La G@tta Matt@ |
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| Altàis
Avvolto nel suo mantello e arrossato dal freddo giunse ad un villaggio di frontiera; con parecchio nevischio scvoloso sparso per le strade. Altàis pensò al fatto che non sapeva dove fosse ii villaggio di Tir-rit. Avrebbe chiesto indicazioni in una delle abitazioni o magari nella locanda. Entrò nella locanda con un sorriso benevolo e si scrollò il nevischio di dosso. Tutti gli avventori del locale si girarono verso il nuovo arrivato, dato che quello era uno dei rari visitatori del villaggio. Lui disse: "Salve, il cielo dice che prestò nevicherà di nuovo". Tono spudoratamente amichevole, poco adatto ai progetti omicidi che si affollavano nella sua mente. L'uomo dietro al bancone disse: "Eh già...cosa vi porta qui, in pieno inverno per di più!" Altàis rispose: "vengo a trovare un mio parente, mio zio Zirot...è da tantissimo che non lo vedo, non sarà l'inverno a fermarmi" Il barista lasciò cadere il bicchiere che aveva in mano: "Tu cosa hai a cher fare con Zirot?" il suo tono era passato da ilare a preoccupato. "E' il fratello di mia madre...perchè?" L'uomo diveniva smepre più preoccupato: "Zirot vive qui, ma non sapevo avesse una sorella. E' un tipo pericoloso..." "Lo zio è cambiato molto negli ultimi anni è per questo che mia madre mi ha mandato qui...Per questo devo trovare il villaggio di Tir-rit" L'oste rise fragorosamente, a metà tra l'isterico e il divertito: "Ma tu sei a TIr-rit!" Altàis sorrise come se fosse stato un vero errore: "O perfetto sono già arrivato! Dove posso trovare mio zio?" "Nell'ultima casa a sinistra" Poi raccolse il bicchiere, il brusio riprese lentamente nella locanda. Altàis uscì e si diresse deciso a finire il prima possibile. Vide una casupola mal messa, diede un calcio alla porta marcia, dentro regnava il caos, in particolare notò delle pergamene sparse per terra, ricche di piani di guerra e copie di trattati antichi, che mano a mano che si procedeva nella stanza diventavano sempre più recenti, fino ad arrivare ad un piano di battaglia contro Bauglir...ecco la prov ahce gli serviva. Si guardò intorno e non vide nessuno, però percepiva un apresenza, come se fosse sotto di lui. Allora capì tutto. Prese un pugnale seghettato e lo infilò con forza del pavimento, sentì un sussulto provenire da li. Infisse il pugnlae acora e ruppe una parte di pavimento. Sotto c'era un omino dagli occhi intelligenti, ma terrorizzati con un vistoso tatuaggio azzurro sul collo. "Sapevo che prima o poi Bauglir mi avrebbe trovato." "Ottima previsione vecchietto", fu tutto ciò che disse prima di colpirlocon forza sul collo, missione compiuta.
COntinua in Lumbar
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