Le cascate di Augeop

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-La Poetessa della Strada
view post Posted on 25/8/2012, 09:14




Undine

Tanto tempo aveva passato da sola, camminando per tutta la regione di Nen, aveva visto molti laghi e ancor più fiumi e ogni giorno camminava senza una meta precisa.
Durante le ore di luce seguiva il più possibile i laghi cercando qualcosa da mangiare, bacche e frutti per lo più, poi quando calava il sole iniziava a cercare qualche sentiero in cerca di un villaggio sicuro dove stare. Si muoveva come fosse un'ombra la mezz'elfa, senza fare rumore e senza lasciare tracce. Molte volte, per via dei vestiti impolverati e strappati, veniva confusa per una dolce eremita e veniva ospitata con calore dalla gente del posto anche per più giorni.
Poi se ne partiva di nascosto, all'alba, lasciando agli ospiti come ringraziamento un paio di foglie che le capitava di raccogliere durante il suo cammino.
Provava un grande rispetto per coloro che si prendevano cura di lei ma si era promessa di non affezionarsene troppo, per il suo bene.
Di sentiero in sentiero, di lago in lago, Undine raggiunse le cascate di Augeop, sotto le quali vi era una grotta immensa abitata da gente cordiale dalla pelle candida e dagli occhi blu.
Sorrise, sentendosi più al sicuro vicino a quella curiosa città dietro le cascate e poco prima di entrare in quella grotta si sedette su una roccia vicino alla cascata respirando l'aria di quel posto singolare.
Vide però in lontananza una figura stesa per terra, e le si avvicinò con cautela. Magari stava solo dormendo e non voleva disturbare, ma quando le fu vicino capì che non poteva essere altro che svenuta. Ma come fare?
Certo Undine possedeva alcuni poteri ma non l'avrebbe curata tanto facilmente.
Si inginocchiò alla sconosciuta e, con calma e concentrazione, scaturì dalle mani una sorta di acqua fresca e colorata che fece scivolare goccia dopo goccia sul viso e intanto sussurrava Mi sentite? Non preoccupatevi, siete in buone mani. Non so se vi guarirò ma almeno cercherò di risvegliarvi per qualche tempo.

Edited by -La Poetessa della Strada - 7/9/2012, 10:01
 
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N@ll@
view post Posted on 13/9/2012, 17:13




C'era qualcosa che mi bagnava la faccia, anzi delle goccie a cadenza regolare mi cadevano sulle labbra e sul naso dandomi abbastanza fastidio. "Stava iniziando a piovere? Dove ero?" Non mi ricordavo niente era tutto confuso.
Aprì gli occhi lentamente, ma la testa mi faceva un male cane. Tutto rimbombava come se fosse amplifacato di mille volte e trapanava il mio cranio senza sosta. Davanti a me c'era una faccia, un viso di donna ovale e magro. "Caspita- pensai -che occhi, non ho mai visto un colore così chiaro e pure così definito". Era un colore azzurro molto simile a quello dell'acqua che si trovava nei laghi o nei fiumi; quell'azzurro chiaro che ti permette di vedere i pesci che nuotano e le alghe azzurrognole e verdi che stanno sul fondo ad ondeggiare lentamente. Lunghi capelli biondi mi solleticavano le spalle, era una donna ne ero sicura!
Era lei che mi versava le goccie sulla faccia, ma perchè?
Si alzai lentamente sugli avambracci per riuscire a vedere meglio quella sconosciuta. Era molto magra e longilinea. "Cosa vuoi? Perchè mi stavi bagnado la faccia? Ho il mal di testa e lei mi sveglia?" dissi abbaiando con voce roca e guardandola storto. Lo sapevo che non dovevo essere così dura con quella sconosciuta, ma la testa mi faceva troppo male per essere simpatica e non sapere dove ero e come ci ero arrivata mi dava ancora più sui nervi.
Tentai di alzarmi in piedi, ma ero troppo debole e ricaddi sulle ginocchia. Da quella posizione riuscivo a scorgere una cascata e una lago, poi più lontano si sentiva il rumore di un fiume. Ero nella terra di Nen! Nessuna altra terra aveva tanta acqua e sicuramente non la terra di Palan. Dannazione ero tornata al punto di partenza. "Dove è Darkness?" chiesi alla ragazza spaventata. Avevo notato di non sentire nessun nitrio ne scalpitare di zoccoli. "Dove è il mio cavallo?" chiesi ancora più arrabbiata dalla mancanza di risposte. Cercai di alzarmi, ma ero troppo debole e ricaddi a faccia in giù svenuta, di nuovo.
 
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