe per riaverli. E soprattutto non sono loro a cui voglio rovinare la vita. Le cosa a cui tiene di più sono suo marito, la sua collezione di pietre preziose e una collana. Che appartenne al mago che mi educo di cui lei era innamorata. Quella collana era mia. Lei la tiene sempre addosso. Potrebbe uccidere per quella, anzi...penso l'abbia già fatto. Per quanto riguarda
Loth penso non abbia nulla di piu caro che sua moglie e i suoi affari. Tenterebbe il sudicio se andasse in bancarotta. I gioielli piacciono molto a mia sorella e le piace soprattutto rimirarli. Saranno di sicuro vicino o nelle sue stanze. Così come le sue amate pietre preziose."
Un grande amarezza le caló addosso. Povero illusa, Vermillia. Non sai che tua sorella non si e dimenticata della vendetta.
" ma non é necessario fare tutto subito - continuó versandosi un secondo bicchiere di vino - devi riprenderti. Sei ferito, stanco da quattro giorni di viaggio. Hai bisogno di riposo prima di tutto. Se ti serve qualcosa.... Un bagno, da mangiare... O servigi di altro tipo, qui trovi tutto ció che ti serve e con il miglior servizio"
 
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torf
view post Posted on 29/5/2012, 17:03




Thoril

Il mago ascoltò ed assimilò tutto con molta attenzione.
-Il mio cuore ha smesso di dettarmi sentimenti da quando Bauglir l'ha corrotto e l'ha reso suo con un incantesimo. Da quando ero ragazzino, all'accademia. Questo non è un mondo per deboli e chi non è abbastanza forte per sopravvivere merita la morte o la schiavitù, come dico sempre. Io mi sono guadagnato il mio posto in questo mondo a scapito degli altri. Non uccidere i suoi figli mi hai detto. Non mi interessa lasciarli vivi. Hai scelto me per questo lavoro, ti prendi il pacchetto così com'è. Un bambino è un potenziale testimone, dunque moriranno tutti. Forse invocheranno il nome della mamma nella notte, ma sarà già morta. Forse invocheranno il nome della zia, ma sarà stata già la causa della loro morte prematura. Detto questo, penso di potermi ristabilire in tre giorni al massimo. A meno che non abbia altro da fare, vorrei che stessi con me. Pagherò la proprietaria per farti avere qualche giorno di ferie, così ti abituerai a stare vicina a me e lontana da questo posto. Andremo inoltre a vedere la casa di tua sorella, così vedrò meglio il perimetro ed ogni possibile punto per entrare. Comunque sia, tieniti pronta, poichè partiremo la notte stessa dell'assassinio, per allontanarci il più possibile prima dell'alba, quando verà alla luce il massacro. Detto questo, ora gradirei dormire un poco. Ho viaggiato tutto il giorno e non sono solito svegliarmi più tardi della prima ora dopo l'alba, dunque non ho che qualche ora di sonno- disse l'assassino gettandosi sul letto e, tirando un bacio alla donna, spegnendo la candela e voltandosi dall'altra parte, addormentandosi.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 29/5/2012, 17:42




Cremisi

Parole dure furono quelle che uscirono dalla bocca dell'assassino. Parole d i un ucore indurito. Avrebbe dovuto apsettarselo. Ëllidia e i suoi dure fratellini sarebbero morti; non che provasse particolare affetto per i suoi giovani nipoti ma uccidere degli innocenti non era mai rientrato nelle sue fantasie di vendetta. Si rassegnò in fretta, l'aiuto di Thoril le serviva o non sarebbe mai uscita da quel posto.
"Questo non è un mondo per deboli e chi non è abbastanza forte per sopravvivere merita la morte o la schiavitù". Ma lei era davvero abbastanza forte per vivere in quel mondo? Ce l'avrebbe fatta a viaggiare con un uomo del genere? Se Thoril si fosse accorto che lei non era abbasstanza forte l'avrebbe forse uccisa? Pensieri ombrosi la presero non appena l'uomo spense la candela. Una penombra calò subito sulla stanza come nel suo animo. Era un decisone fondamentale quella che aveva preso, non si poteva più tornare indietro. Si alzò dal letto fino a dove era stata seduta fino a pochi sencodi prima. Era tardi ed era stanca anche lei, ma non osava stendersi di fianco a lui. Prese i due bicchieri vuoti e li posò sul tavolo. Poi sempre cercando di essere silenziosa chiuse le anteoscure della finestra e il buio totale calò. A tentoni tornò vicino al letto e fissò per un secondo quella sagoma scura sddraiata e il respiro regolare.
Buonanotte Thoril sussurrò abbastanza piano da non svegliarlo. Poi gli restituì il bacio che le aveva lanciato come saluto. Lo sfirò leggermente posandogli il bacio sulla testa. Si ddoveva abituare alla presenza di qualcun'altro nella sua vita oltre ad Aliseo. Aveva detto di non volere un amica se lei non voleva. Ma forse si poteva fare. Poteva essere sua amica, sua compagna di viaggio. Il cuore duro poteva essere toccato? Certo che no!
Stupida donna, che vai pensando?! Sei stanca e ti stai lasciando predere dall'emozione di star lasciando questo posto
La sua coscienza, che raramente si presentava, avva ragione.
Ma non indugiò oltre sul quel pensiero, dopo tanti anni di quel lavoro non le dava alcun effetto; forse si era indurita anche lei come lui. Qualcuno aveva gettato un incantesimo sul suo cuore? O lei l'aveva affogato da sola nel lago della vendetta? Di sicuro la seconda. Si diresse allora verso il tavolo dove aveva appoggiato i biccheri. Scostò una sedia che scricchiolò sul pavimento e vi si sedette. ERa tardi, si avvolse nella stola e chiuse gli occhi. Piano piano il respiro si calmò e si addormentò anche lei, così.

Edited by La G@tta Matt@ - 29/5/2012, 20:49
 
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torf
view post Posted on 31/5/2012, 20:24




Thoril

L'assassino si svegliò all'alba e la prima cosa che vide fu l'immagine della compagna addormentata su una sedia.
"Dannazione, ero talmente stanco che non ho nemmeno pensato di cederle il posto" penso il mago alzandosi di scatto. Così, facendo attenzione a non svegliarla, la sollevò delicatamente e la adagiò sul letto, dove lei si voltò e si mise più comoda. Si vestì silenziosamente ma in fretta, dopodichè si avvicinò alla porta e, pian piano, uscì nel corridoio e si chiuse la porta alle spalle. Aveva intenzione di andare a parlare con la proprietaria.

-Vieni, la padrona ti può ricevere, ma solo per un quarto d'ora al massimo. Gli affari iniziano presto, di mattina- disse caustica una vecchia cameriera, introducendolo in una piccola stanza olezzante di fumo e polvere. Dietro una scrivania inimmaginabilmente piccola per una donna della sua taglia, stava la padrona. Era una donna chiaramente astuta e doppiogiochista, ma Thoril era sereno: dopotutto, lui lo era chiaramente di più.
-Cosa vuoi tu che vieni a distrarmi a quest'ora?- chiese lei senza alzare i suoi occhi piccoli da una pila di fogli che recavano numerose cifre. Gli affari del bordello dovevano andare bene, perchè c'erano molti appunti positivi su ogni foglio, quasi vicini ad ogni cifra.
-Vengo a parlare di affari- chiese semplicemente l'assassino.
-Non se ne parla: il bordello non è in vendita. E se vieni da parte di Arfrew, digli che si può scordare...- iniziò lei, ma Thoril la fermò con un cenno della mano.
-Vengo da parte di me stesso. E vengo per una ragazza, non voglio questo luogo orrendo- disse freddo il mago -Desidero portare con me la ragazza che risponde al nome di Cremisi Zauberin. Capelli rossi, carina di viso ed esile di corporatura-
-Si, so chi è Cremisi. No, non se ne parla proprio. Ho ricevuto ordine di tenerla qui e qui rimarrà fin quando verrà richiesta dai clienti...- iniziò lei.
L'assassino fu preso dall'ira.
-Non ho chiesto il permesso di nessuno. Io ho espresso un desiderio, e solitamente io raggiungo quello che desidero, in un modo- disse abbassando la voce ed avvicinando la testa alla padrona del bordello - o nell'altro- concluse tornando seduto, ma la signora non si fece scoraggiare.
-Tornatene a casa tua, villano! Io non vengo MAI minacciata! E se non sparisci dalla mia vista chiamerò le guardie!- sibilò lei.
-Bene allora. Calmiamoci e rinnoviamo l'offerta sul piatto. Ho dell'oro...-
-Quanto?-
-Tanto, più di quanto tu possa immaginare. Probabilmente più del doppio di quello che guadagnerebbe Cremisi in tutta la sua carriera lavorativa. Molto oro che andrebbe direttamente a te- cercò di convincerla l'assassino, pur non avendo troppo oro con se -Questa è solo una piccola parte del bottino, se accetterai. Diciamo che... tra un paio di giorni tornerò a prendere Cremisi e a darti i soldi che rimangono, ok?- disse lanciando l'unica borsa che in realtà possedeva alla padrona del locale.
-D'accordo, ci penserò- concluse lei -Ma ORA vattene!- aggiunse bruscamente.
Soddisfatto, il mago andò a fare un giro del paese e, soprattutto, ad osservare il palazzo della sorella di Cremisi e di suo marito.

Due ore dopo tornò in stanza e vide, aprendo la porta, che la ragazza dormiva ancora. Doveva essere davvero stanca. La osservò un po' mentre dormiva. Solitamente era disgustato dalle donne, le riteneva inferiori, inutili, buone soltanto a rassettare le case ed a soddisfare i desideri, sessuali e meno, degli uomini. Tuttavia, osservandi Cremisi dormire, non provò quei sentimenti di ribrezzo. No, piuttosto provava quasi affetto per quella vecchia amica che ora dormiva beatamente sul letto. Così, scambiando i posti, si mise lui sulla sedia ed attese paziente il risveglio della donna, leggendo nel mentre un rotolo che aveva rubato poco tempo prima.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 31/5/2012, 20:54




Cremisi

Dopo che Thoril l'ebbe posta sul letto Cremisi continuò a dormire. E poi anche per tutto il tempo seguente, ignara della trattativa che si stava svolgendo al piano di sotto. Continuava a sognare. Osgnava di quando era giovane...di quando con un giovane assassino aveva attraversato Thil per eseguire una missione. Aveva pochi ricordi, ma si avvicendavano e si collegavano al presente, come solo succede nei sogni. E rivedeva accanti al giovane un uomo fatto. La stessa persona, e se stessa....c'era anche se stessa. MA vecchia, non la bambina e non l'adulta. Un sogno che la spaesò non poco. Molte volte aveva pensato a cosa le sarebbe successo una volta non più adatta al lavoro di cortigiana.
Non era più la dura sedia sotto di lei, ma qualcosa di morbido...ah si. Era stato tutto un sogno. Nessuno era venuto a prenderla e lei era stesa di fianco a chissà chi. Aprì lentamente gli occhi per abituarsi al chiarore mattutino. Le faceva male un orecchio, dormire con gli orecchini non è mai una buona idea. Quando il chiarore si fu fatto spazio tra le sue ciglia sbadigliò leggermente.
Cremisi si mosse e per prima cosa si scostò i capellli ramati dal viso. Sentiva le membra così pesanti dal giorno pirma, che era stato parecchio stancante. Si girò e vide Thoril seduto sulla sedia. Allora non era stato un sogno. Qualcuno si era interessanto a lei. Qualcuno l'avrebbe aiutata con Vermillia. A tutti questi pensieri non potè trattenere un sorriso. il fatto di trovarsi sul letto la stranì. Si girò verso Thoril, si rassettò la gonna.
Con la voce impastata dal sonno disse: " Buongiorno Thoril"
 
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torf
view post Posted on 1/6/2012, 21:40




Thoril

Il mago era così assorto nei suoi pensieri che si accorse solo dopo qualche secondo che Cremisi si era svegliata.
Di scatto, voltò la testa e la fissò.
-Buongiorno a te. Forza, alzati. Oggi hai un giorno libero. A mie spese ovviamente, non ti preoccupare. Comunque, tra qualche giorno, non avrai più molto bisogno di soldi. Saremo costretti a viaggiare molto, soprattutto la notte. Io credo che già dopodomani sarò pronto per eseguire... il favore che mi hai chiesto. Domani riposerò tutto il giorno e mi preparerò l'occorrente, ma oggi no. Oggi andiamo a rilassarci fuori dal paese. C'è una collina sulla quale c'è un formazione rocciosa molto utile per la nostra fuga, ed in caso venissimo scoperti, potremmo resistere a lungo in quella formazione. Sembra un piccolo torrione di pura roccia. Così, uniremo l'utile al dilettevole e, oltre studiare una via di fuga, ci rilasseremo con una piccola gita fuori città. Quante volte sei uscita dal villaggio, negli ultimi anni?- chiese poi il mago, incuriosito.
-Ah, a proposito. Siccome non potrai uscire e vagare per la città in questo modo, ti ho fatto rimediare degli abiti. Mettiti quelli che, oltre ad essere più comodi, sono meno vistosi- aggiunse poi strizzando l'occhio alla donna, riferendosi ovviamente ai suoi vestiti che lasciavano veramente molto poco all'immaginazione.
-Quando sei pronta scendi giù. Ti aspetto alla stalla. Viaggeremo a cavallo- concluse l'assassino scendendo dalle scale.
Nell'attesa della preparazione di Cremisi, Thoril fece due passi ed arrivò davanti alla casa del marito della sorella di Cremisi. Era un palazzo non troppo grande in realtà, tuttavia molto vistoso. Notò guardie all'ingresso, guardie che facevano la ronda nel parco, guardie sul terrazzo e, sicuramente, intuì la presenza di altrettante guardie nel palazzo.
"La sala delle guardie deve trovarsi in quella porta, sotto il palazzo. Abbastanza lontane da non immischiarsi ma abbastanza lontane da intervenire, in caso di problemi" pensò con occhio esperto l'assassino. Osservò bene le guardie, carpendone ogni dettaglio: vide gli armamenti e le armature, vide la loro posa, il loro marciare svogliato e poco convinto, dettato più dall'abitudine che dalla loro disciplina. Sorridendo, tornò indietro e, vedendo Cremisi, scoppiò in una risata allegra.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi.
 
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La G@tta Matt@
view post Posted on 2/6/2012, 11:12




Cremisi

Thoril era perso nella lettura di qualcosa e solo dopo essersi riscosso rispose al saluto della donna. Cremisi stiracchiandosi leggermente buttò le gambe giù dal letto e si mise seduta sul letto, piccola operazione che le richiese però uno sforzo titanico. Cremisi era sempre stata molto lenta a svegliarsi, le ci voleva un po' per carburare le energie necessarie per pensare e parlare. Ma subito Thoril prese a parlare dei programmi della giornata.
ma come fa a essere così arzillo appena sveglio?
Fu il primo pensiero che riuscì ad articolare. Fissava il mago con gli occhi ancora semichiusi e capiva la metà del fiume di parole che uscivano dalla sua bocca. Riuscì a tirarsi in piedi e a cogliere alcune cose. Faceva fatica ma doveva abituarsi a ben altri ritmi per viaggiare o il mago probabilmente l'avrebbe lasciata indietro. Parlava di un giorno libero, di una collina e di vestiti. Dopo aver annuito e aver biascicato un "va bene", Thoril le chiese quante volte fosse uscita dal villaggio negli ultimi anni. Raccolse le forze per svegliarsi del tutto e rispose: "dal villaggio sono uscita una volta che ho tentato la fuga, 12 anni fa... ". Poi si vide strizzare l'occhio con un chiaro riferimento ai suoi abiti discinti. Si avvicinò, prese gli abiti e dopo aver annuito alle ultime indicazioni andò a prepararsi. Andò nella stanza riservata alle sole cortigiane e si cambiò. Erano vestiti semplici e comodi, non scollati...normali. Che strana sensazione indossarli, si sentiva quasi una donna normale, ma c'era qualcosa nello sguardo e nelle movenze che non poteva cancellare ciò che era. Nemmeno la gentilezza spiazzante dell'uomo, così diversa dallo sguardo di sufficienza che gli aveva visto rivolgere alle donne, poteva aiutare? Magari l'allontanarsi l'avrebbe riportata alla normalità?
basta Cremisi! Non arrovellarti in questi pensieri, quel che sarà, sarà. È inutile pensarci.. Si pulì il viso e si pettinò i lunghi capelli. E il suo istinto di donna la portò ad indossare comunque gli orecchini e a colorarsi le labbra. Soddisfatta del risultato scese verso le stalle dove Thoril, pronto , la accolse con un sorriso. Sembrava compiaciuto di qualcosa.
 
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torf
view post Posted on 2/6/2012, 14:09




Thoril

Quando si avvicinò a Cremisi, non parlò ma, sorridendo, le fece segno di montare a cavallo con un cenno della testa. Salì poi davanti a lei e le disse di tenersi forte. Sentì le sue braccia intorno alla vita che si aggrappavano forti, quasi disperate, per non cadere. Sorridendo, spronò il cavallo e lo indirizzò verso le porte della città. Non appena quello partì di scatto, Cremisi cacciò un urletto impaurito.
-Tranquilla, ragazza, tieniti forte e non accadrà nulla- urlò il mago quando uscirono dal villaggio.
Si diressero in aperta campagna ed in poco più di un quarto d'ora arrivarono alla collina sulla quale c'era quella formazione rocciosa che aveva visto all'andata. Si avvicinarono alla roccia e si fermarono.
Quando scesero, Thoril legò il cavallo ad una pietra e si arrampicò agilmente sulla roccia. Una volta sopra, gettò una corda a Cremisi per farla salire. Dentro, la formazione aveva le connotazioni di una caverna: era cava, profonda, poco illuminata, ma sarebbe stato il miglior posto per passare la notte, in caso di compromissione della missione. Di certo, se li avessero beccati, non avrebbero potuto dormire in una stanza del villaggio, dunque bisognava adattarsi.
Quando uscì fuori, osservò la piana circostante, e trovò anche un posto per nascondere i cavalli.
-Questo è un bel posto. Potremmo nasconderci qui ed attendere qualche giorno per far capire che siamo fuggiti. Dopodichè, i soldati di tuo cognato di darebbero la caccia, diminuendo le guardie nel palazzo. Sarebbe allora che colpirei per uccidere. Nel frattempo, oggi andrò dalla proprietaria del bordello per saldare un conto in sospeso. Si, è una buona idea, e nel frattempo prenderò qualcosa dal fornaio o da qualche cucina per mangiare e per il viaggio. Sei d'accordo con il mio piano? O devi fare qualche altra cosa in città? Perchè se devi anche prendere qualcosa, posso farlo oggi quando torno in città- chiese il mago alla donna dai capelli rossi, fissandola negli occhi.
-In ogni caso, considera che prima facciamo perdere le tue tracce ai soldati di tua sorella e prima saremo al sicuro. Sono convinto che, fino alla morte di entrambi, i soldati continueranno la nostra ricerca- aggiunse poi, voltandosi verso il villaggio di Lucea.
 
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43 replies since 27/5/2012, 16:16   378 views
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