| Non fu difficile trovare il rifugio di Rothit, la bandana blu era visibile da miglia di distanza; Rothit doveva sapere che nessun abitante dei villaggi sparsi nella zona lo avrebbe attaccato tanto erano spaventati. Mi avvicinai con cautela al luogo per non far allarmare le sentinelle, ma non c'era nessuno nel rifugio, dovevano essere andati a saccheggiare qualcun'altro decisi. Il rifugio era composto da una casa di un piano rialzata da terra di sei gradini, piuttosto mal ridotta, visto lo stato di imputridimento delle assi di legno che componevano le mura esterne. La casa aveva due finistre per lato e una porta doppia aperta, perchè la serratura era stata spaccata in due da uno scalpello a giudicare dalla crepa nel metallo. La casa doveva essere appartenuta a una persona prima che i banditi la scegliessero come covo. Salì i gradini e aprì la porta, che scricchiolò, facendo uscire un forte odore di marcio, simile all'odore che si sente nei pressi di una palude. Nella casa c'erano quattro letti e tre mucchi di paglia ricoperti dalle coperte, e infondo all'immenso salone c'erano dei sacchi pieni di oggetti vari "Doveva essere il loro bottino" sussurai a me stessa. Avanzai verso i sacchi e ne tirai su due, dopo li trascinai fuori e li misi a terra nei pressi di un albero cavo a 120 passi di distanza dalla casa, poi ritornai alla casa e rifeci la stessa cosa. Mezz'ora dopo avevo finito con l'ultimo sacco e notai che la roba rubata era di basso o scarso valore e solo poco poteva essere venduto con un profitto vantaggioso. Quel Rothit doveva essere un ladruncolo che si divertiva a portare distruzione nella vita degli altri; non doveva interessagli molto il ricavare denaro dai suoi bottini. Lasciati i sedici sacchi nell'albero, mi avvicinai al rifugio e scelsi un albero con rami abbastanza robusti per sorreggermi e un fogliame abbastanza folto per nascondermi; dopo averlo trovato mi arrampicai e incomincia ad aspettare. Non dovetti aspettare a lungo, dieci minuti massimo, che incominciai a sentire le risate sguaiate di sette uomini provenire da sud. Caricai l'arco e attesi che fossero visibili, poi scoccai la freccia che colpì dritto nel cuore il primo. Un uomo barbuto si voltò a destra verso un uomo biondo con i capelli lunghi e ben piazzato gridando "Rothit, ci stanno attaccando, ma da dove?". Quello era Rothit bene, doveva essere l'ultimo a cadere. Scoccai un'altra freccia che colpì il barbuto e lo uccise, ma un uomo, capito il mio nascondiglio, lanciò nella mia direzione un pugnale e così decisi di scendere. "Una ragazza è l'autrice di questo macello, dai divertiamoci un po'" grido Rothit con aria da gradasso. "Va bene-dissi estraendo la spada dal fodero- Io mi divertirò di certo" e mi scaglia contro un moro alla mia sinitra. Preso alla spovvista il moro fu colpito allo stomaco dal mio fendente e mentre moriva, ricoprendo il terreno di sangue, mi scaglia contro l'altro moro. L'atro era pronto e parò il mio fendente, poi mi fece uno sgambetto e io caddi sulla schiena, ma estratto un pugnale dagli stivali glielo conficcai in una coscia e mentre lui cadeva a terra in gola. Mi rianzai con un colpo di reni e vidi due banditi fuggire verso la casa. Non fecero in tempo a salire i gradi che li avevo uccisi con due coltelli. Nel frattempo Rothit mi attaccò alle spalle e mi ferì la spalla sinistra, facendomi perdere del sangue, poi mi butto a terra con un cacio e mentre stava per affondare la mia lama nella schena Darkness spuntò dal nulla e lo scolpì con gli zozzolì. Io mi alzai frastornata e ripresa in mano la spada e decapitai Rothit con decisione. Un'ora dopo avevo raccolto tutte le mie armi e avevo legato i sacchi assieme per farli trascinare da Darkness fino al villaggio. Arrivai al vilaggio che era il tramonto e appena scesi dalla sella una piccola folla si radunò lì vicino, ma io mi avvicinai all'uomo che mi aveva considerata debole. "Sono forte come qualsiasi uomo e di più" dissi e lancia la testa di Rothit ai suoi piedi. L'uomo gridò e svenne sul posto mentre io mi avvicinavo al vecchio. Intanto grida di giubilo si alzaro fra la folla raccolta. Quando fui abbastanza vicino al vecchio domandai "Come fa a sapere chi sono? Come a conosciuto mio padre?". Il vecchio mi guardò negli occhi e mi misi in uno stato di soggezione tale da dover distogliere lo sguardo. "Conoscevo tuo padre perchè una volta quando ero giovane mi salvò la vita e poi mi rubò la donna. Uomo impertinente e irrispettoso, ma tu hai il suo stesso sguardo, così carico di rancore e ira, ma con una sfumatura di profondo dolore. Identico" disse il vecchio con un filo di rispeeto nella voce. "So il tuo nome perchè una volta mi fu predetto che il mio vilaggio sarebbe stato salvato da una guerriera di nome Gormlait con gli occhi del colore del fuoco, e i tuoi occhi sono diventati di un rosso di fiamma quando quel pappamolla di Val ti ha insultato. Erano abbastanza inquietanti lo sai?" domandò "Sì" dissi seccatamente in risposta. "La cortesia non è il tuo forte, proprio come tuo padre. Va bene fa niente- disse il vecchio con un sospiro-Per arrivare nella terra di Palan da qui bisogna andare sempre dritto per 140 miglia sul sentiero settentrionale e poi seguire il senterio che va a destra al bivio e che sale fino alla fine della foresta." Poi mi porse un ciondolo con una pietra nera grossa come una noce all'estremità della corda di velluto nera. " Questo è il mio regalo per il servizio reso, mi fu regalato anni fa da un negromante. Ti potreggerà dalla morte." disse il vecchio. Io lo presi senza dire niente e lo legai al collo, poi mi voltai e mi diressi verso Darkness, mentre sentivo il vecchio sussurrare "L'uomo che incontrerà fra poco, renderà la sua vita davvero interessante e forse le insegnerà le buone maniere."
Continua nella terra di Palan
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