Città di Lìmni

Myihaka volava leggera tra le nuvole sorvolando il fiume passò il confine ed entrò a Nen.
Sorvolarono i numerosi acquitrini e i torrenti disseminati per il paese.

- Siamo a Nen, June! Ci sei mai stata? La più bella delle città di Nen è Lìmni! È fatta di palazzi che sorgono tra i canali che pescano acqua direttamente dal lago Azuria a cui si affaccia! Ti va di andarci?

"Non ci sono mai stata! Sai che non ho mi lascito il mio villaggio" sussurò June "Però io ho sempre sentito storie fantastiche su Nen!!"

"Rika secondo te é possibile che la voce che ho sentito fosse quella del Drago di Noah? In quel caso "padrone" si riferirebbe a lui... E di chi sono schiavi? Bauglir?" esclamó June "Se gli hanno impresso un sigillo sará molto difficile toglierlo, ma non impossibile. June sapeva da alcuni vecchi testi elfici che i sigillo oscuri potevano essere rimossi solo riscrivendoli, un processo estremamente difficile. In realtá non sapeva nemmeno se davvero si potesse fare.
"Rika ormai é buio pesto e continua a piovere anche se ci siamo allontanate dalla tempesta! Scendiamo e cerchiamo un riparo per la notte!".

- Miah scendiamo su Lìmni!

E mentre Miha planava leggera, visibile grazie all'acqua che le scorreva addosso, verso la pianura antistante Lìmni, Rika pensava alle domande che June le aveva fatto.

- Non ne ho idea June. Io non ho sentito nulla ed i draghi domestici difficilmente parlano con qualcuno che non sia il loro master. Piano piano il regno cade sempre più sotto l'influsso delle ombre.

Arrivate a terra Rika scese in un balzo.

- Miah appena scende June va nella foresta e resta nascosta! Con questa pioggia sei fin troppo visibile.

June saltò giù dal dorso di Miah e il suo corpo le ricordò che non si era ancora curata.
"Non so cosa fare!" pensò "Se Noah è prigioniero di un sigillo devo trovare qualcuno che sia in grado di riscriverlo, ma se per caso mi sono sbagliata perderei un sacco di tempo e metterei ancora più distanza tra noi".
Si sedette per terra e si tolse l'armatura lanciandola lontano. Il ticchettio della pioggoa sul suo corpo la rilassava, June amava la pioggia.
"Al diavolo!!!!!" urlò furiosa.
"Non importa cosa pensa Rika. Io SO cosa anzi chi ho sentito quindi d'ora in poi il mio scopo sarà trovare qualcuno che mi insegni a sciogliere i sigilli!".
"Rika mangiamo qualcosa?"

Edited by Madame Red - 8/9/2012, 17:55

Rika era in piedi davanti a lei.

- Ho una fame da morire! Se ti tiri su entriamo a Lìmni...

Indicò l'accesso alla città alle sue spalle

- ... Mangiamo e troviamo un posto in cui dormire! Sono talmente esausta da volere un letto!

"Va bene" sussuró June "Anche io voglio dormire in un letto!".
Si tiró su a fatica facendosi aiutare da Rika e raccató l'armatura. Se la rimise addosso controvoglia perché ormai non ne reggeva più il peso.
"Sono distrutta! É stata la giornata più lunga e stancante da quando ho lasciato il mio villaggio".
Solo quando attraversarono l'entrata della cittá June poté finalmente vedere quel luogo magico di cui aveva sentito tante storie. Davanti a lei si apriva un dedalo di canali colmi di acqua sormontati da ponti eleganti e solcata da un mucchio di imbarcazioni. Ai lati dei canali correvano le vie della cittá, piene di palazzi e abitanti.
"Uao!!!!!!!!" esclamó la ragazza spalancando gli occhi incantata "Avevi ragione Rika! É splendida!!"

Rika rideva beffarda.

- In questa città l'ultima volta ci sono stata per due settimane. C'è ottimo cibo, ottime locande e si sta bene.

Poi si guardò un po' in torno. C'era un po' di gente in giro nonostante la pioggia e la sera.

- Da quella parte!

Indicò una delle vie che passavano lungo un canale.

- La locanda in cui alloggiavo l'ultima volta dovrebbe essere da quella parte ma ci sarà un po' da camminare!

Sorrise a June, prese metà della sua armatura e se la mise in spalla.

- Si va'!

Rika con passo deciso avanzò verso la locanda familiare. Tutti negozi erano chiusi e la gente per le vie era poca. I lampioni illuminavano l'acqua scura, sembrava nera.

June seguiva Rika un po' a fatica. La ragazza filava tra le vie intricate della città con passo veloce e June, sfinita, non riusciva a starle dietro. Man mano che si perdevano nelle strette vie la città appariva a June sempre più bella. Le luci, i canali, l'acqua lenta e scura... Intenta a guardare tutto June si accorse di essere stata distanziata da Rika e si affrettò a raggiungerla proprio mentre la ragazza si fermava davanti ad una loncanda in riva ad un canale particolarmente largo.
"Siamo arrivate?" chiese speranzosa guardando Rika.

Rika si girò sorridendole soddisfatta.

- Sì!

Profetizzò a gran voce, indicando la locanda piccola e mal concia. Una casupola che sembrava avere 300 anni. I muri erano incrostrati di muffa, dal tetto piovevano tegole ogni due o tre minuti. Le grondaie erano per metà arrugginite e l'altra metà era del tutto assente. Le ante delle finestre, ammuffite e verniciate l'ultima volta 250 anni fa, avevano l'aria di voler fare un tuffo nei canali da lungo tempo, però ancora indecise si tenevano su per un cardine. Un ponticello rattoppato ai piedi di Rika consentiva ai turisti di accedere al portone d'entrata.

- Lo sò che sembra una topaia ma dentro è calda e accogliente, è poco costosa e la prorpietaria è una signora fantastica.

Rika sorridendo raccolse anche l'altra metà dell'armatura di June e se la caricò in spalla. Con passo fermo attraversò il ponte, passò sotto l'insegna quasi del tutto sbiadita, Piccola Locanda sul Canal, e aprì la porta d'ingresso che si affacciava alla hall calda e accogliente, sembrava di entrare in una casa di campagna, il camino illuminava, assieme ai candelabri appesi alle pareti, la stanza piccola con carta da parati gialla e rossa, qualche poltrona e divanetto e un bancone con appese le chiavi di 12 stanze. Una signora anziana con i capelli raccolti, grigi, e uno scialle fatto a maglia sorrideva a Rika benevola.

June osservò la catapecchia che aveva davanti e le sue speranze di un letto comodo e pulito si volatilizzarono.
"Ma sei sicura Rika?" domandò guardandola con un sopracciglio alzato. sentendo la risposta di Rika decise di lasciar correre e fidarsi. Si raccolse i lunghi e fradici capelli, si sistemò la gonnellina stracciata e si diede un'occhiata nell'acqua del canale dove la luce della locanda le permetteva di riflettersi.
"Cavolo ma io sono andata in giro così" pensò arrossendo. La gonna che teneva sotto l'armatura si era sfilacciata in più punti a causa delle squame di Miah ed ora lasciava poco all'immaginazione. Si affrettò a seguire Rika chiedendosi perchè non le avesse detto nulla.
"Domani mattina mi compro un vestito nuovo, Rika mi accom... Oh". June rimase colpita entrando nell'ingresso della locanda. Dentro quella bettola sembrava splendida e accogliente e June si immaginò di nuovo un bel letto caldo e pulito dove dormire. Raggiunse Rika in piedi davanti al bancone.

Rika era in piedi davanti alla signora della locanda e le sorrideva come ad una nonna

- Come sta signora Dora? La trovo in forma! Fa ancora le frittelle dell'ultima volta?

- Signorina Rika! Qual buon vento?! Ovviamente e sarò felice di preparar gliene un piatto anche adesso! E questa bella signorina che ti accompagna?

Rika di girò verso June, imbarazzata, a Rika gli abiti non interessavano minimamente quindi se qualcuno le fosse passato di fianco nudo non avrebbe mosso un sopracciglio.

- Questa è June! Carina vero?! Viaggia con me!

June si affrettò a fare un inchino alla signora sorridente che aveva di fronte. Quell'accenno alle frittelle le aveva messo addosso una fame che si trattenne a stento dal chiedere alla donna di farle subito. Era così stanca e affamata che già si era dimenticata della gonna sbrindellata.
"Piacere signora il mio nome è June" esclamò senza pensare che Rika aveva già detto il suo nome "La sua locanda è veramente fantastica"
"Il piacere è mio signorina June!" esclamò allegramente la signora "Io sono Dora la proprietaria di questa locanda. Immagino siate arrivate solo ora in città... Che ne dite di un bel piatto di frittelle e poi dritte a riposarvi? La signorina nuova ha l'aspetto distrutto!".
June mostrò un largo sorriso riconoscente alla signora che capì subito di aver azzeccato.

- E sia allora frittelle siano!

Rika era sorridente e stanca. Lo stomaco le brontolava.

- La sala da pranzo è al solito posto?

Dora sorridendo fece di sì con la testa

- Allora ci accomodiamo di là.

Rika riprese l'armatura di June e cominciò a salire l scale di fianco al bancone. Al piano rialzato un'accogliente sala da pranzo, con tovaglie ricamate a fiori e sedie di legno, su ogni tavolino un vasetto con margherite schiuse, era notte, alle pareti candelabri accesi.
Rika si sedette in un tavolo vicino ad una delle finestre e si mise a guradare il cielo che tuonava imperterrito.

June raggiunse Rika al tavolo e si sedette. Guardandosi intorno si stupì di vedere un ragazzetto di 16/17 che le fissava da un angolo buoi della sala.
"Ecco qua!" esclamò Dora uscendo dalla cucina con 2 piatti fumanti "Vi consiglio di metterci il miele, sono speciali con il miele". Notando il ragazzetto Dora esclamò "Oh Eris sei ancora sveglio? E' il nostro sguattero".
June non stava già più ascoltando, aveva già attaccato con voracità le frittelle dopo averle cosparse di miele. Nel giro di pochi minuti il piatto era tornato lindo e pulito come appena lavato e June si sentiva felice.
Alzando lo sguardo notò con piacere che Rika non era stata da meno, ma notò anche con un certo fastidio che lo sguattero le fissava dal suo angolo buio.
June si alzò per raggiungere Dora in cucina e chiederle della camere. In quel momento il ragazzo la affianco e le sussurò all'orecchio.
"La tua amica è uno schianto, rossa! Presentamela! Anche tu però non sei male con quella gonnellina!".
June si voltò di scatto per fulminarlo e la mano corse alla spada. Quello, per tutta risposta, le fece l'occhiolino. Stava per risèpondergli ma vedendo arrivare Rika un'idea molto più cattiva le balzò alla mente.
"Rika questo bambino ha appena detto di volerti conoscere!" esclamò.
Lo sguardo che Rika rivolse al ragazzino era tutto un programma e June si lasciò scappare un sorriso mentre ricordava la scena alla locanda di Belah...